E adesso tornano le domeniche a piedi di Raffaello Masci

E adesso tornano le domeniche a piedi E adesso tornano le domeniche a piedi 1123 e 30 gennaio, ma sulle modalità decidono i sindaci Raffaello Masci ROMA Le ultime due domeniche di gennaio (il 23 e il 30) saranno per le grandi città, senza auto e, se il bilancio di questa iniziativa squisitamente ecologica, sarà positivo, l'esperienza potrebbe ripetersi o addirittura sortire delle decisioni stabili, che valgano anche per i giorni feriali. Per il momento, la riunione tra il ministro dell'Ambiente Edo Ronchi e gli assessori al traffico delle 15 maggiori città italiane, ha sortito questo intento e questa decisione. Ulteriori dettagli sull'iniziativa, verranno fomiti il 30 dicembre, quan¬ do si saranno raccolte le adesioni di tutte le città interessate e saranno state definite le modalità attraverso cui questo progetto troverà applicazione. La prima cosa che il ministro Ronchi ha voluto chiarire però, è che le «domeniche senza auto» non sono una iniziativa che abbia attinenza con il caro-benzina: «Si tratta solo di restituire alle città una loro vivibilità e di abbassare il tasso di inquinamento che, nonostante tutto, continua ad essere preoccupante. Anche se l'Enea ha calcolato che ogni domenica senza auto comporta un risparmio di 10 milioni di tonnellate di combustibile. Dunque una ricaduta positi¬ va per la bolletta energetica ci sarà, ma non è questo "obiettivo». «Si tratta - ha detto Ronchi di un'iniziativa cui aderiranno volontariamente le città». Le giornate, ha spiegato, «avranno un duplice carattere: uno di adesione volontaria da parte dei cittadini che saranno incentivati a non usare l'auto in quelle due domeniche ed uno di carattere obbligatorio, che prevede l'ulteriore limitazione del traffico nelle zone pedonalizzate ed in quelle a traffico regolamentato». Non vuole essere neppure una iniziativa di politica ad effetto - la domenica si va a piedi con il cane e il monopattino e poi il lunedì ci si rituffa nell'inferno degli ingorghi - ma un ulteriore tassello in un mosaico di interventi limitativi del traffico inquinante che prevedono già finanziamenti per le piste ciclabili, sgravi fiscali per le auto elettriche, rottamazione per i motorini, progetti per la mobilità alternativa (dai taxi collettivi ai niobi lity manager). I comuni italiani, raccolti nell'Anci, sembrano disposti a testare questo ulteriore strumento per migliorare la qualità della vita cittadina: «La nostra strategia - ha detto il sindaco di Catania e presidente dell'Alici, Enzo Bianco - non è quella di mandare tutti a piedi, ma è quella di muoverci in modo diverso da oggi». E per questo, osserva Bianco, ci vogliono risorse per rendere «più competitivo ed alternativo» il trasporto pubblico rispetto a quello privato. Bianco ricorda che molte città italiane hanno già avviato le domeniche a piedi, «ma per affrontare il problema serio del risparmio energetico e della qualità della vita in città, non serve una politica spot, e su questo siamo d' accordo con Ronchi. Non dimentichiamo poi che la politica del traffico che interessa città come Milano, Napoli o Torino non può essere decisa a Roma». E così, nell'ambito di alcune linee generali definite dal ministero dell'Ambiente, ciascuna città proporrà una propria modalità di realizzazione delle domeniche pedonali: dai mezzi gratis ai centri storici chiusi, dalle isole pedonali moltiplicate alle fasce orarie di circolazione., E quando tutto sarà stato fatto e valutato si deciderà per il futuro. Le associazioni ambientaliste hanno plaudito alla decisione del ministro e degli assessori, ma temono che si tratti «di un mero evento, simbolico» (wwf) mentre auspicano «che la chiusura delle città sia completa, in quantoper risolvere i problemi di traffico e di inquinamento, sono necessari provvedimenti strutturali e il senso di inziative come questa è soprattutto pedagogico» (Legambiente). Comunque, l'idea secondo cui la costruzione massiccia di metropolitane sia risolutive, di tutto, non sembra convincente: Londra infatti, che ha la maggiore rete metropolitana del mondo, sta per adottare un ticket di accesso alla city da parte delle auto private, in quanto - nonostante il celebre «tube» - la città sta ugualmente scoppiando di traffico. Anche Bruxelles è sensibile a trovare una mobilità alternativa in città e il prossimo 4 febbraio, la Commissaria all'Ambiente Margot Wallstroem, presenterà la giornata europea senz'auto. Il ministro dell'Ambiente, Edo Ronchi, in bicicletta

Persone citate: Bianco, Edo Ronchi, Enzo Bianco, Margot Wallstroem, Ronchi

Luoghi citati: Bruxelles, Catania, Londra, Milano, Napoli, Roma, Torino