Manifestazione davanti a Palazzo Civico organizzata dai sindacati inquilini di Alessandro Mondo

Manifestazione davanti a Palazzo Civico organizzata dai sindacati inquilini Manifestazione davanti a Palazzo Civico organizzata dai sindacati inquilini Sfratti, l'emergenza va in piazza «Graduare le esecuzioni» Alessandro Mondo Dopo il tempo dei vertici e dei comunicati incrociati, ieri è arrivato quello della protesta. Per la prima volta dall'entrata in vigore della 431, l'emergenza-sfratti è scesa in piazza. Brutto segnale, quello rappresentato dai circa 200 manifestanti convocali dai sindacati inquilini sotto le finestre di Palazzo civico. Solo la prima di una serie di proteste la cui partecipazione sarà proporzionale al progredire delle esecuzioni disposte dai magistrati, replicano i responsabili torinesi di Sicet, Sunia e Uniat: 38 solo a dicembre. «E considerato che per il disbrigo delle istanze di proroga sono impegnati ben dieci magistrali - dichiara Andrea Parvopasso, segretario torinese del Sunia -, i conti sono presto fatti: entro un mese il lavoro degli uffici giudiziari potrebbo essere terminato, senza alcuna possibilità di rimediare». Slogan, bandiere confederali, qualche fischietto, uno striscione. E tanta preoccupazione da parte di quanti, in prevalenza uomini e donne di mezza età, ieri battevano i piedi per il freddo sperando in una risposta da parte del Comune. Come Luciano Vergnano, 71 anni, vedovo, sotto sfratto dall'alloggio di via Vigono nel quale risiede da 35 anni: un milione e 250 mila lire di pensione (compreso il conguaglio della moglie), 450 mila lire al mese di affitto pagato. 0 come Antonino Bonomo, 65 anni, residen- te da 40 in via Blignì: 990 mila lire di pensione, 550 mila lire di affitto ogni tre mesi. Insieme a loro molti altri, in attesa del «verdetto» dei magistrati in seguito all'istanza di proroga presentata a fine luglio: da 9 a 18 mesi, anche se in realtà i rinvìi sono mediamente minori del tetto minimo previsto. Problema denunciato dai sindacati, che accusano i giudici di considerare solo l'anzianità dello sfratto, trascurando gli altri requisiti. Problema articolato, quello degli sfratti, aggravato da una serie di circostanze ribadite ieri da Parvopasso (Sunia), Baratta (Sicet) e Lughezzani (Uniat) tanto nell'incontro con il sindaco Castellani e l'assessore all'Edilizia pubblica Passoni quanto nella successiva audizione presso i capigruppo (i Comunisti italiani hanno già presentato un'interpellanza nella quale si chiede di sospendere o graduare le esecuzioni fino al 2006, cosi da riciclare a uso degli sfrattati i villaggi olimpici). Fra le proposte dei sindacati, oltre a quelle via via riportate dalla Stampa nei giorni scorsi, il varo di un piano finanziario di costruzione di nuove abitazioni per una stima di 4-5 mila unità nei prossimi 10 anni (considerato il fenomeno dei ricongiungimenti familiari da parte di exiracomunitari regolarizzati), la sospensione del piano di vendite da parte dell'Atc, un decreto immediato che riapra i termini per chi non ha chiesto la proroga (mille persone circa). E soprattutto, chiede il Sunia, «polso fermo» verso i proprietari, beneficiari delle agevolazioni fiscali previste eppure restii ad affittare a categorie che non sono in grado di offrire garanzie ferree: extracomunitari, ma anche pensionati e giovani monoreddito. Da parte sua Castellani - come sindaco del primo centro ad alta densità abitativa a misurarsi con questa emergenza (altrove il meccanismo non è ancora entrato a regime) - si è impegnato a sollecitare piesso il governo, anche tramite l'Anci, correttivi ad una legge la cui applicazione è paradossale. A fronte delle prime espulsioni, infatti, latitano i provvedimenti previsti dal legislatore per ammortizzarne le ricadute: uno per tutti il fondo sociale, ancora in attesa della legge regionale. Da parte sua, l'assessore Passoni ha annunciato, fra l'altro, l'utilizzo del «residence» in Lungodora Savona (trenta camere in tutto, nato per altri utilizzi e appena ristrutturato) come soluzione per ospitare transitoriamente chi viene sfrattato pur essendo in attesa di un alloggio popolare non disponibile subito. A breve termine dovrebbero sorgere un altro paio di strutture simili. Una goccia nel mare, replicano i sindacati. Che in assenza di risposte concrete, avvertono: basta mezze misure, di questo passo chiederemo il blocco totale degli sfratti. Erano circa duecento a manifestare fra bandiere slogan e tanta preoccupazione gli inquilini chiamati da Sicet, Sunia e Uniat a rappresentare tutte le persone in pericolo di sfratto: «38 solo a dicembre. Ma entro un mese il lavoro degli uffici giudiziari potrebbe essere terminato, senza alcuna possibilità di rimediare»

Persone citate: Andrea Parvopasso, Antonino Bonomo, Luciano Vergnano

Luoghi citati: Savona