Muore dopo la discoteca, è giallo di Paolo Colonnello

Muore dopo la discoteca, è giallo Milano, la tragedia potrebbe essere stata causata da una rara forma di allergia Muore dopo la discoteca, è giallo Trentenne, aveva alcuni grammi di hashish Paolo Colonnello MILANO Doveva essere una serata un po' diversa dalle altre: due salti in discoteca, un Cuba Libre, forse uno spinello. Poi, alle tre e mezzo del mattino, quando il locale stava per chiudere, il dramma. Mauro P., 30 anni, spiega a un amico di non sentirsi bene: «Esco a prendere una boccata d'aria». Senza nemmeno infilarsi una giacca, si ritrova nel buio del parco, in camicia. Fa pochi passi e crolla per terra. Nel locale, l'Old Fashion, una discoteca ambita dalle modelle e dalla Milano bene, al centro del parco Sempione, qualcuno si accorge di quel giovane svenuto e chiama un'ambulanza. L'amico, preoccupato per l'assenza, esce a cercarlo e lo trova rantolante, con i lettighieri che stanno prestandogli i primi soccorsi. Inutili. Mauro smette di respirare dopo pochi minuti, mentre l'ambulanza sta correndo verso l'ospedale Fatebenfratelli. La sua morte è diventata un mistero: l'ennesimo decesso da «sballo» in discoteca o un semplice malore? La polizia dovrà visionare il filmato della serata, realizzato da una telecamera interna al locale in funzione per motivi di sicurezza e consegnato dai responsabili della discoteca agli agenti. Gli investigatori hanno poi trovato nelle tasche del ragazzo un pezzetto di hashish (pochi grammi) e tracce di una polverina bianca: «Potrebbe essere cocaina come detersivo», spiega il capo della Mobile, Mauro Mazza. Saranno le analisi a stabilire di che tipo di sostanza si tratta. E sarà l'autopsia, ordinata dal pm Riccardo Targetti per domani, a svelare se Mauro è morto in conseguenza dell'uso di droga, ecstasy o cocaina, o un miscuglio con aggiunta di alcol, o a causa dell'allergia di cui soffriva. I suoi genitori hanno raccontato agli investigatori che il giovane era affetto da favismo, un'anemia emolitica mediterranea che rende chi ne è colpito allergico ad alcuni componenti dei farmaci. Il che non escluderebbe la possibilità di una reazione a qualche componente contenuto magari in una pasticca di anfetamina. Se così fosse, Mauro sarebbe la seconda vittima, in un mese, delle pastiglie di ecstasy. Ma i suoi amici negano con decisione: uno in particolare, un avvocato, che lo ha accompagnato sull'ambulanza in ospedale, ha raccontato che in tutta la serata il ragazzo, invitato come lui in discoteca a una cena aziendale organizzata da una società finanziaria, aveva bevuto solo un cockatil a base di Coca-cola e rhum. Inoltre, i controlli svolti dalla polizia sui frequentatori della discoteca hanno dato esiti negativi: nessuna pasticca è stata trovata. Proprio venerdì un pattugliamento del Parco Sempione, dove si trova il locale, non aveva portato ad individuare alcuno spacciatore. «Ciononostante - racconta il titolare del locale, Roberto Cominardi - la droga è un problema e fare prevenzione per noi, titolari dei locali, è praticamente impossibile. Nessuno ci consente di perquisire i clienti. Ma quel ragazzo che si è sentito male aveva un'aria per bene. E' entrato da noi che mancava poco a mezzanotte per cenare con alcuni amici. Poi il gruppo si è diviso: alcuni se ne sono andati, lui è rimasto con in amico...». Il giovane, studente all'ultimo anno di architettura, era figlio unico di Erisena e Salvatore. Abitava da solo in un appartamentino vicino a quello dei genitori, in viale Alcuino e tutti lo descrivono come un bravo ragazzo, studio e lavoro. Nel tempo libero Mauro dava una mano al padre, titolare di un'impresa di ristrutturazione edilizia e gestiva un colorificio. I vicini lo descrivono come un ragazzo posato, assolutamente non fanatico delle discoteche e incapace di assumere stupefacenti. Muore dopo la discoteca, è giallo Milano, la tragedia potrebbe essere stata causata da una rara forma di allergia Muore dopo la discoteca, è giallo Trentenne, aveva alcuni grammi di hashish Paolo Colonnello MILANO Doveva essere una serata un po' diversa dalle altre: due salti in discoteca, un Cuba Libre, forse uno spinello. Poi, alle tre e mezzo del mattino, quando il locale stava per chiudere, il dramma. Mauro P., 30 anni, spiega a un amico di non sentirsi bene: «Esco a prendere una boccata d'aria». Senza nemmeno infilarsi una giacca, si ritrova nel buio del parco, in camicia. Fa pochi passi e crolla per terra. Nel locale, l'Old Fashion, una discoteca ambita dalle modelle e dalla Milano bene, al centro del parco Sempione, qualcuno si accorge di quel giovane svenuto e chiama un'ambulanza. L'amico, preoccupato per l'assenza, esce a cercarlo e lo trova rantolante, con i lettighieri che stanno prestandogli i primi soccorsi. Inutili. Mauro smette di respirare dopo pochi minuti, mentre l'ambulanza sta correndo verso l'ospedale Fatebenfratelli. La sua morte è diventata un mistero: l'ennesimo decesso da «sballo» in discoteca o un semplice malore? La polizia dovrà visionare il filmato della serata, realizzato da una telecamera interna al locale in funzione per motivi di sicurezza e consegnato dai responsabili della discoteca agli agenti. Gli investigatori hanno poi trovato nelle tasche del ragazzo un pezzetto di hashish (pochi grammi) e tracce di una polverina bianca: «Potrebbe essere cocaina come detersivo», spiega il capo della Mobile, Mauro Mazza. Saranno le analisi a stabilire di che tipo di sostanza si tratta. E sarà l'autopsia, ordinata dal pm Riccardo Targetti per domani, a svelare se Mauro è morto in conseguenza dell'uso di droga, ecstasy o cocaina, o un miscuglio con aggiunta di alcol, o a causa dell'allergia di cui soffriva. I suoi genitori hanno raccontato agli investigatori che il giovane era affetto da favismo, un'anemia emolitica mediterranea che rende chi ne è colpito allergico ad alcuni componenti dei farmaci. Il che non escluderebbe la possibilità di una reazione a qualche componente contenuto magari in una pasticca di anfetamina. Se così fosse, Mauro sarebbe la seconda vittima, in un mese, delle pastiglie di ecstasy. Ma i suoi amici negano con decisione: uno in particolare, un avvocato, che lo ha accompagnato sull'ambulanza in ospedale, ha raccontato che in tutta la serata il ragazzo, invitato come lui in discoteca a una cena aziendale organizzata da una società finanziaria, aveva bevuto solo un cockatil a base di Coca-cola e rhum. Inoltre, i controlli svolti dalla polizia sui frequentatori della discoteca hanno dato esiti negativi: nessuna pasticca è stata trovata. Proprio venerdì un pattugliamento del Parco Sempione, dove si trova il locale, non aveva portato ad individuare alcuno spacciatore. «Ciononostante - racconta il titolare del locale, Roberto Cominardi - la droga è un problema e fare prevenzione per noi, titolari dei locali, è praticamente impossibile. Nessuno ci consente di perquisire i clienti. Ma quel ragazzo che si è sentito male aveva un'aria per bene. E' entrato da noi che mancava poco a mezzanotte per cenare con alcuni amici. Poi il gruppo si è diviso: alcuni se ne sono andati, lui è rimasto con in amico...». Il giovane, studente all'ultimo anno di architettura, era figlio unico di Erisena e Salvatore. Abitava da solo in un appartamentino vicino a quello dei genitori, in viale Alcuino e tutti lo descrivono come un bravo ragazzo, studio e lavoro. Nel tempo libero Mauro dava una mano al padre, titolare di un'impresa di ristrutturazione edilizia e gestiva un colorificio. I vicini lo descrivono come un ragazzo posato, assolutamente non fanatico delle discoteche e incapace di assumere stupefacenti.

Persone citate: Mauro Mazza, Riccardo Targetti, Roberto Cominardi

Luoghi citati: Cuba, Milano