I classici di Michael Beastie Boys in antologia

I classici di Michael Beastie Boys in antologia I classici di Michael Beastie Boys in antologia Alessandro Rosa ANTOLOGIE con i festoni natalizi, parte seconda. Se la settimana scorsa avevamo guardato abbastanza indietro nel tempo, questa volta ci addentriamo tra i suoni più prossimi all'attualità. E anche questo è un elenco corposo. Alla sciccosa gita negli Anni 30 di Brian Ferry si può paragonare l'ultima impresa di George Michael, marchiata con un titolo, «Songs from the last century» (Virgin, 1 Cd), che suona immodesto. Il crooner funky si è tuffato in questa mania di festeggiare, un anno prima, secolo e millennio in chiusura, creando un repertorio soprattutto di classici anterock («Where or when», «You' ve changed»...) e alcune icone pop come «Roxanne» (in versione jazz) dei Police o «Miss Sarajevo» degli U2. Scelte curiose - ma in fondo tutte le selezioni sono frutto d'imparzialità e quindi criticabili - che l'ex Wham si sforza di lucidare note e armonie, di decorare con la sua bella voce le melodie. Operazione gradevole, ma anche calcolatrice. Meno pretenziosa (titolo a parte), limitata al proprio territorio, ma ben più interessante dal lato storico è «The sounds of science» (Capitol, 2 Cd) dei Beastie Boys. Antologia di 42 brani (rarità, lati B, remix, 3 brani riregistrati, 2 inediti) accompagnata da un ricco ed esaustivo libretto, per tracciare il percorso artistico di questi campioni del rap/hip hop, prima banda bianca a salire in cima alle classifiche americane. Dal rap-rock iniziale alle raffinatezze attuali, Un ottimo ripasso per un gruppo in corsa per rappresentare il decennio. Un poker di antologie con rocker di fama. Tutte con luci ed ombre, dal punto di vista editoriale perché dal lato musicale sono indiscutibili. Infatti non tradiscono «Chronicles» (Wea, 1 Cd), con 15 fra le migliori canzoni della carriera dell'onirico chitarrista Eric Clapton, e «Thebestof me»(A6M, 1 Cd), ovvero 15 brani (2 inediti) dell'aggressivo-romantico Bryan Ems. Si va per entrambi su e scontate, come fa anche Elvis Costello con il suo «The very bestof» (Universal, 1 Cd), anche se manca testimonianza di un decennio. Ma quelle canzoni appartengono ad un'altra casa discografica. Forse il più generoso, curioso è «Golden greats» (Polydor, 1 Cd) di Ian Brown. L'ex cantante degli Stone Roses ripercorre i punti focali di una carriera, fra nuovi ritmi legati da una tendenza sonora psichedelica. Diametralmente opposti sono gli stili di altri due artisti. Con 28 brani, Belinda Carlisle offre in «A place on earth» (Virgin, 2 Cd) il meglio del suo repertorio fatto di classe e buonsenso, dolcezza e fremiti di brio. La provocazione sonora e teatrale del rock ha oggi come capofila i Marilyn Manson, che esplodono con tutta la loro «violenza» e ambiguità in «The last tour on earth» (Universal, 1 Cd): prima antologia dal vivo con 12 esibizioni tratte dall'ultima tournée. Chiusura con due antologie originali, a tema: le canzoni della tradizione natalizia rielaborate in versioni rock. Si tratta ormai di una collana. 11 3' volume di «A very special Christmas» (AFrM, 1 Cd) allinea Sting, Sinashing Pumpkins, No Doubt, Jonny Lang, Patti Smith ed esordisce il Natale hip-hop con un collettivo formato da Puff Daddy, Salt N' Pepa, Onyx, Snoop Doggy Dogg. Però quest'anno si raddoppia con «A very special Christmas live» (1 Cd): Jon Bon Jovi, Mary J. Blige e Sheryl Crow, Tracy Chapman e altri in versioni dal vivo. Un presepe fatto di altri suoni, a volte di sorprendente efficacia. entcj

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