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Un libro di poesie in sanremasco Il curatissimo volumettQgOubblicato dall'editore Managò di Bordighera Un libro di poesie in sanremasco D'Imporzano ha pubblicato «A véja magìgura» Bruno Monticone SANREMO Sono una trentina di poesie. Non tutte nuove di zecca. Altre inedite. Ma, adesso, raccolte, tutte insieme, in un curatissimo volumetto dal titolo «A véja magìgura», pubblicato dall'editore bordigotto Managò. Un libro che non può non entrare nella biblioteca di chi ama le cose sanremasche. Perchè il suo autore, Franco D'Imporzano («Risulto padre di molte composizioni in sanremasco», dice evitando, con rigorosa modestia, di usare il termine di poeta) è, sicuramente, un'autorità in fatto di dialetto. Non fosse altro per la sua lunga militanza in materia che l'ha portato a pubblicare, in passato, altri due libri di poesie («Déixe sunéti arrangiai e tréi pueméti stravaganti» del 1978 e «Védri d'aiga durse» del 1992) ed a scrivere tre copioni teatrali («L'umbra de Cleupatra», «A s-ciurma du Tricche-Tracche» e «Girumìn u l'è scarugnau») inseriti nel repertorio della Compagnia Stabile Città di Sanremo di cui D'Imporzano è stato uno dei primat- tori dopo esserlo stato del più antico Piccolo Teatro Matuziano. Insomma uno specialista del «sanremasco». «Che ho appreso dai miei vecchi e che ho cercato di riprodurre attingendo anche al lessico familiare che, quasi mai, coincide con il lessico del purista», spiega. «A vèja magìgura», impreziosita dai disegni di Mario Bardelli dedicati ad una vecchia Sanremo simmetrica tra suggestivi giochi di luce, verrà presentato lunedi, alle 17, alla Biblioteca Civica. Ne parlerà Francesco Gallea, Sovrintendente Generale della Consulta Ligure; Marisa Bestagno Biga reciterà alcune poesie del volume. Che propone, anche, un omaggio, in chiave sanremasca, a Eduardo De Filippo con «I esami i nu finisce mai» ed una poesia («Parolìfissiu») in memoria di un grande dialettologo ventimigliese, Renzo Villa, recentemente scomparso. Lo scrittore Franco D'Imporzano