Baldini & Castoldi, nuovi talenti addio (forse resta la Tamaro) di Mirella Appiotti

Baldini & Castoldi, nuovi talenti addio (forse resta la Tamaro) PROSSIMAMENTE LIBRI ■ Mirella Appiotti Baldini & Castoldi, nuovi talenti addio (forse resta la Tamaro) NON è detto che la Tamaro, per il suo prossimo romanzo, ancora in fieri, lascerà la Baldini: con Alessandro Dalai, l'editore, continuano a telefonarsi fitto. (Adesso però, dopo la riedizione della «Testa fra le nuvole», avviene anche con De Michelis della Marsilio). Resta il fatto che un bel gruppo di giovani rampanti molto valorizzati dalla casa milanese in questi anni, ha traslocato: Mazzucco, Bugaro, Calvetti, Ballestra da Rizzoli, mentre il «Firmian» di Brizzi è stato il titolo d'addio poiché Jack Frusciarne d'ora in poi militerà in Mondadori. Quindi: un po' di amarezza: «Non tanto per Brizzi che si è comportato benissimo con noi, d'altronde dopo 4 libri si può aver voglia di altre esperienze - spiega Piero Gelli, impegnato in una collaborazione con Dalai a 360 gradi -. Un po' di piii per la separazione dalla Mazzucco», (anche lei lanciata dalla Baldini). Ma cosa succede all'editrice, ormai a tre teste con Zelig e La Tartaruga, che proprio sui nuovi talenti («non abbiamo mai voluto portar via gli autori ma inventarne di nuovi») ha costruito in poco tempo un successo fatto di fiuto e di coraggio? «Sino a un certo punto la cosa è fisiologica - continua Gelli -. Ma quando i concorrenti offrono cifre ben più alte delle nostre, spesso il gioco è fatto». Però Gelli guarda senza timori anche dentro casa. Alla Baldini «c'è stato forINTANTO SI PUNTA se ^ eccesso di produzione ora ridimensionata, da 100 a 80 titoli l'anno mentre l'apertura, importante, agli stranieri, dai Mailer, ai BaUard, ai Murakami, ha "dato, in qualche caso, risultati meno brillanti del previsto. La realtà è che l'anima della Baldini è sostanzialmente un'anima italiana». Nella narrattiva come nella saggistica. Allora su che cosa punta il gruppo di Dalai per il futuro più vicino? Subito una contraddizione poiché a giorni arriverà in libreria la versione italiana della tanto discussa biografia di Primo Levi della Anissimov. Ma il 2000 si aprirà con molti nomi indigeni. Claudio Camarca, l'autore dei «Santi innocenti» in un nuovo viaggio, ancora una volta tra i bambini che soffrono, tragico anche nel titolo «Il sorriso della speranza». Un documento che ha l'epicità del romanzo. Nulla, poi, di più tempestivo di un'altra biografia, genere piuttosto frequentato dalla Baldini: Giangiacomo Feltrinelli raccontato da Aldo Grandi (un po' anche una risposta al libro del figlio Carlo appena uscito ma «non faremo pettegolezzi» si assicura). Tra i narratori una nuovo Cannavacciuolo (finalista al Viareggio '99 con il romanzo d'esordio «L'incredibile viaggio»). Dopo «Pizzeria inferno» e «Nero metropolitano», anche un nuovo Michele Serio, «quel pazzo criminale che è uno dei migliori talenti della nuova letteratura» come l'ha definito il suo collega Ammaniti. E la seconda prova di Matteo B. Bianchi che ha esordito molto bene con il romanzo gay di formazione «Generations of love». Nell'attesa di una curiosa enciclopedia su Orio Vergani compilata da Guido. Nel frattempo, insieme alle «Formiche 2000», cominciano a impazzare anche I Fichi d'India con il loro tormentone «Amici ahrarara»: 100 mila copie, se vi sembran poche, per cominciare. ((Mille libri per il Duemila». Per una «fantomatica» Biblioteca del '900 (con radici sino a Omero), edizioni Sole-24ore: 500 libri, in prevalenza letteratura, scelti da Ermanno Paccagnini; 500 libri, in prevalenza saggistica socio-politico-economica, scelti da Edmondo Berselli. Con reciproci sforamenti, assonanze francofortesi, gioco della torre senza complessi. Tutto molto intelligente, ma in ritardo. Una leccornia di suggerimenti, ma quando siamo ormai sazi. Il 2000, anche nei libri, è già un mattone sullo stomaco: chiediamo una tregua, per una pennichella, giusto per digerire. SULLA DISCUSSA BIOGRAFIA DI PRIMO LEVI DELLA ANISSIMOV AINTANTO SI PUNTA sn1ttlmcltdSULLA DISCUSSA BIOGRAFIA DI PRIMO LEVI DELLA ANISSIMOV