L'ombra dei riciclaggio sul mito di Kohl di Emanuele Novazio

L'ombra dei riciclaggio sul mito di Kohl Dieci pesanti denunce contro l'ex Cancelliere, la procura di Bonn prepara un'indagine L'ombra dei riciclaggio sul mito di Kohl Nuove voci critiche dalla Cdu. E lui, per la prima volta, non sarà presente a un congresso del partito Emanuele Novazio corrispondente da BERLINO Alla vigilia di un mini-Congresso Cdu convocato in origine per dibattere la politica della famiglia e celebrare gli splendori dell'autunno elettorale ma destinato a concentrarsi sullo scandalo delle tangenti e le responsabilità di Helmut Kohlnella gestione dei fondi neri - la posizione dell'ex Cancelliere si fa sempre più difficile: secondo il Procuratore capo di Bonn, Beind Koenig, il presidente onorario del partito potrebbe essere indagato per. numerosi reati, compresi truffa e riciclaggio di denaro. Sono dieci le denunce presentate alla Procura dell'ex capitale, ma Koenig prenderà una decisione soltanto fra una decina di giorni, «considerate le difficoltà presentate dall'esame dei documenti»: «Ogni giorno avverte il Procuratore - veniamo a conoscenza di qualcosa di nuovo». Nonostante i vertici Cdu continuino a manifestare solidarietà con il presidente onorario - che ha smentito di essere stato a conoscenza di tangenti pagate al partito, nel 1992, in occasione della vendita della raffineria Leuna alla francese Elf Aquitaine - sono sempre più numerose ed insistenti le voci autorevoli che chiedono a Kohl di fare «piena chiarezza» su una vicenda che rischia di portare la Cdu alla bancarotta finanziaria e politica. Al coro si è unito ieri uno dei «giovani selvaggi» del partito, Guenther Oettinger, che ha invitato Kohl a farsi da parte e a «non influenzare più l'attività politica». Anche dalla Csu, il partito-fratello bavarese, arrivano segni di crescente fastidio: il capo della Cancelleria del presidente regionale Stoiber, Erwin Huber, si è appellato alla base cristiano-democratica perchè «esca dall'ombra di Kohl». Nel caso di un rinvio a giudizio dell'ex Cancelliere, la Procura dovrebbe chiederne la sospensione dell'immunità parlamentare: ma secondo il capo della Commissione Interni del Bundestag - il socialdemocratico Dieter Wiefelspuetz, un ex giudice l'autorizzasione a procedere potrebbe essere concessa entro tre o quattro settimane. Un eventuale processo a Kohl potrebbe cominciare già all'inizio dell'anno nuovo, dunque. E' soltanto un'ipotesi, per il momento, ma un'ipotesi in grado di atterrire un partito per un quarto di secolo identificatosi con Kohl e per ammissione di Wolfgang Schaeuble - governato per decenni «secondo il suo sistema patriarcale». Al Congresso di oggi l'ex Cancelliere non ci sarà, e niente meglio di questa assenza pesantissima, greve, riassumerà l'eccezionalità del momento, la messa sotto inchiesta del «sistema Kohl» e l'avvio della sua demolizione: Helmut Kohl non era mai mancato agli appuntamenti importanti per la vita del partito. Il clima di veleni e di sospetto non risparmia l'Spd, anche se niente di paragonabile allo scandalo dei fondi neri che investe la Cdu è in vista: secondo lo «Spiegel», nel 1986 la federazione socialdemocratica della Saar avrebbe ricevuto donazioni non dichiarate per 70 mila marchi da un'azienda regionale (il limite non dichiarabile è di 20 mila marchi). A quell'epoca, il leader socialdemocratico della Saar era Oskar Lafontaine. Sembra sgonfiarsi invece il caso dei «voli gratuiti» concessi all'attuale presidente della Repubblica Rati - al tempo della sua presidenza nel nor Reno Vestfalia grazie all'intervento di una banca di interesse pubblico, la WestLB: un pilota della compagnia «Privat-Jet-Charter» di Duesseldorf avrebbe utilizzato gli aerei per contrabbandare cocaina e avrebbe giustificato i voli con il «trasporto di personalità politiche», addebitandoli alla West LB. In caso di rinvio a giudizio, un eventuale processo potrebbe cominciare all'inizio dell'anno L'ex Cancelliere tedesco Helmut Kohl

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