San Paololmi non aderisce all'offerta Generali per Ina

San Paololmi non aderisce all'offerta Generali per Ina Unicredit più vicina al Banco de Bilbao San Paololmi non aderisce all'offerta Generali per Ina Torino vuole il 100% della Banca del Salento Duello da2000 miliardi con UMontepaschi TORINO Il San Paololmi non aderirà all'Opa Generali su Ina. La decisione è stata presa ieri dal consiglio di amministrazione del gruppo bancario torinese che ha dato anche mandato aidi amministratori di alzare l'offerta per la Banca delSalentoal 10Cr%.DalquartierBenerale di Piazza San Carlo a Torino, dopo quasi quattro ore di riunione, è stato emesso uno scarno comunicato di non più dieci righe per dire che sono state esaminate le «diverse opzioni relative all'Opas proposta da Generali sulla totalità delle azioni Ina». «Il Consiglio di amministrazione - affermano a piazza San Carlo-ha ravvisato nella scissione non proporzionale la soluzione più appropriata per la realizzazione ottimale del piano di riassetto correlato all'apporto di alcune partecipazioni detenute in Ina». Di conseguenza, si precisa, non ci sarà adesione all'offerta e la banca si riserva «di utilizzare le azioni Ina possedute ai fini della scissione». In pratica, a quanto risulta, non intendendo in questa fase diventale azionista delle Generali, il Sanpaololmi ha deciso di conservare le azioni Ina per tenerle per operazioni future, magari per scambiarle con partecipazioni più interessanti come il Banco di Napoli. A due giorni pieni dal termine dell'offerta di Generali su Ina, previsto per martedì 14, le adesioni hanno fatto ieri un deciso balzo in avanti, raggiungendo il 22%. Per quanto riguarda la vicenda della Banca del Salento, il consiglio del polo bancario torinese «ha preso atto del possibile scenario operativo che si pre- Luigi Arcuti, preside nte San Paololmi senta al Sanpaolo-Imi nell'Italia del Sud a seguito dell'evoluzione delle trattative in corso per l'acquisizione della Banca del Salento ed ha autorizzato gli amministratori delegati a formulare le offerte e ad assumere gli impegni relativi per l'intero pacchetto». Nessuna notizia ufficiale sulla cifra, ma dovrebbe essere comunque un prezzo competitivo rispetto a quello del Monte dei Paschi di Siena (che pagherebbe 2.200 midi. Già nei giorni scorsi 1' amministratore delegato del Sanpaolo Imi, Raùier Masera, aveva ribadito l'intenzione del gruppo torinese di continuare a correre per l'acquisizione della banca leccese, grazie anche a «un piano eccellente». Ora la palla passa ai due advisor, Mediobanca ed Ernst Young, che prima di Natale esamineranno le offerte e sceglieranno tra Siena e Torino. Intanto la trattativa tra Unicredit e Bilbao, che dovrebbe portare all'inizio del '99 a un'alleanza tra i due gruppi sulla base di un intreccio azionario paritetico, ha nell intervento delle Fondazioni un elemento decisivo. In base all'orientamento Consob sulle partecipazioni incrociate tra società italiane e straniere, infatti, il gnippo spagnolo non potrebbe andare oltre il 5% del capitale della banca guidata da Lucio Rondelli, mentre Unicredit potrebbe avere, almeno sulla carta, fino al 10% del Bilbao. Resta tuttavia da chiarire se l'impegno delle Fondazioni sia definitivo o la partecipazione sia destinata a crescere. Un momento di verifica sulle prospettive del negoziato in corso potrebbe essere l'assemblea di fusione Bilbao-Argentaria, prevista per il 18 dicembre. Luigi Arcuti, presidente San Paololmi

Persone citate: Ernst Young, Lucio Rondelli, Luigi Arcuti, Masera