Monicelli graffia la febbre del gioco

Monicelli graffia la febbre del gioco Il Roma Film Festival rende omaggio al grande regista della commedia all'italiana che compie 85 anni nel Duemila Monicelli graffia la febbre del gioco «Nelprossimo film metto a nudo la follia delle lotterie» Ernesto Baldo ROMA Mario Monicelli, che nella primavera dol 2000 compirà ottantacinque anni e che inizierà lo ripreso dol suo nuovo film, «Como quando fuori piovi.'», vorrà questa sora festeggiato da attori, sceneggiatori o tecnici che nell'ultimo mezzo secolo hanno contribuito alla realizzazione delle sue sessanta opere cinematografiche. All'appuntamento, fissato al Palazzo dolio Esposizioni, non mancheranno Monica Vitti, Alberto Sordi, Silvana Pampanini, Nino Manfredi, e altri protagonisti della commedia all'italiana. Poi prenderà il via la retrospettiva dedicata al regista promossa dal Roma Film Festival. Per l'apertura (lolla rassegna e stata scolta la copia recentemente restaurata dalla Scuola Nazionale di Cinema do «I soliti ignoti» (1958) che, con «Amici miei» (1975), è uno dei film più amati dell'autore. Noi prossimo film Monicelli attacca la febbre del gioco: «Il titolo cita una frase molto conosciuta dai pokeristi ed è emblematico di un modo di pensare. In Italia si sta giocando in maniera folle e selvaggia in qualsiasi ora della giornata e da qualsiasi parte. Si consorziano interi paesi por cercare di vincere al Superenalotto. E' una cosa folle e diseducativa che non invoglia certamente i giovani a scegliersi un mestiere. La vita non si può risolvere rispondendo ad un indovinello televisivo, e per questa ragione sarebbe il caso di proibire in Italia, per almeno cinque anni, ogni forma di gioco». La retrospettiva del Roma Film Festival dedicata a Mario Monicelli si conclude il 15 dicembre con una intervista al regista de «I solili ignoti» realizzata da Daniele Cipri e Franco Maresco. «E' divertente lavorare con loro - sottolinea Monicelli perché sono persone molto garbate e timide. Dal loro modo di comportarsi non traspare nulla del "rifiuto di certe logiche" che si ritrova invece nei loro film». Il Roma Film Festival, che comincia il 10 dicembre al Cinema Nuovo Olimpia di Roma, si articola attorno al tema <dl vero e il nero», agli intrecci tra realismo e umorismo crudele. «Non poteva essere altrimenti il tema di quest'anno - osserva il direttore del festival Edoardo Bruno - poiché la retrospettiva è dedicata a Monicelli e nel suo cinema si ritrova quasi sempre un po' di realismo divertente e un po' di umorismo crudele.» La rassegna ufficiale vede riunito opere di sette Paesi (nessuna italiana) e la prima in programma è «Kto Bolchè» dol russo Vitali Kanievski. Mario Monicelli: a Roma si proietta «I soliti ignoti» restaurato

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