Francia, Brest rischia la catastrofe ecologica

Francia, Brest rischia la catastrofe ecologica \jà nave, partita da Dunkerque, era diretta a Livorno. Tlitti salvi i 26 indiani membri dell'equipaggio Francia, Brest rischia la catastrofe ecologica Petroliera si spezza in due, il vento per ora rallenta la marea nera PARIGI Plana lo spettro della marea nera e di un inquinamento marino sulle coste occidentali della Francia: una petroliera battente bandiera maltese in rotta per Livorno si è letteralmente spaccata in due stamane, per motivi ancora non accertati nel golfo di Biscaglia, 62 miglia marine (circa 120 chilometri) al largo di Brest, in Bretagna. Superata la paura per la sorte dei 2C membri dell'equipaggio, tutti indiani, prontamente messi in salvo dagli elicotteri della guardia costiera francese e da quelli della marina militare britannica, si teme ora che la pressione delle acque del mare in tempesta sfondi da un momento all'altro i container in cui sono stoccati 24 mila metri cubi di petrolio. Tanto più che le strutture della petroliera, costruita 25 anni fa (l'armatore «Panship Management» ha sede in Italia), hanno probabilmente ceduto a causa delle condizioni del tempo particolarmente cattive: mare forza 9-10, vento tra i 75 ed i 100 chilometri orari. Per ora però, dalla petroliera «Erika» è fuoriuscita solo una chiazza lunga un chilometro é larga 200 metri: circa 2.500 metri cubi che, fortunatamente, il vento sta allontanando e secondo le previsioni continuerà ad allontanare dalle coste bretoni. Ma il timore rimane, anche se il ministero dei trasporti e il Centro di ricerche ed esperimenti sugli inquinamenti delle acque (Cedre) di Brest hanno escluso in serata «qualsiasi rischio di marea nera» e di deposito di chiazze di petrolio sulle coste. Secondo il Centro le onde del mare sono alte 10 metri, quanto un palazzo di tre piani, ma solo un cambiamento radicale nella direzione del vento potrebbe rappresentare un rischio, riavvicinando la chiazza alle coste. Le autorità di Brest stanno comun- que studiando la possibilità di rimorchiare verso il largò la sezione posteriore della petroliera, che stazzava 50 mila tonnellate ed era lunga 180 metri. Un'operazione delicata, perché si tratta di spostare una potenziale bomba, che può spaccarsi in ogni momento liberando tutto il petrolio che ancora contiene. La parte anteriore è invece completamente affondata. L'incidente è avvenuto alle 8,15 di ieri mattina. L'«Erika» proveniva da Dunkerque e si dirigeva verso Livorno. L'allarme è stato dato dalla marina britannica, e i soccorsi sono stati immediati, anche se molto difficili data la forze delle onde. 126 marinai sono stati tratti in salvo con mare forza 8, da due elicotteri Lynx e Super Frelon della marina francese, e da due elicotteri Sea King della marina britannica. Sei di loro sono stati ricoverati in ospedale, senza che siano state diffuse notizie sulle loro condizioni. Il capo meccanico ha dichiarato ieri sera al telegiornale «France 3» che già da sabato sera l'equipaggio aveva avvertito scricchiolii sinistri, e che la nave aveva fatto sosta a Donges-Saint Nazaire per un controllo [Ansai La prua della petroliera si inabissa nelle acque del golfo di Biscaglia

Persone citate: Donges