Anni Sessanta

Anni Sessanta 1000/2900 UNA GENERAZIONE AL GIORNO GIOVANI RIVOLUZIONARI Correva l'anno 1378 quando lo spirito della Rivoluzione si impadronì della plebe fiorentina. Umiliati e stanchi per il troppo e malpagato lavoro, gli operai (detti Ciompi) che prestavano servizio presso i cardatori di lana di Firenze decisero di rivoltarsi ai padroni, rivendicando il diritto, per il «popolo minuto», di essere rappresentati nel governo della città. «Né vi sbigottisca - urlava alle folle il capo della rivolta, secondo quanto narra Machiavelli nelle Historie Fiorentine - quella antichità di sangue ch'ei ci rimproverano; perché tutti gli uomini, avendo avuto uno medesimo principio, sono ugualmente antichi e dalla natura sono stati fatti a uno modo. Spogliateci tutti ignudi: voi ci vederete simili, rivestite noi delle vesti loro ed eglino delle nostre: noi sanza dubbio nobili, ed eglino ignobili parranno: perché solo la povertà e le ricchezze ci disagguagliano. E della conscienza noi non dobbiamo tenere conto; perchè dove è, come è in noi, la paura della fame e delle carcere, non può né debbe quella dello inferno capere. La opportunità che dalla occasione ci è pòrta, vola; e invano, quando ella è fuggita si cerca poi di ripigliarla». Il tumulto dei Ciompi dette vita ad un governo democratico che durò fino al 1382. Subito dopo, lo spirito rivoluzionario si affievolì, ma per i giovani di quella generazione, furono anni di grande uguaglianza e profonda libertà. Come si sarebbe detto molto tempo dopo, col grido di «/iberté, égahió. froternité». A cura di FRANCESCA SFORZA Anni Sessanta 1000/2900 UNA GENERAZIONE AL GIORNO GIOVANI RIVOLUZIONARI Correva l'anno 1378 quando lo spirito della Rivoluzione si impadronì della plebe fiorentina. Umiliati e stanchi per il troppo e malpagato lavoro, gli operai (detti Ciompi) che prestavano servizio presso i cardatori di lana di Firenze decisero di rivoltarsi ai padroni, rivendicando il diritto, per il «popolo minuto», di essere rappresentati nel governo della città. «Né vi sbigottisca - urlava alle folle il capo della rivolta, secondo quanto narra Machiavelli nelle Historie Fiorentine - quella antichità di sangue ch'ei ci rimproverano; perché tutti gli uomini, avendo avuto uno medesimo principio, sono ugualmente antichi e dalla natura sono stati fatti a uno modo. Spogliateci tutti ignudi: voi ci vederete simili, rivestite noi delle vesti loro ed eglino delle nostre: noi sanza dubbio nobili, ed eglino ignobili parranno: perché solo la povertà e le ricchezze ci disagguagliano. E della conscienza noi non dobbiamo tenere conto; perchè dove è, come è in noi, la paura della fame e delle carcere, non può né debbe quella dello inferno capere. La opportunità che dalla occasione ci è pòrta, vola; e invano, quando ella è fuggita si cerca poi di ripigliarla». Il tumulto dei Ciompi dette vita ad un governo democratico che durò fino al 1382. Subito dopo, lo spirito rivoluzionario si affievolì, ma per i giovani di quella generazione, furono anni di grande uguaglianza e profonda libertà. Come si sarebbe detto molto tempo dopo, col grido di «/iberté, égahió. froternité». A cura di FRANCESCA SFORZA

Persone citate: Ciompi, Machiavelli

Luoghi citati: Firenze