Se non è per tutti che filosofia sarà mai? di Gianni Vattimo

Se non è per tutti che filosofia sarà mai? Se non è per tutti che filosofia sarà mai? FILOSOFIA Gianni Vattimo ANCHE se non sono eterni, i problemi filosofici sono soggetti a trasformazioni molto lente, per cui è difficile decidere se ci siano state, e quali siano state, le novità proposte dalla letteratura filosofica nell'anno che sta per chiudersi. Qualunque bilancio, poi, è ampiamente soggettivo, legato com'è, necessariamente, a preferenze personali e ad altri elementi di casualità. Quello che qui presento, inoltre, è specificamente interessato alla «filosofia per tutti»; un po' perché è rivolto a un pubblico colto ma non specialistico; e poi perché, più profondamente, se la filosofia non è per tutti non è nemmeno filosofia, anche se può produrre buone ricerche, per esempio sulla storia di questo o quel pensatore o concetto, che pero hanno senso solo se servono a fare poi quell'altra filosofia che, appunto, riguarda i «problemi di tutti», come diceva Dewey. Ovviamente, anche questo problema è tema di dibattito e di riflessione filosofica. Un libro che può aiutare ad approfondirlo ò quello di Fernando Savater, Le domande della vita, edito da Laterza (pp. 252, L, 25.000); non discute ovviamente se la filosofia debba essere o no per tutti, la esercita come tale, senza nessuna indulgenza alla «volgarizzazione» banale. Savater crede fondatamente, e ci induce a credere, che la filosofia serve ad affrontare i problemi della nostra vita. Questa tesi è messa in dubbio da coloro che pensano di doversi rivolgere soprattutto alla scienza per dissipare, più che risol¬ vere, molti dei problemi studiati dai filosofi. Ecco dunque un altro filone che si è arricchito - si fa per dire nel corso di quest'anno, per esempio con Imposture intellettuali di Alain Sokal e Jean Briemont (Garzanti, pp. 305, L. 39.000). Se ne è già parlato persin troppo, ma è certo un testo da non dimenticare in un bilancio dell'anno, anche per l'arguzia polemica di molte sue pagine. Dal 1998 (o forse già dal '97) ci siamo portati dietro, su questo terreno, anche la discussione su «analitici e continentali», i primi più amici della scienza, i secondi più inclini a concepire la conoscenza come non esclusivamente orientata sui saperi positivi e sperimentali. (Su questo tema è decisivo il volume di John McDowell, Mente e mondo, Einaudi, pp. 224, L. 28.000). Chi è interessato al rapporto filosofia-scienza, e agli sfondi anche religiosi di questo problema farà bene a non trascurare un volumetto solo apparentemente d'occasione, curato da Carlo Maria Martini con interventi di vari scienziati e filosofi, dedicato agli Orizzonti e limiti della scienza (Cortina, pp. 157, L. 26.000). Niente affatto d'occasione è il grosso libro di Umberto Galimberti Psiche e tedine. L'uomo nell'età della tecnica (Feltrinelli, pp. 812, L. 40.000), che sia per il suo peso teorico, sia anche per la sua FILOSGiaVat OFIA ni mo mole, porteremo con noi, molto verosirriilmente, per tutto il 2000, e di cui quindi dovremo riparlare. Scienza e filosofia, scienza e fede, filosofia e religione: sono questi i maggiori «problemi di tutti» su cui si interrogano da sempre (quasi tutti) i filosofi. E a cui si riconducono altri libri significativi degli ultimi mesi: il provocatorio II Vangelo secondo la scienza di Piergiorgio Odifreddi (Einaudi, pp. 240, L. 16.000 ) e il più meditato Lo scisma sommerso di Pietro Prini (Garzanti, pp. 119, lire 19.000). Il rapporto tra scienza e filoso- fi a è sempre più spesso affrontato anche dal punto di vista di una «riduzione» del pensiero alle sue basi biologiche. Anche chi non si rassegna a questa riduzione può trovare informazione rigorosa e stimoli teorici nel libro di Edoardo Boncinelli, Il cervello, la mente e i'anima (Mondadori, pp. 303, L. 33.000); a cui, non solo per un'associazione arbitraria (esce nella stessa collana), ma per praticare un utile «sfondamento» di orizzonti, sarà saggio mettere accanto L'uni- verso senza fine di Tullio Regge (Mondadori, pp. 168, L. 32.000). Una storia delle visioni del Tutto, certo: ma non si possono non menzionare anche alcuni temi speciali di attualità nella nostra situazione, a cominciare dalla bioetica. Su cui, oltre al fondamentale libro di Sebastiano Maffettone, in Valore della vita, (Oscar Mondadori, pp. 324, L. 15.000 uscito a fine '98) sono stati pubblicati quest'anno la nuova edizione del Manuale di bioetica di H. Tristram Engelhardt jr. (Il Saggiatore, pag. 564, L. 30.000) e gli studi di Eugenio Lecaldano (Bioetica. Le scelte morali, Laterza, pp. 360, L. 45.000) e di Adriano Rossina (Bioetica. L'uomo sperimentale, Bruno Mondadori, pp. 186, L. 30.000). E infine, alcuni autori nuovi nel panorama italiano, o autori che ritornano dopo una momentanea assenza e che vale la pena di non lasciar passare inosservati: tra i primi, Martha Nussbaum (docente a Harvard, studiosa di Letteratura e diritto) che con Coltivare l'umanità (Carocci, pp. 337, L. 34.000) invita a riconsiderare in modo originale la relazione tra scienze naturali e studi umanistici; e Slavoj Zizk, un filosofo di origine slovena attivo e molto noto negli Stati Uniti, che lavora sulle tematiche etico-politiche del post-moderno in una non facile prospettiva dialettica che si rifa a Hegel e Lacan (Il Grande Altro, Feltrinelli, pp. 207, L. 35.000). Tra i secondi: René Girard, il teorico del legame tra violenza e sacro, di cui vengono proposte due scelte di testi, a cura rispettivamente di Stefano Tomellari e di Giuseppe Pomari (Il risentimento, Cortina, pp. 188, L. 24.000; La vittima e la folla, Santi Quaranta, pp. 168, L. 22.000); e Karl Loewith, del quale si pubblica il breve saggio su Spinoza (Donzelli, pp. XXVTJ-75, L. 18.000), un testo che va meditato dai tanti che ripropongono il problema del confronto tra morale laica e morale religiosa. Bilanci del Novecento, anche filosofico? Pdsparrniamoli per il prossimo anno, che ne vedrà certamente un diluvio. Uno non banale da cui partire può essere il recentissimo volume a cura di Giovanni Jervis U secolo della psicanalisi (Bollati Boringhieri, pp. 254, L. 55.000), che, come anticipa il titolo, non si limita a raccontare la storia di questa nuova «scienza», ma abbraccia moltissimi, forse tutti, i principali aspetti della cultura del nostro secolo. La cui vita filosofica può essere accostata leggendo la biografia di un filosofo aie, appunto, lo ha vissuto tutto, essendo nato nel febbraio del 1900: Hans Georg Gadamer. Il libro di Jean Grondili, Hans Georg Gadamer, eine Biographie (Trminga, Molir, pp. 437, s.i.p.) è per ora disponibile solo in tedesco, e che potrebbe essere una delle novità per i lettori italiani dell'anno (millennio) venturo. LE ETERNE DOMANDE DELLA VITA SECONDO SAVATER, I RAPPORTI SCIENZA E FEDE, MENTE E MONDO, PSICHE E TECNICA, NEL SECOLO DI FREUD E GADAMER Costui i vowo J mi secca di C06IIOO NANCY, Hi '€ CALMO. VEDERTI INICHIA CIRCOSTANTI MORENDO, SE WfTRISIl.l pio VUOLE £10 GOfl>0Ui • r!mt\

Luoghi citati: Cortina, Stati Uniti