Giubileo e miti: è sempre Medioevo

Giubileo e miti: è sempre Medioevo Giubileo e miti: è sempre Medioevo LA SCELTA Giuseppe- Culicchia Ginsborg, i trenta milioni che sconvolsero l'Italia Anni Novanta Scrive tra l'altro Paul Ginsborg nel suo «L'Italia del tempo presente» (Einaudi, pp. 627, L 36.000): «Mario Chiesa venne colto in flagrante mentre cercava disperatamente di far sparire nella toilette una trentina di milioni... La reazione di Bettino Craxi fu esemplare. Intervistato da Rai3 il 3 marzo 1992, spiegò con fare tediato: "Mi preoccupo di creare le condizioni perché il Paese abbia un governo che affronti gli anni difficili che abbiamo davanti, e mi trovò davanti a un mariuolo che getta un'ombra sull'immagine di un partito che a Milano, in 50 anni, non ha mai avuto un amministratore condannato"». Il tempo, è noto, aiuta a dimenticare. Eppure ne è passato davvero poco dagli avvenimenti riportati dall'autore in questo suo documentatissimo, approfondito e avvincente studio su quanto accaduto in Italia tra il 1980 e il 1996. Regalatevelo, e soprattutto fatene dono ai vostri figli: è molto meglio che obbligarli a mangiare pesce raccontando loro che fa bene alla memoria. STORIE DI IER .." Alessandro Barbero SIAMO alla fine del millennio, e si poteva temere un'inflazione di libri sui terrori dell'Anno Mille e altre sciocchezze; invece l'argomento alla moda, sotto cui gemono gli scaffali delle librerie, è il Giubileo. Fra molta produzione mediocre o anche pessima, il libro da regalare a chi voglia capire davvero com'è che i papi hanno inventato l'Anno Santo è quello di Arsenio Frugoni, Il giubileo di Bonifacio vm, il saggio magistrale, originariamente pubblicato in coincidenza col Giubileo del 1950, esce ora da Laterza (pp. 185, L. 26.000) in STORIE.." AlessBar un'edizione rimessa a nuovo, con apparati rivisti e la traduzione di tutte le citazioni latine; chi si addentri nelle sue pagine scoprirà cose più che mai attuali sui rapporti tra fede e politica. Quello dell'Anno Santo non è che un esempio fra i tanti di come le radici della nostra civiltà affondino in quei dieci o dodici secoli di storia che per pigrizia continuiamo a chiamare Medioevo. Un'occasione per esplorare più a fondo questo lascito è il dizionario dei Miti e personaggi del Medioevo, opera di due studiosi olandesi e DI IER ndro ero proposto da Bruno Mondadori (pp. 624, L. 55.000). Ad esso ci si può rivolgere non solo per scoprire come sono nati i personaggi più famosi della letteratura medievale, ma anche per seguirne le successive reincarnazioni, fino alle forme artistiche più moderne come il cinema o il fumetto: cosi, la voce dedicata al Mago Merlino ci conduce, in tredici fittissime pagine, dall'Historia di Goffredo di Monmouth, attraverso il Merlino elisabettiano e romantico, fino al Walt Disney della Spada nella Roccia e alle storie di Hugo Pratt. Fra le voci del dizionario manca Zorro. Ma il paleografo Fabio Troncarelli ha individuato nei documenti d'archivio l'archetipo anche di questo mito, un nobile irlandese che volle organizzare la rivolta degli schiavi nelle colonie spagnole del Seicento, finendo inevitabilmente sul rogo; e ci racconta la sua storia in un saggio affascinante, La spada e la croce. Guillén Lombardo e l'inquisizione in Messico, (Salerno, pp. 408, s.i.p.). Certo qui non siamo più entro i limiti convenzionali del Medioevo, eppure la vicenda è di quelle che confermano l'assurdità di queste ripartizioni. Perché se la scoperta del¬ l'America, l'avventura coloniale e l'afflusso dell'oro americano sono tra i fenomeni decisivi che segnano, nei manuali, la fine del Medioevo, pure è difficile immaginare un Paese più medievale della colta, ricca e spirituale Spagna del Cinque e Seicento, e delle sue colonie americane. A rompere le convenzionali barriere cronologiche invita anche una coppia di libri pubblicati da una piccola casa editrice ben nota ai medievisti, Viella, in cui Sandro Carocci e Antonio Menniti Ippolito ricostruiscono la storia del nepotismo papale (Il nepotismo nel medioevo, pp. 233, L. 35.000, e II tramonto Clelia Curia nepotista, pp. 190, L. 30.000). I due storici coniugano verve anedottica e rigore metodologico nella loro esplorazione di intrighi burocratici e strategie familiari, per concludere che il nepotismo non può essere valutato in termini moralistici, come fonte di corruzione e di malcostume, ma era una vera e propria tecnica di governo, essenziale al funzionamento dello Stato pontificio. Finalmente, chi non ha paura di regalare volumi imponenti può approfittare dell'ottimo rapporto qualità/prezzo con cui Einaudi offre l'ultima, colossale fatica di uno dei più grandi storici italiani viventi, Manno Berengo, l'Europa delle città (pp. 1040, L. 80.000). Uno dei fattori fondanti della civiltà europea, la città, è indagata ancora una volta in un arco di tempo rivoluzionario rispetto alle cronologie scolastiche, quello cioè che va dal XII al XVII secolo. L'epoca, cioè, profondamente omogenea, compresa fra le due rotture dell'anno Mille e delle Rivoluzioni, in cui sorse l'Europa che conosciamo. IL SAGGIO DI FRUGONI SULL'ANNO SANTO DI BONIFACIO Vili METAMORFOSI E REINCARNAZIONI DA MERLINO A ZORRO IL NEPOTISMO DEL PAPATO, LE CITTA' FULCRO DELL'EUROPA LA SCELTA Mirella .^erri & Te ti lasci m Pompei co*/7 DlCO-UKJA il m\0 motto § di rispettare UC0W\ ra.qusux) u'ti #\ il malocchio p€& um m\£mt£. wmoze coiums " ARRIVA ILP0STAL6.CE l>MA MISS &IANJCA C0M LA CAMERIERA.