«Issate la bandiera russa o vi massacriamo»

«Issate la bandiera russa o vi massacriamo» Se gli abitanti non cacceranno i ribelli oggi le truppe speciali condurranno l'assalto rastrellando casa per casa «Issate la bandiera russa o vi massacriamo» «E fatela sventolare bene», ultimatum alla città di Shali assediata AnnaZafesova MOSCA Un altro ultimatum dei russi ai ceceni, stavolta a Shali, l'unica città oltre a Grozny a continuare ad opporre resistenza a Mosca. Ieri pomeriggio il generale Ghennadij Troshev ha convocato gli anziani della città per trattare la resa. Ha consegnato ai vecchi una bandiera russa imponendogli di issarla entro mezzogiorno: «E badate che sventoli bene». Se gli abitanti della città non cacceranno i guerriglieri trincerati a Shali, da oggi lo faranno i russi, con un assalto. Ma i mi li tari sono convinti che Shali ha capito bene il messaggio e la bandiera russa sventolerà al momento giusto: il ministro della Difesa Igor Sergheev ha annunciato che oggi comincerà la «pulizia» di Shali, l'operazione di rastrellamento casa per casa. Il ministro si è detto convinto che lo stesso meccanismo di resa funzionerà anche per Grozny: «Saranno gli abitanti a cacciare i terroristi, e noi li aiuteremo soltanto». Ma per il momento è ripresa l'offensiva: i militari affermano di aver occupato la periferia Est della capitale cecena, che ieri è stata di nuovo bombardata. Secondo i ceceni invece si sta ancora combattendo ferocemente, e i morti sono già stati decine. I russi hanno anche perso un aereo: un Sukhoi-25 è caduto ieri in Cecenia. Secondo i militari, è stato un incidente, secondo i ceceni è stato abbattuto. Il pilota si è catapultato e ora il comando sta preparando un'operazione per rintracciarlo e pori: rio in salvo. Nessun profugo è uscito ieri dai corridoi umanitari: i russi hanno bombardato le strade e fuggire da Grozny è quasi impossibile. Nessuna pausa umanitaria di 6 ore, come promesso dai russi nei giorni scorsi: i generali parlano di conquistare Grozny in settimana, in altre parole prima delle elezioni alla Duma di domenica prossima. Per seminare incertezza nei guerriglieri il parlamento uscente ha ieri votato un'amni¬ stia per tutti i «terroristi» che depositeranno le armi entro il primo febbraio prossimo. Vladimir Putin ha spiegato ai deputati che molti giovani ceceni non vedrebbero l'ora di passare dalla parte dei russi, ma temono il castigo promesso dallo stesso capo del governo. Oggi nel Caucaso arriverà finalmente la missione della Osce guidata da Knut Volleabeck, che però potrà visitare soltanto i territori già occupati dai russi. Dopo la dichiarazione del comandante supremo della Nato Wesley Clark, che accusava i russi di fare ai ceceni «quello che Miloscevic ha fatto nel Kosovo», la risposta di Mosca ha assunto toni senza precedenti. Il ministero degli Esteri ha chiesto a Clark di «non fare sermoni», visto che è stato proprio lui a ordinare bombardamenti contro la Jugoslavia. Il sentimento antioccidentale ha prevalso di nuovo ieri anche nella Duma che per l'ennesima volta si è rifiutata di ratificare il trattato di disarmo nucleare Start-II. Il fuoco dcll'artiglibi la russa presso il villaggio ceceno di Mayertup

Persone citate: Ghennadij Troshev, Igor Sergheev, Knut Volleabeck, Vladimir Putin, Wesley Clark