Goethe e Grass Germania über alles

Goethe e Grass Germania über alles Goethe e Grass Germania über alles LA SCELTA Marcò Bel politi I racconti della Kolyma una sconvolgente sintesi di cinismo e pietà Il libro più importante uscito in questo 1S99 è senza dubbio «I racconti della Kolyma», di Varlam Salamov (Einaudi, nella veste compatta ed elegante dei "Millenni" o in quella più maneggevole e decisamente economica dei "Tascabili", oltre 1300a pagine in due volumi a lire 36.000). E' la prima volta che fuori dalla Russia viene stampata l'edizione completa dei racconti cosi come Salamov li aveva concepiti. Composti nell'arco di vent'anni, dopo il ritorno dal Gulag, tra il 1953 e ili973,1 racconti della Kolyma sono infatti costati lacrime e sangue al loro autore, come si può dire solo di pochi altri libri. E il risultato è eccezionale. Il loro valore non è solo testimoniale. Sulla scia di Tolstoj, ma anche di Cecov, Salamov è uno dei grandi narratori russi dell'ultimo secolo, un grandissimo narratore in cui cinismo e pietà si fondono in una sintesi che lascia interdetti, sconvolti. Un libro di poesia, prima ancora che un libro politico sugli inauditi delitti dello stalinismo. O meglio: un libro politico perche altamente poetico. TEDESCHI Luigi Forte Afino secolo la Germania fa Yenplein: unificazione tedesca, grandi celebrazioni per i duecentocinquant'anni dalla nascita di Goethe, Nobel a Gùnter Grass. La memoria storica lavora a pieno ritmo e Grass l'ha ben oleata con i cento racconti del suo ultimo volume, Il mio secolo (Einaudi, pp. 299, L. 32.000). Mancava solo quello per l'anno 2000 e glielo ha scritto inopinatamente l'ex cancelliere Helmut Kohl confessando di aver infranto per anni la legge con i fondi neri del suo partito. Cade un mito politico, troneggia quello let- TEDLuFo terario. Grass non ha mai esitato a tirar fuori gli scheletri dall'armadio, obbligando i propri connazionali a prender atto del loro passato. Un po' di ripasso fa bene a tutti: ecco allora, sull'onda del decennale della caduta del Muro di Berlino, il minuzioso resoconto di Franco Soglian, La riunificazione della Germania 1989-1990 (Carocci, pp.l 48, L. 22.000). E se si vuole arretrare ancora, magari verso il cuore del prussianesimo, ci soccorre l'ottimo libro di Gian Enrico Rusconi, Clausewitz il prussiano (Einaudi, pp. 394, L. 36.000), dove c'è materia anche per chi in questa biografia intellettuale, voglia scoprire il personaggio e l'uomo dietro il grande teorico della guerra e lo stratega che combattè per vent'anni Napoleo- CHI gi e ne. Rusconi soddisfa pure tali curiosità avendo a lungo rovi- IV : i..„-.. stato nell'epistolario di Clausewitz e nelle sue dirette testimonianze. Sono i decenni fra Sette e Ottocento, cioè il periodo d'oro della letteratura tedesca e oggi un vero boom commerciale. Fate un salto al Frauenplan, la casa di Goethe a Weimar, e ci troverete di tutto: silhouette di seta, cartoline ricordo, il plastico dell'abitazione del Genio. Meglio entrare nell'opera del Maestro acquistando l'ultima versione delle «Affinità elettive» curata dalla scrittrice Paola Capriolo, con una splendida e innovativa introduzione di Giuliano Baioni, il maggior studioso italiano di Goethe. E' un'accoppiata vincente su tutta la linea. La traduzione della Capriolo conci 1 ia in classica trasparenza riflessione, dialogo, complessità simbolica, slanci satirici, insomma tutta la complessa tramatura linguistica del romanzo. E Baioni ci accompagna in un percorso in cui si sposano chimica e alchimia, archetipi e ambiguità del moderno erotismo. Ma l'immaginario archetipo percorre anche altre strade. Ce le indica la narratrice più nota della ex Rdt, Chris' a Wolf, con L'altra Medea (Edizioni e/o, pp. 140, L. 26.000), una raccolta di appunti diaristici, lettere, discorsi, dibattiti. Un materiale eterogeneo e preparatorio al romanzo «Me¬ dea», ma soprattutto un'investigazione libera e innovativa nel mito. La tragica eroina della Colchide riemerge come la vittima di una manipolazione: è stato Euripide ad attribuirle l'infanticidio scaturito dalla folle gelosia per il tradimento di Giasone. E' stata la civiltà patriarcale, nata da valori e bisogni maschili a demonizzare la donna e a trasformarla in capro espiatorio. L'immaginario mitico si sposa con quello metafisico-simbolico: dalla barbara Colchide, sul Mar Nero, arriviamo al villaggio di Alfa al centro dell'universo. Spariti gli Argonauti ora ci sono gli arcangeli che stanno di guardia ai quattro punti rardinali. La trentasettenne psicologa e scrittrice polacca Olga Tokarczuk costruisce con Dio, u tempo, gli uomini e gli angeli (Edizioni e/o, pp. 251, L. 25.000), un romanzo in cui fantasia e quotidianità, magia e surreale convivono come in quadro di Chagall. L'universo di Olga si dilata lungo tutto il corso di questo secolo, ma la sua epopea insegue figure quasi allegoriche e le scioglie nella musica stessa dell'universo. La Storia è pur sempre lì con le sue violenze. Ma l'occhio che la osserva è immerso in una magica ingenuità. E sulle cose umane scende la brezza delle stelle. Un'inquietudine cosmica che afferra anche il cuore del più incallito bucaniere. Ci ha pensato la svedese Bjòrn Larsson, critico e navigatore, con La vera storia del pirata Long John Silver (Iperborea, pp. 492, L. 36.000). E' proprio lui: il pirata con una gamba sola dell'«Isola del tesoro», che Stevenson fa sparire e Bjòrn immagina nel Madagascar intento a scrivere, nel 1742, le sue memorie. Buon per noi, che ritorniamo un po' bambini tra vascelli, tempeste, vecchie taverne fumose. Ma Larsson non perde l'occasione per offrirci un quadro della pirateria, sbirciando con disincanto dietro le gesta un po' troppo mitiche dei cosiddetti «gentUuomini di ventura». «IL MIO SECOLO» DELL'ULTIMO NOBEL IN CENTO RACCONTI E UNA NUOVA VERSIONE DELLE «AFFINITÀ' ELETTIVE» IL «CLAUSEWITZ» DI RUSCONI, LA «MEDEA» DI CHRISTA WOLF TCPESCHl ?

Luoghi citati: Berlino, Germania, Gùnter Grass, Madagascar, Russia, Weimar