Sogni e incubi Freud e Blade Runner

Sogni e incubi Freud e Blade Runner Sogni e incubi Freud e Blade Runner SEGNALIBRO . Nico Orcntjo ARRIVA un nuovo Millennio mentre finisce il Novecento. Con quali libri attraversare il convenzionale confine? Presuntuoso sarebbe cercare un criterio di oggettività. E' forse meglio scegliere fra i testi di una lettura che, soggettivamente, si considera irrisolta.ancora aperta. Pagine con le quali ancora sentiamo di dover fare i conti. Per esempio: L'interpretazione dei sogni di Sigmund Freud, con l'interrogativo su Suanto sia un libro scientifico e quanto i repertorio di tecniche narrative. O Alla ricerca del tempo perduto di Marcel Proust, mai afferrato nella sua totalità architettonica, nel suo espandersi musicale. E per immediata associazione di idee quella grande domanda scritta sull'essere dell'uomo che è Essere e tempo di Martin Heidegger, che si trascina lo Zarathustra di Nietzsche, dell'83-'85, a dimostrazione che non si sà mai bene quando l'idea di un secolo abbia effettivamente inizio. Così, con irritazione e attrazione, lo Zarathustra entra nel'900 di diritto, e, lettura irrisolta, oltrepassa il fine secolo. Come di diritto e da rimeditare è il Piero Sraffa di Produzione di merci a mezzo di merci, che in questi giorni di Seattle, con quell'analisi del movimento dei prezzi relativi al variare della distribuzione, nell'ansia di globalizzare, sicuramente è pagina viva. Come non fare d'altronde ancora i conti con il Tractatus di Wittgenstein, sulla sensatezza del linguaggio che usiamo, dell'incapacità di dire quanto ci sta più a cuore. Più speranza in Walter Benjamin, sicuramente in Angelus Novus, ma anche ne L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica dove il consumo dell'invenzione artistica lascia, e quanto è vero, spazio ad una sua rivoluzionarietà, alla capacita di contraddire. Ambiguità che uno va a cercarsi con William Empson e il suo Sette tipi di ambiguità, sul rapporto società-letteratura, sulla metamorfosi dei valori e dei suoi significati. Un'altro tipo di fascino oscuro, poetico, soprattutto perchè «inafferrabile» sono gli studi di Kurt Godei, il suo «teorema dell'incompletezza», dove «all'interno di ogni sistema formale contenente"tà"ttìoria dei enumeri esistono proposizioni che il sistema non riesce a «decidere», non sa din; se ci siano o no. Oscurità, contraddizione, razionalità e visionarietà è l'impasto oscuro dell'ope- SEGNA. NiOrc LIBRO o tjo ra in versi e in prosa del medico Gottfried Benn, altalenante fra ricerca di primordialità innocente e antimodernità, in una visione permanentemente presente. E la ricerca del «male» come dato costante trascina nell'elenco, riduttivo, approssimativo, Konrad Lorenz e il suo II cosiddetto male, una ricerca sull'aggressività che Lorenz mutua dalle osservazioni del mondo animale, scartando la sequenza lineare di causa-effetto e cercando nell'ambiente e nella cultura la vera cinghia di tramissione e modificazione dei comportamenti. E sui comportamenti come non rileggere il romanzo di Philip K.Dick, Do Androidi; Dream of Electric Sheep?, l'inquietante «Biade Runner» di Scott, dove ci si imbatte in oggetti che cominciano a pensare, ad avere sentimenti che il lungo, drammatico secolo, sembrano aver dimenticato. Libro pessimista, gotico che induce a pensare alla realtà positiva che possono invece assumere gli oggetti intelligenti con la loro capacità interattiva. Le letture irrisolte ci dimostrano sempre la capacità vitale di un testo, la sua natura mimetica, la sua e per ognuno differentemente «classicità». Ma anche, senza vergogna, l'incapacità di una lettura risolutiva, la necessità di arrivarci per gradi, di bordeggiarlo con altre letture, il momento simbiotico che accoglie lettore e libro come.ce lo suggerisce Altan, dentro una bolla protettiva, uno spazio neutro che favorisce l'incontro e la comprensione. E' veramente un'attrazione fatale, un innamoramento ciò che accade fra lettore e testo. E nessun obbligo, nessuna forzatura può essere più dannosa fra un titolo e un possibile lettore. Il libro non ha età, come il lettore che lo sta leggendo. E' fascinoso incontrare un libro che in tanti hanno già letto e noi non ancora, perchè, chissà, non era il momento o eravamo in altre letture. E' un lettore ricco colui che ha ancora dei «classici» o «meno classici» ancora da leggere. E' sapiente quel lettore, ho un amico che fa così, che salta un libro di un autore che ama, così ha la sua piccola scorta. Ma c'è il piacere della lettura e i conti con i mondi, le idee, le nuove visioni che contengono. E con questi i conti sono da fare e rifare. Il breve elenco tracciato è solo una lista di «libri in sospeso». Immagino che ogni lettore abbia la sua.

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