Piazza Affari ottimista prepara le Feste di Ugo Bertone
Piazza Affari ottimista prepara le Feste La crescita Ue e la frenata giapponese fanno ben sperare gli analisti. Ferma la Fed Piazza Affari ottimista prepara le Feste Occhi puntati sui tecnologici Ugo Bertone MILANO Da Helsinki arrivano note positive sulla ripresa europea. Dalk Federai Reserve, la prossima setti mana, non dovrebbero giungere brutte sorprese sul fronte dei tassi. Da Tokyo, infine, piove sui mercati una doccia gelata sulla ripresa del Sol Levante. Ma anche questa, almeno per le piazze europee, è una buona nuova: i capitali rallentano la loro marcia verso il Kabuto cho, il listino nipponico e tornano a prendere in considerazione il bistrattato euro, facendo confluire sui mercati del Vecchio Continente nuovi fondi. L'ultima settimana piena del '99 borsistico, prima delle feste e soprattutto, della scadenza del «Millennium bug», si apre così all'insegna di un certo ottimismo, il clima giusto per digerire le tante iniziative che si sono accumulate nelle ultime settimane, sulle due sponde dell'Atlantico. Non sono poche, infatti, le novità che meritano una conferma. 1 ) Sui listini telematici, innanzitutto, molti titoli hanno preso a correre. Ma, a ben vedere, il rialzo è legato solo a tre temi: telecomu- nicazioni, «hi-tech» (vedi Internet) e multimedialità. Se si cancella l'effetto tecnologia Piazza Affari, in rialzo dell'8% circa rispetto a gennaio, risulta addirittura negativa. Ma lo stesso accade a Wall Street: l'indice Standard &• Poor, in rialzo del 15,3%, scende ad un modesto 2% se depurato dall'hi-tech. E dopo le follie italiane per Finmatica, dall'America arrivano ben altri segnali della febbre da Internet: +733% nel giorno d'esordio per Linux, società che non ha mai guadagnato un dollaro (ma utilizza il nuovo, rivoluzionario sistema operativo per il web); Yahoo!, la «bussola» della rete, dal 30 novembre, data d'ingresso nello Standard &• Poor 500 (l'equivalente del Mib 30), è cresciuta del 66%. Ma il fenomeno potrà continuare? 2) La febbre della «new economy», però, ha ormai contagiato l'Europa, a partire dalla tecnologia di maggior successo del Vecchio Continente, l'unica in cui gli Usa sono costretti ad inseguire: la telefonia mobile. Nel corso dell'ultima settimana c'è stato un sorpasso storico. La finlandese Nokia, la società all'avanguardia del «telefonino», è diventata la società più capitalizzata d'Europa, sorpassando il colosso petrolifero BpAmoco. I colossi tedeschi, da Siemens a DaimlerChrysler, francesi 0 della City guardano ormai da lontano. Non stupisce, perciò, che 1 grandi gestori internazionali abbiano riscoperto Telecom e Tim, «zavorrati» nei mesi scorsi dallo sciagurato piano di riassetto. Dopo i rialzi della scorsa settimana non è escluso che qualcuno voglia monetizzare i guadagni. Ma le previsioni sono per un robusto rally dei telefonici di tutta Europa, Italia inclusa. Sarà così? 3) Domani si chiude l'opas Generali sull'Ina. Potrebbe essere l'occasione per la ripresa piena delle quotazioni del colosso triestino, dopo un '99 sottotono sul mercato borsistico. E qualche analista pensa che il rialzo del settore assicurativo (favorito dalle nuove proposte di legge sulla previdenza integrativa) possa contagiare altri comparti del listino, trascurati perché troppo tradizionali. A favore di questa tesi c'è la prospettiva della ripresa dell'economia continentale che non potrà non riflettersi sul fronte dei consumi, dagli elettrodomestici alla grande distribuzione, passando per l'auto. Ma andrà proprio così? Oppure l'euforia prenatalizia si esaurirà nel giro di poche giornate? In gioco non è solo il consueto rialzo di fine anno, ma la fiducia che la grande finanza nutre sulle capacità di ripresa del capitalismo italiano. Alan Greenspan (Federai Reserve) non pensa a ritoccare i tassi
Persone citate: Alan Greenspan
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