Polemica sul bambino non operato

Polemica sul bambino non operato REGINA MARGHERITA Polemica sul bambino non operato E' polemica, al Regina Margherita, dopo la vicenda del bimbo di 3 anni e mezzo rimandato a casa senza essere operato, perché il turno pomeridiano dei medici era terminato. La direzione dell'ospedale tia aperto un'inchiesta per scoprire chi abbia detto al padre: «Non operiamo perché non ci pagano gli straordinari». «Falsità», sbotta il dottor Gianluigi Boveri. Ma la sostanza non cambia, e la sostanza è che dopo le 15 il personale dell'Infantile è ridotto e le sale operatorie vengono utilizzate esclusivamente per l'emergenza. «E Gabriele d'Amico - ribadiscono all'Infantile - non era un caso grave». Peccato che già un mese e mezzo fa, davanti alla camera operatoria, i chirurghi avevano rimandato indietro la barella con il bimbo già preanestetizzato e l'avevano dimesso perché in rianimazione non c'erano posti liberi per la fase del risveglio. Ostaggi dell'orologio e della carenza di personale? Il padre di Gabriele non ammette giustificazioni: «Il chirurgo mi ha detto che se fosse stato per lui avrebbe operato». Il dottor Giorgio Ivani, primario di Anestesia e responsabile dell'attività operatoria, puntualizza: «Io e i miei colleghi anestesisti non siamo soliti guardare l'orologio quando si tratta di entrare in sala operatoria, e più volte abbiamo sforato con gli orari. Ma quell'intervento sarebbe durato almeno quattro ore. Troppo. Avremmo dovuto occupare per tutto il pomeriggio una sala e il personale reperibile per le urgenze». [m.acc]

Persone citate: Gianluigi Boveri, Giorgio Ivani, Regina Margherita