La Cassazione: sì a tutti i referendum di Maria Grazia Bruzzone

La Cassazione: sì a tutti i referendum Accorpati quelli elettorali e sul finanziamento ai partiti. Ultimo via libera dalla Consulta entro il 10 febbraio La Cassazione: sì a tutti i referendum «Il mancato quorum non li rende illegittimi» Moria fìro'vin Driumno Maria Grazia Bruzzone ROMA La notizia ufficialo arriva noi bel mezzo della quasi-crisi di governo. La Corte di Cassazione ha dato via libera ai referendum, decidendo di accorpare i quesiti sulla leggo elettorale anti-proporzionale e sul finanziamento pubblico dei partiti, presentati sia da An sia dai radicali. Adesso sarà la Corte Costituzionale a dover stabilire, entro il 10 febbraio del 2000, l'ammissibilità dei 21 quesiti. Scontalo è però il parére della Consulta per i due referendum (quello elettorale e quello sugli incarichi oxtragiudiziali dei magistrati) già ammessi alla tornata della scorsa primavera, quella che non raggiunse il quorum dei votanti. E proprio su questi era invoco in forse il giudizio della Cassazione Il quorum mancato equivale a una bocciatura o dùnque impedisce che lo stosso quesito sia riproposto prima che siano passati cinque anni, come recita la leggo atluativa del 1070? La Cassazione rispónde di no. La mancanza di quorum - spiega - «non può avere un significato coito e univoco di manifestazione contraria al consenso richiesto». E aggiunge che un'interpretazione contraria sarebbe «illogica e sviata», oltre che «anomala». Non solo. La Corto sottolinea che il referendum 6 un istituto ^costituzionalmente garantito» ed o «la l'orma più diretta di esercizio della sovranità popolare» e in (pianto tale «deve ossero fino al possibili; preservato e non contenuto». Parole che suonano opme musica alle orecchie dei referendari, i (piali tuttavia ora paventano ii rischio di elezioni anticipate, che farebbero slittare' di un anno la consultazione popolare, altrimenti prevista tra il 15 aprile e il 15 giugno prossimi. Lo denuncia a chiarw lettore Mario Segni, mentre Clemente Mastella sostiene con sincerità che, se proprio bisogna votare, «è meglio farlo prima del referendum, «perchè almeno c'è ancora la proporzioj I noln,> naie» Elezioni trappola teme anche Emma Donino.«Al di là dello sfacelo della maggioranza, il paese ha bisogno delle riforme e queste si possono faro solo coi referendum. A meno che ancora una volta non si scelga la strada delle elezioni anticipate per evitarli...», dice alla presentazione del libro di Anna Chimenti por Laterza «Storia dei referendum». Bonino ricorda che, se il congresso dello Sdi è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso,«il vaso ora già da tempo in ebollizio¬ r»« r\ rìnnt m o'ora nn netr>r>l\ntir\ f\i ne e, dentro c'era un pacchetto di referendum che la maggioranza di governo non ha esitato e definire "uno sfregio" per lavoratori». Insomma, vista anche la storica ostilità del Pei per il referendum, la tentazione ci potrebbe essere. Leopoldo Elia dà voce ai timori del Palazzo: «Il punto vero è che l'istituto del referendum ha finito per supplire il Parlamento nel legiferare, ed è questo il vero argomento che ha mosso la Cassazione. Ma il ruolo di "valvola" può anche rovesciarsi nel rischio di delegittimare l'istituzione pro¬ nncta a farà la 1 r> n n i u Ti Hioccìnn posta a fare le leggi». Il diessino referendario Augusto Barbera si augura che questa volta la battaglia sia «chiara e netta» fra sostenitori del si e del no, anche nella sinistra, evitando tentazioni astensionistiche. La battaglia è già cominciata, mettendo in evidenza ie contraddizioni negli schieramenti. Il comitato per il No ai referendum economico-sociali si risveglia e il responsabile Lavoro dei Ds Alfiero Grandi annuncia un sito Internet «difesa dei diritti dei lavoratori». Tacciono i centristi, che una wìttru-ìo Ari) raffiranrlnm n1r»ttrwn _ vittoria del referendum elettorale renderebbe marginali. Soddisfatti i leghisti, promotori del quesito che vorrebbe cancellare la legge sull'immigrazione. Il coordinatore Maurizio Gasparri promette l'appoggio di An anche a quel referendum. Forza Italia è notoriamente tiepida e a dirsi contenti per il giudizio della Cassazione sono solo gli ex radicali Calderisi e Taradash. «Mi auguro che il Polo si muova già prima, per diferendere i referendum davanti alla Consulta» si augura Emma Bonino. Emma Bonino

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