Il Comune bersaglio delle accuse

Il Comune bersaglio delle accuse Il Comune bersaglio delle accuse Rutelli: aspetto l'inchiesta della Melandri ROMA C'è chi era subito insorto: Rutelli si dimetta. Ma lui, il sindaco di Roma, nonché commissario straordinario del governo per il Giubileo, non ci pensa affatto. Anzi. Così il contrattacco arriva a sera tramite un comunicato al veleno. E nel gioco a chi finisce nel mirino, Rutelli provvede a metterci il suo «nemico» giurato, il soprintendente archeologico Adriano La Regina. Se qualcuno protesta perché frammenti di opere romane sono finite in discarica non se la prenda con il Campidoglio - scrive infatti Rutelli - ma con chi doveva vigilare e non l'ha fatto adeguatamente. Cioè gli archeologi del ministero. Quelli che, curiosamente, stanno facendo di tutto per bloccare il cantiere e conserva¬ re la domus imperiale lì dove si trova. La controffensiva di Rutelli in verità si sviluppa in due tempi. All'ora di pranzo, quando ancora non si sapeva del ritrovamento nella discarica della Pisana, l'ufficio stampa del Comune divulga un sondaggio secondo cui l'80 per cento dei romani è favorevole alla continuazione dei lavori e al trasferimento in un museo dei ritrovamenti. Un 10 por cento ò contrario al cantiere. Il restante 10 per cento vuole distruggere tutto quello che sa di antico. Rutelli, che in quel momento pensa soprattutto alla scadenza di venerdì, quando palazzo Chigi deciderà il da farsi, commenta ecumenico: «Io - dico alle telecamere del tg regionale sono fiducioso che il governo sia d'accordo con la maggioranza dei romani. Si possono tutelare e difendere questi reperti spostandoli, come già gli affreschi sono stati spostati perché il luogo era umido e no sarebbero usciti irrimediabilmente danneggiati. Ma si deve finire un lavoro cosi importante per la città». Quando però monta la polemica sulle distruzioni, e c'è chi chiede la sua testa, Rutelli decide di tornare sulla questione. Questa volta il tono è solo apparentemente distaccato. La sostanza è fremente. «Mai ricevuto alcuna comunicazione da parte delle autorità competenti di materiale rinvenuto che non sia stato immediatamente posto sotto tutela archeologica... Tutta l'area di interesse archeologico è stata gestita dalla coni¬ petente soprintendenza... Tutte le conseguenti attività di scavo sono sempre state realizzate direttamente oppure sotto lo stretto controllo degli esperti della soprintendenza». In conclusione, l'attacco frontale al professor Adriano La Regina - due giorni fa Rutelli l'aveva già sbeffeggiato sui giornali: «Lo definirei un uomo chiamato cavillo» - è durissimo. «Se si trattasse di residui di minimo interesse, qualiiquelli ì che vengono rinvenuti in qualsiasi opera pubblica romana, nessuna questione. Se si trattasse di reperti significativi, dovrà darne conto l'autorità competente alla supervisione delle attività di questo genere». Cioè il professore. Nel frattempo, lungi dal sentirsi lui sotto schiaffo, Rutelli annuncia che «verificherà con tutte le autorità competenti la provenienza e la reale consistenza del materiale rinvenuto». E sottolinea che aspetta di vedere in azione il ministro Giovanna Melandri, responsabile politica delle soprintendenze. Evidenterqen(te aspettandosi una decisione della Melandri contro il «suo» tecnico. «Bene ha fatto a disporre un'indagine per un accurato accertamento dei fatti». [fra. gri.l li sindaco di Roma. Francesco Rutelli

Persone citate: Francesco Rutelli, Giovanna Melandri

Luoghi citati: Roma