Lo promessa di Ecevit all'Europa di Francesco Manacorda

Lo promessa di Ecevit all'Europa «Entreremo nell'Ile prima di quanto pensiate». Ma pone condizioni su Cipro e sullaforza di difesa comune Lo promessa di Ecevit all'Europa Il premier a Helsinki: aboliremo la pena di morte Francesco Manacorda Inviato a HELSINKI Via la pena di morte al più presto. Ma via, presto anzi prestissimo, anche all'ingrosso nell'Unione dei turchi, che «sono europei da seicento anni, ma sono anche asiatici, caucasici e mediorientali allo stesso tempo», Eccolo, Bulent Ecevit sul palco del Consiglio europeo di Helsinki, minuscolo sotto i baffoni neri e la {'.rande scritta «Europa nel nuovo millennio» che oggi sembra dedicata proprio a lui e al suo Paese che - dice - ha «un diritto di nascita» all'ingresso nell'Ile e che offusca con il suo arrivo in scena gli altri dodici candidati all'allargamento. Uopo l'offerta dei Quindici e una missione lampo di Javier Solana - il superministro degli Esteri Ue - ad Ankara, Ecevit è arrivato qui ad Helsinki ieri mattina in tempo per il pranzo con i capi di Stato e di governo europei e i leader degli altri dodici Paesi candidati. Uno scambio di brindisi, l'inaspettato discórso'auguralo del premier greco (,'osias simii.is, subito ricambiato. Così a Helsinki si firma una pace non scritta tra Atene ed Ankara, cos'i l'Europa apre ufficialmente i suoi confini a un Paese a maggioranza musulmana, con il carico di speranze e di paure che questo comporta. «Una giornata storica», la definisce comunque il Cancelliere tedesco Gerhard Schroeder, mentre Tony Blair sottolinea il contributo «alla stabilità e sicurezza della nostra parte del mondo», e il presidente francese Jacques Chirac parla di una Turchia «ancorata» all'Europa anche se tutti ripètono che la candidatura non significa assolutamente l'inizio delle trattative vere e proprie. Prima di sedersi a quel tavolo Ecevit ha voluto assicurazioni riguardo alle condizioni poste dall'Unione sulla sua conlesa con la Grecia per le isole del Mar Egeo. Solana, venerdì sera, ha dovuto spiegargli che la data del 2004 che compare nelle conclusioni dell'Ile non è quella entro cui la controversia andrà portata obbligatoriamente alla Corte di Giustizio Internazionale. Ma adesso, celebrando il primo giorno di una Turchia che entra in Europa, il premier fa una promessa e una scommessa. La prima è che la pena di morte sparirà prèsto nel suo Paese e che nemmeno Apo Ocalan verrà ucciso, come gli hanno chiesto tutti, dui presidente della Commissione Komuno Prodi allo slesso Solana. «lo - risponde a chi gli chiede quale sarà la sorte del leader del Pkk penso alla pena di morte non legata al caso Ocalan, ma come questione di principio. Il mio partito è sempre stato contro la pena di morie e cercheremo di abolirla al più presto, anche se dobbiamo trattare con gli altri membri della coalizione di governo». In Turchia comunque, aggiunge, tutti dovranno capire «che nessun Paese europeo ha la pena di morte» e più in generale - dice ancora Ecevit «sono ben cosciente che abbiamo ancora strada da fare per migliorare gli standard nel campo dei diritti umani e della democrazia». La promessa di Ecevit e invece sui tempi del suo ingresso: «Penso che grazie al dinamismo e all'amore per la democrazia del popolo turco ci metteremo molto di me no». Che tempi preveda rifiuta di dirlo, ma su un punto è chiaro: «L'appartenenza della Turchia all'Unione europea non è un beneficio solo per noi, ma anche per l'Unione», visto che il suo Paese ha ormai «un ruolo chiave nel processo eurasiatico». Marion è solo miele, quello che il leader turco versa sui suoi prossimi partner. Sul trattamento dei curdi in Turchia glissa con eleganza. Su Cipro la posizione è chiara: «Un accordo ci può essere solo se si riconosce la realtà dei fatti, cioè che da venticinque anni ci sono duo Stati». E anche sulle dispute con la Grecia sugli isolotti del Mar Egeo il ricorso alla Corte Internazionale di Giustizia, che la Turchia ha sempre rifiutato, «è solo uno dei modi di risolvere le controversie internazionali, ma penso che prima dovremo provare con un arbitrato». E ancora Ecevit vuole giocare la carta della difesa per accelerare l'ingresso del suo Paese in Europa: «E' molto ingiusto aspettarsi che Paesi che sono nella Nato ma non nell'Ue possano prendere ondi- ni dal Consiglio europeo sull'uso dei mezzi della Nato», risponde a chi gli chiede come si comporterà nei confronti della futura forza militare europea, che dovrebbe nascere nel 2003. I Quindici sono anche galvanizzati dal risultato della loro azione diplomatica su Mosca riguardo .alla Cecenia. «Le posizioni russe sono cambiate grazie alle pressioni europee - dice Chirac - e speriamo che questa evoluzione continui ad essere positiva». Anche Massimo D'Alema vede «segnali maggiori di disponibilità» da parte della Russia. Più pessimista è Romano Prodi: parlando delle pressioni europee dice «io non mi illudo molto, ma ci spero». Ieri, dopo le voci su una missione a tre (Solana, Prodi e il presidente di turno dell'Ue Paavo Lipponen) a Mosca, Solana si è limitato a consegnare la lettera dell'Unione aU'ambasciatore russo ad Helsinki. Ma noia è escluso che nei prosssimi giorni la troika Ue possa partire per il Cremi ino. TRE CONDIZIONI PER UN Si'..... • RISOLVERE OGNI DISPUTA DI FRONTIERA BelQado ANCORA APERTA • Bucarest* ROMANIA Da decenni Turchia e Grecia si contendono alcuni isolotti del Mar Egeo e Ankara si è sempre rifiutata di sottoporsi al verdetto della Corte Internazionale di Giustizia delle Nazioni Unite all'Aia. LUe le dà un ultimatum: la questione va risolta entro il 2004 n RISPETTARE I DIRITTI UMANI ! Un prerequisito per aprire i negoziati eli adesione: rispetto § I dei diritti dell'uomo sulla base degli standard europei. .I Questo punto confligge con la condanna a morte del § y leader curdo Ocalan TROVARE UNA SOLUZIONE POLITICA PER CIPRO Sul futuro di Cipro, attualmente divisa in due Slati % separati, sono fri corso negoziati a New York. Ma risola 1 e anche candidata ufficiale, dal '95, a entrare nell'Uà. | Se al momento di decidere la sua ammissione la disputa % greco-turca non sarà stata risolta, Il Consiglio europeo § comunque «prenderà una decisione senza lare della t soluzione del contenzioso una precondizione». ii ili iriri in- rn i in ii i n tk tm v«i i» n mwWitim JUGOSLAVIA r ^Skopie _ MACEDONIO Tirana ALBANIA ; S ir «Sono ben cosciente del fatto che abbiamo ancora strada da fare per migliorare gli standard nel campo dei diritti umani e della democrazia» Chirac: «Sulla Cecenia le posizioni russe sono già cambiate grazie alle nostre pressioni». Solana consegna la lettera dei 15 air ambasciatore di Mosca Il premier turco Ecevit (al centro nella prima fila) con gli altri leader europei ieri a Helsinki Lo promessa di Ecevit all'Europa «Entreremo nell'Ile prima di quanto pensiate». Ma pone condizioni su Cipro e sullaforza di difesa comune Lo promessa di Ecevit all'Europa Il premier a Helsinki: aboliremo la pena di morte Francesco Manacorda Inviato a HELSINKI Via la pena di morte al più presto. Ma via, presto anzi prestissimo, anche all'ingrosso nell'Unione dei turchi, che «sono europei da seicento anni, ma sono anche asiatici, caucasici e mediorientali allo stesso tempo», Eccolo, Bulent Ecevit sul palco del Consiglio europeo di Helsinki, minuscolo sotto i baffoni neri e la {'.rande scritta «Europa nel nuovo millennio» che oggi sembra dedicata proprio a lui e al suo Paese che - dice - ha «un diritto di nascita» all'ingresso nell'Ile e che offusca con il suo arrivo in scena gli altri dodici candidati all'allargamento. Uopo l'offerta dei Quindici e una missione lampo di Javier Solana - il superministro degli Esteri Ue - ad Ankara, Ecevit è arrivato qui ad Helsinki ieri mattina in tempo per il pranzo con i capi di Stato e di governo europei e i leader degli altri dodici Paesi candidati. Uno scambio di brindisi, l'inaspettato discórso'auguralo del premier greco (,'osias simii.is, subito ricambiato. Così a Helsinki si firma una pace non scritta tra Atene ed Ankara, cos'i l'Europa apre ufficialmente i suoi confini a un Paese a maggioranza musulmana, con il carico di speranze e di paure che questo comporta. «Una giornata storica», la definisce comunque il Cancelliere tedesco Gerhard Schroeder, mentre Tony Blair sottolinea il contributo «alla stabilità e sicurezza della nostra parte del mondo», e il presidente francese Jacques Chirac parla di una Turchia «ancorata» all'Europa anche se tutti ripètono che la candidatura non significa assolutamente l'inizio delle trattative vere e proprie. Prima di sedersi a quel tavolo Ecevit ha voluto assicurazioni riguardo alle condizioni poste dall'Unione sulla sua conlesa con la Grecia per le isole del Mar Egeo. Solana, venerdì sera, ha dovuto spiegargli che la data del 2004 che compare nelle conclusioni dell'Ile non è quella entro cui la controversia andrà portata obbligatoriamente alla Corte di Giustizio Internazionale. Ma adesso, celebrando il primo giorno di una Turchia che entra in Europa, il premier fa una promessa e una scommessa. La prima è che la pena di morte sparirà prèsto nel suo Paese e che nemmeno Apo Ocalan verrà ucciso, come gli hanno chiesto tutti, dui presidente della Commissione Komuno Prodi allo slesso Solana. «lo - risponde a chi gli chiede quale sarà la sorte del leader del Pkk penso alla pena di morte non legata al caso Ocalan, ma come questione di principio. Il mio partito è sempre stato contro la pena di morie e cercheremo di abolirla al più presto, anche se dobbiamo trattare con gli altri membri della coalizione di governo». In Turchia comunque, aggiunge, tutti dovranno capire «che nessun Paese europeo ha la pena di morte» e più in generale - dice ancora Ecevit «sono ben cosciente che abbiamo ancora strada da fare per migliorare gli standard nel campo dei diritti umani e della democrazia». La promessa di Ecevit e invece sui tempi del suo ingresso: «Penso che grazie al dinamismo e all'amore per la democrazia del popolo turco ci metteremo molto di me no». Che tempi preveda rifiuta di dirlo, ma su un punto è chiaro: «L'appartenenza della Turchia all'Unione europea non è un beneficio solo per noi, ma anche per l'Unione», visto che il suo Paese ha ormai «un ruolo chiave nel processo eurasiatico». Marion è solo miele, quello che il leader turco versa sui suoi prossimi partner. Sul trattamento dei curdi in Turchia glissa con eleganza. Su Cipro la posizione è chiara: «Un accordo ci può essere solo se si riconosce la realtà dei fatti, cioè che da venticinque anni ci sono duo Stati». E anche sulle dispute con la Grecia sugli isolotti del Mar Egeo il ricorso alla Corte Internazionale di Giustizia, che la Turchia ha sempre rifiutato, «è solo uno dei modi di risolvere le controversie internazionali, ma penso che prima dovremo provare con un arbitrato». E ancora Ecevit vuole giocare la carta della difesa per accelerare l'ingresso del suo Paese in Europa: «E' molto ingiusto aspettarsi che Paesi che sono nella Nato ma non nell'Ue possano prendere ondi- ni dal Consiglio europeo sull'uso dei mezzi della Nato», risponde a chi gli chiede come si comporterà nei confronti della futura forza militare europea, che dovrebbe nascere nel 2003. I Quindici sono anche galvanizzati dal risultato della loro azione diplomatica su Mosca riguardo .alla Cecenia. «Le posizioni russe sono cambiate grazie alle pressioni europee - dice Chirac - e speriamo che questa evoluzione continui ad essere positiva». Anche Massimo D'Alema vede «segnali maggiori di disponibilità» da parte della Russia. Più pessimista è Romano Prodi: parlando delle pressioni europee dice «io non mi illudo molto, ma ci spero». Ieri, dopo le voci su una missione a tre (Solana, Prodi e il presidente di turno dell'Ue Paavo Lipponen) a Mosca, Solana si è limitato a consegnare la lettera dell'Unione aU'ambasciatore russo ad Helsinki. Ma noia è escluso che nei prosssimi giorni la troika Ue possa partire per il Cremi ino. TRE CONDIZIONI PER UN Si'..... • RISOLVERE OGNI DISPUTA DI FRONTIERA BelQado ANCORA APERTA • Bucarest* ROMANIA Da decenni Turchia e Grecia si contendono alcuni isolotti del Mar Egeo e Ankara si è sempre rifiutata di sottoporsi al verdetto della Corte Internazionale di Giustizia delle Nazioni Unite all'Aia. LUe le dà un ultimatum: la questione va risolta entro il 2004 n RISPETTARE I DIRITTI UMANI ! Un prerequisito per aprire i negoziati eli adesione: rispetto § I dei diritti dell'uomo sulla base degli standard europei. .I Questo punto confligge con la condanna a morte del § y leader curdo Ocalan TROVARE UNA SOLUZIONE POLITICA PER CIPRO Sul futuro di Cipro, attualmente divisa in due Slati % separati, sono fri corso negoziati a New York. Ma risola 1 e anche candidata ufficiale, dal '95, a entrare nell'Uà. | Se al momento di decidere la sua ammissione la disputa % greco-turca non sarà stata risolta, Il Consiglio europeo § comunque «prenderà una decisione senza lare della t soluzione del contenzioso una precondizione». ii ili iriri in- rn i in ii i n tk tm v«i i» n mwWitim JUGOSLAVIA r ^Skopie _ MACEDONIO Tirana ALBANIA ; S ir «Sono ben cosciente del fatto che abbiamo ancora strada da fare per migliorare gli standard nel campo dei diritti umani e della democrazia» Chirac: «Sulla Cecenia le posizioni russe sono già cambiate grazie alle nostre pressioni». Solana consegna la lettera dei 15 air ambasciatore di Mosca Il premier turco Ecevit (al centro nella prima fila) con gli altri leader europei ieri a Helsinki