«Spionaggio all'Italgas»

«Spionaggio all'Italgas» Parte l'inchiesta della procura dopo la denuncia dei sindacati. L'azienda replica: siamo all'oscuro di tutto «Spionaggio all'Italgas» Cimici in ufficio-dirigente indagato Giorgio Ballarlo La Procura della Repubblica sta indagando su una misteriosa microspia trovata all'interno dell'ufficio appalti dell'Italgas, nel palazzo di via XX. Settembre dove ha sede la direzione generale dell'azienda. Un caso di spionaggio industriale oppure un maldestro tentativo di controllare i dipendenti che lavorano in un settore particolarmente delicato? Il pm Paolo Toso non si sbilancia, ma intanto ha indagato il dirigente dal quale dipende l'ufficio appalti, Cesare Cuniberto, e i presunti installatori della «cimice», due detective privati che l'accusa ritiene in qualche modo collegati all'agenzia di investigazioni Turinform, con sede in corso Vittorio Emanuele 66. Per tutti l'accusa è di «installazione di apparecchiature atte ad -intercettare comunicazioni telefoniche», un reato previsto dall'articolo 617 bis del codice penale e punito con la reclusione da 1 a 4 anni, fino a un massimo di 5 anni se il colpevo¬ le è un pubblico ufficiale oppure un investigatore privato. Nel mirino degli «spioni».sarebbero finiti due impiegati dell'ufficio appalti, S.A. e Osvaldo Occhetto, quest'ultimo delegato sindacale della Cisl. «Uno dei miei clienti si è accorto di uno strano groviglio di cavi che correva nell'intercapedine sotto la sua scrivania - spiega l'avvocato Roberto Lamacchia ha controllato ed è stata rinvenuta una microspia che intercettava le loro utenze telefoniche». Su indicazione degli altri delegati sindacali, l'apparecchio è stato prima fotografato e poi consegnato all'autorità giudiziaria. I sindacati hanno anche provveduto ad informare i vertici dell'azienda, che a loro volta tramite l'avvocato Ennio Galasso - hanno presentato una denuncia contro ignoti. «Non posso dire nulla fino a quando l'inchiesta non sarà conclusa - afferma Osvaldo Occhetto, 27 anni di anzianità all'interno dell'azienda erogatrice di gas - comunque il mio collega ed io ci riteniamo parti lese, perché è chiaro che qualcuno voleva spiare o controllare il nostro operato. Ad ogni modo l'esposto presentato dall'azienda dà ampie garanzie anche a noi». I due impiegati sono già stati ascoltati dal pm Toso, che ha pure sequestrato i registri in dotazione ai custodi di via XX Settembre dove vengono annotati i nomi dei visitatori. Pochi giorni prima che venisse scoperta la «cimice», infatti, alcuni impiegati avevano notato negli uffici la presenza di un paio di detective. Di qui la pista che ha portato gli inquirenti alla Turinform, un'agenzia di investigazioni fondata nel 1950 che da qualche tempo - proprio per evitare i rischi di intercettazioni telefoniche e ambientali esegue periodiche «bonifiche» per conto dell'Italgas. «I miei clienti hanno con l'azienda normali rapporti di lavoro - sottolinea Claudio Maria Papotti, avvocato di fiducia dell'agenzia di investigazioni né la titolare né i legali rappresentanti della Turinform sono coinvolti in questa vicenda e tanto meno risultano indagati». Anche Cesare Cuniberto respinge l'ipotesi di accusa formulata dal pubblico ministero. Secondo i suoi difensori, Galasso e De Vincent iis, il dirigente non ha mai saputo della presenza di microspie negli uffici della direzione generale. Il manager coinvolto nell'in¬ chiesta, si osserva nei corridoi di via XX Settembre, da oltre un anno è responsabile del «custo mer service» dell'azienda. E proprio questo delicato incarico, che prevede la ristrutturazione dei servizi al cliente e la costituzione di due grandi «cali center», ha provocato frizioni con sindacati e dipendenti. ^^^^mmmm^ Il palazzo dell'Italgas in via XX Settembre: qui è stata trovata la cimice

Persone citate: Cesare Cuniberto, Ennio Galasso, Giorgio Ballarlo, Osvaldo Occhetto, Paolo Toso, Roberto Lamacchia