Compromesso possibile per gli eurobond

Compromesso possibile per gli eurobond L'ultima «concessione»: nessuna ritenuta sugli interessi dei non residenti Compromesso possibile per gli eurobond Bruxelles media con Londra sulpacchetto fiscale BRUXELLES La Commissione europea e la presidente di turno finlandese dell'Ue hanno lanciato una nuova proposta per raggiungere un compromesso sul pacchetto fiscale e vincere le resistenze della Gran Bretagna contro la tassazione degli eurobond al vertice di Helsinki. In base alla nuova idea - che un portavoce dell' esecutivo europeo ha definito una «grande concessione» - le autorità britanniche non dovranno imporre una ritenuta sugli interessi guadagnati da non residenti sugli eurobond, nè fornire dati sugli interessi percepiti dai sottoscrittori, ma solo comunicare alle autorità fiscali dei partner i nomi e gli indirizzi dei sottoscrittori stessi. «La palla è nel campo di Londra», ha detto il portavoce del commissario europeo per la fiscalità Frits Bolkenstein». La nuova proposta, ha aggiunto, dimostra la volontà della Commissione di «andare incontro alle preoccupazioni del Regno Unito». Il governo inglese teme che la tassazione degli eurobond - prevista dalla direttiva sul risparmio dei non residenti - danneggi il maxi-mercato delle eu, obbligazioni alla City di Londra. Il portavoce non ha detto se la proposta della Commissione e della presidenza finlandese abbia ricevuto l'appoggio degli altri stati membri dell' Ue. La questione sarà discussa prima del vertice europeo di Helsinki in una riunione straordinaria dei ministri delle finanze Ue. Per il presidente della Commissione Ue, Romano Prodi, la proposta di compromesso sul pacchetto fiscale «può essere la soluzione» del dossier che oppone 14 paesi membri alla Gran Bretagna. «Non voghamo - ha detto il capo dell'esecutivo Ue in una conferenza stampa • mettere un tassa sui risparmi in tutti i paesi, ma stabilire una scelta fra tassazione ed informazione. È una semplice strategia contro l'evasione fiscale». Il pacchetto fiscale - ha aggiunto - è di grande importanza per «la riduzione del carico fiscale che grava sulle aziende e soprattutto sul lavoro». Negli ultimi 15 anni, ha detto Prodi, l'imposizione sul capitale è diminuita in Europa del 7% e quella sul lavoro e le imprese è cresciuta del 10%: questa tendenza è un «grave ostacolo nella lotta alla disoccupazione». (Ansa) Romano Prodi, presidente della Commissione dell'Unione europea

Persone citate: Frits Bolkenstein, Prodi, Romano Prodi