Il leader di Asmara: «Obiettivi sbagliati» di Maurizio Molinari

Il leader di Asmara: «Obiettivi sbagliati» Il leader di Asmara: «Obiettivi sbagliati» intervista Maurizio Molinari ROMA B jLITZ romano di Isaias LAfeworki, presidente delM'Eritrea, in cerca di aiuti e consigli per far uscire il suo Paese dalla spirale della guerra con l'Etiopia. Nell'agenda dei colloqui alla Farnesina e in Vaticano è entrato all'ultimora il «golpe bianco» in Sudan. Parlamento sciolto, scontro fra poteri, forse nuove elezioni: cosa succede in Sudan? «Ce lo aspettavamo. Da duetre settimane al-Bashir aveva deciso di dissolvere il Parlamento, smentendo ogni impegno e proclama del passato per l'unione del Paese. Apparentemente il motivo è semplice: il governo di al-Bashir vuole impedire al Parlamento guidato da al-Turabi di limitare i suoi pote- Isaias Afeworki ri. Ma è solo la punta dell'iceberg: dietro la dissoluzione del Parlamento ci sono in realtà la mancata riconciliazione nazionale e i gravi problemi pendenti, come quello del Sud (dove è in atto da anni una rivolta armata, ndr). Potranno le elezioni per il nuovo Parlamento essere un passo avanti? Difficile da predire. Turabi parla di golpe di al-Bashir, ma quello che nel 1989 depose il governo democratico in Sudan non fu forse un golpe? E' l'intero sistema politico sudanese ad essere in profonda crisi». Che cosa significa per l'Africa Orientale questa crisi? «La leadership del Sudan è debole perché dal 1989 in poi ha perseguito obiettivi errati, fallimentari in politica interna ed estera. Il suo modello di società non ha funzionato. Sabotaggi, tentativi di assassinio, destabilizzazione dei Paesi vicini, attività sovversive: tutto questo ha avuto come unico risultato l'indebolimento e l'isolamento del Sudan, la divisione della leadership. E' giunto il momento che a Khartum riconoscano il fallimento e scelgano un'altra strada: il Sudan non può essere uno Stato esclusivamente islamico perché è una realtà multietnica e multiculturale». L'Eritrea ospita alcuni gruppi dell'opposizione sudanese. Cosa faranno ora? «Siamo vicini ai sudanesi dal golpe del 1989.1 Paesi confinanti sperano che torni la stabilità. Io mi auguro che Khartum inizi a rimediare agli errori commessi in questi dieci anni e che l'opposizione colga l'occasione per farsi sentire, alzi la voce». Siete in guerra da un anno e mezzo. I negoziati segnano il passo mentre gli etiopici minacciano di avanzare fino al porto di Assab. Come evitare un conflitto di logoramento? «I negoziati sono bloccati perché noi abbiamo accettato le proposte di pace dell'Organizzazione dell'Unità Africana mentre l'Etiopia ancora non lo ha fatto Pensare di conquistare Assab significa per Addis Abeba voler seguire l'esempio di Saddam Hussein in Kuwait. Resterebbero isolati dal mondo. Spero che un intervento dell'Europa possa essere risolutore, avvicinare la pace e la riconciliazione con l'Etiopia». A quale tipo di intervento dell'Europa pensa? «L'imminente nomina di un inviato speciale europeo per la crisi, nella persona del sottosegretario agli Esteri Rino Serri, sarà un passo importante». Che cosa la ha detto il Papa? «Ha chiesto che la pace arrivi presto, che si depongano le armi. Come esempio per tutti gli altri conflitti in Africa». Isaias Afeworki

Persone citate: Isaias Afeworki, Isaias Lafeworki, Rino Serri, Saddam Hussein, Turabi