« Per Laura l'aborto è il male minore» di Fabio Albanese

« Per Laura l'aborto è il male minore» Ragusa, parla il medico che ha deciso rinterruzione della gravidanza della ragazzina psicolabile « Per Laura l'aborto è il male minore» // tutore: non avrebbe mai potuto tenere il bambino Fabio Albanese RAGUSA" «Per Laura l'aborto sarà un trauma minore rispetto a quello di una gravidanza non voluta, inconsapevole( portata avanti per novi; mesi senza potere poi, alla fine, neppure avere il bambino: non è nelle condizioni di accudire un neonato. La mia è stata una scelta travagliata e dolorosa, ma presa in piena coscienza e dunque non ne sono affatto pentito». E' scosso ma sereno Ignazio Ruffino, 41 anni, medico e tutore della tredicènne di Pozzallo; disabile psii bica, rimasta incinta dopo un rapporto di cui lei stessa non sa dire nulla. Sereno come può esserlo un uomo che, nel giro di qualche ora. si trova a dover fronteggiare una poderosa levata di scudi contro la sua decisione. «Il dibattito e legittimo dice • ma alcuni toni sono troppo accesi. Mi riferisco in pari ieolarc a quanto scritto dall'ut Jsservatore Romano». Ma (piale nazismo e razzismo! Che c'entrano queste cose con una vicenda che va considerala nella sua unicità, e senza strumentalizzazioni?». E' vero che nelle valutazioni per decidere sull'interruzione della gravidanza, hanno pesato considerazioni sulla salute di Laura e su eventuali rischi di malformazione per il feto? «Assolutamente no. Anche perché, al suo stadio di gestazione, non è nemmeno possibile avanzare ipotesi di questo genere. Piuttosto ho pensato alla salute in senso lato di Laura. Una gravidanza e il parto potrebbero aggravare il suo già precario stato psicologico». Lei ha parlato con Laura. Ha cercato di capire se vuole tenere il bambino? «Se soltanto avesse espresso, una volta sola, in maniera chiara e univoca, la sua volontà, io l'avrei certamente assecondata, anche se la sua famiglia è per l'interruzione della gravi¬ danza. Questo non 6 un casosimbolo, è un caso isolato e grave. Io ho deciso, in tutta liberta, sulla base dei convincimenti e delle valutazioni che ho gii) detto». Si aspettava reazioni così forti? «Mi aspettavo un dibattito sulle violenze sessuali sui minori, in particolare sugli psicolabili. Non mi aspettavo certo attacchi cosi violenti. Contosto chi usa il caso di Laura per lanciare campagne antiabortiste». Prima che il tribunale per i minori di Catania nominasse lei come tutore, era un'altra la persona che avrebbe dovuto decidere se fare abortire o meno Laura. E quella persona, l'assessore ai servizi sociali del comune di Pozzallo, aveva già detto che per lui la gravidanza doveva proseguire. Perchè questo cambio, che cosa è accaduto? «Francamente non lo so. So che, per un disguido, la parziale patria potestà tolta alla madre era invece rimasta ancora per qualche ora al padre. Il tribunale allora ha deciso di azzerare tutto. Perchè sono stato scelto io? Perché sono il medico di famiglia, conosco tutti e bene». E' la prima volta che si trova ad affrontare una vicenda di questo tipo? «Sì, e non mi era mai capitato neanche di essere il tutore di qualcuno. Ma ho agito con coscienza». Si sente solo, dopo questa decisione? «Intanto, ho la mia famiglia, mia moglie, i miei due figli. Sono cattolico, anche se non praticante. Ma debbo dire di avere ricevuto solidarietà e comprensione da molti cattolici praticanti». Che cosa succederà adesso? «Adesso spetta ai giudici decidere. Io la mia scelta l'ho fatta. Ma spero che su tutta questa storia cali presto il silenzio. Nell'interesse di Laura».

Persone citate: Ignazio Ruffino

Luoghi citati: Catania, Pozzallo, Ragusa