Sul volontariato di Claudio Giacchino

Sul volontariato Sul volontariato Solidarietà dei «fratelli muratori» Claudio Giacchino In Uganda c'è un ospedale diretto da padri comboniani, l'hanno dedicato anche «alla gloria della massoneria»: perché, è stato costruito grazie ai soldi raccolti da un medico massone di Bologna, Sante Galli. Denari rimediati con la scuola di ballo latinoamericano «salsa e merengue» aperta dall'immaginifico Galli. Questo del «massonico ospedale» diretto da religiosi è solo una delle chicche offerte dal convegno sul volontariato organizzato a «Torino incontra» di via Costa 8 dal «Grande oriente d'Italia, palazzo Giustiniani», la maggiore organizzazione di «fratelli muratori» dato che conta oltre 13 mila iscritti. «Dei quali, più del 30 per cento è impegnato nella solidarietà» dice Gustavo Raffi, il grande maestro. Alla manifestazione non c'erano solo massoni: hanno partecipato anche, e in veste di oratori, esponenti del mondo cattolico come don Gelmini, Sergio Dovis della Caritas, Laura Tomatis, del Cottolengo. E proprio la Tomatis, ha spiegato: «Non conoscevo le logge, i suoi adepti, è la prima volta che ne faccio esperienza. Un'esperienza positiva, ricca di sorprese: ignoravo quanto, e quanto bene, i massoni operano nel volontariato. La mia presenza qui non è strana, ma normale, bisogna superare le divisioni per metterci tutti quanti al servizio dell'uomo». Quando andrà al podio per la relazione, la Tomatis non pronuncerà mai la parola Dio «appositamente, perché esiste un ente supremo che ognuno è libero di appellare nel modo che desidera e ritiene giusto». Anche Dovis ha sottolineato la necessità di «superare le barriere che la solidarietà è unica, la sofferenza, i bisogno non hanno confini, sono problemi di tutti». Già, la solidarietà. X massoni, stando alle relazioni, alle parole di Raffi e di Mario Misul, il grande maestro aggiunto, sono attivissimi: «a Torino, ad esempio, si danno molto da fare negli asili notturni» nei quali hanno offerto in un anno un tetto a oltre 8 mila sfortunati e distribuito 30 mila pasti. L'attivismo dei «fratelli muratori» si chiama, per restare sempre a Torino, Ausonia (dal nome della loggia più antica) e Piccolo Cosmo. Si chiama, anche, Sud America perché «alla conferenza mondiale della massoneria di S.Paolo è stato deciso di lottare in favore della sofferente infanzia del continente». La solidarietà massonica porta pure il nome Kosovo. Raffi: «Ci siamo impegnati in modo concreto, non solo raccogliendo sottoscrizioni e in Kosovo ci siamo andati con "Medici senza frontiere"». Rappresentati al convegno da Giuseppe Rissone che in Italia dirige 1 organizza zione umanitaria fresca di pre mio Nobel per la pace. Quanti soldi avete raccolto? Raffi e Misul, a una voce: «Niente cifre, saprebbe di carità pelosa. Possiamo solo rivelare che i piemontesi sono stati i più generosi»

Persone citate: Giuseppe Rissone, Gustavo Raffi, Laura Tomatis, Mario Misul, Piccolo Cosmo, Sante Galli, Sergio Dovis

Luoghi citati: Ausonia, Bologna, Italia, Kosovo, Torino