La Roma dei Cesari finisce nella discarica di Francesco Grignetti
La Roma dei Cesari finisce nella discarica Trovati centinaia di frammenti archeologici provenienti dal Gianicolo. «Fermate il cantiere» La Roma dei Cesari finisce nella discarica Francesco Grignetti ROMA Centinaia di frammenti archeologici, presumibilmente provenienti dal cantiere giubilare sul Gianicolo, sono stati ritrovati dalla Guardia di Finanza in una discarica alle porte di Roma. Ridotti in piccoli pezzi dallo ruspe e poi dai cingoli dei trattori, mescolati a tonnellate di terriccio e detriti, i finanzieri hanno recuperato numerosissimi microreperti di età romana. Sono pezzetti minutissimi di mattoni antichi, d'intonaci dipinti, di materiale ceramico, di vasellame, di lucerne, di unguentari in vetro. Qua e là spiccano anche tessere sparse di mosaici. La magistratura, che indaga da circa un mese sulla base di un esposto di Italia Nostra por un presunto danneggiamento del patrimonio archeologico, ha immediatamente sequestrato la discarica e ora darà incarico a un perito di valutare i ritrovamenti. Immediata, è ripartita la polomica sulla rampa della discordia, ossia sulla via di accesso a un maxi-pareheggio sotterraneo che il Vaticano ha effettuato noi cuore del Gianicolo e che attendo di ossero collegato al resto della viabilità cittadina. Il sindaco Francesco Rutelli ó il capofila dei favorevoli. Ma c'è tutto uno schieraménto dei contrari - un fronte eterogeneo elio va da Italia Nostra ai Verdi, a Alleanza nazionale, alla Lega nord, a Emma Bonino e Marco Pannolla, lino a illustri accademici di urbanistica e archeologia - che ò schizzato all'attacco por chiederò l'archiviazione definitiva dell'opera. 11 cantiere infatti attualmente è fermo, dopo che a settembre sulla strada dello ruspi; fu scoperta una domus affrescata del secondo secolo, o proprio venerdì prossimo il consiglio dei ministri avrebbe dovuto esprimersi sul futuro della rampa. Che naturalmente ò molto attesa in Vaticano. Il cardinal Roger Etchogaray, presidente del Comitato centrale per il Giubileo del 2000, ieri in un'intervista radiofonica all'agenzia Area ha proferito tagliare corto sulla questione: «Le polemiche non mi interessano». Questo ritrovamento potrebbe ora rimettere tutto in discussione. Il comunicato della Finanza, infatti, pare davvero annunciare un ritrovamento clamoroso. «Sul luogo della discarica sono state via via effettuate ricognizioni tecniche che si sono avvalse anche del concorso di funzionari della soprintendenza archeologica del Lazio». E maliziosamente si sottolinea che la discarica era autorizzata dal Comune di Roma. Quelli che erano i peggiori sospetti di distruzioni, insomma, sembrano trovare conferma in questa landa ai confini della città, lungo via della Pisana, oltre il raccordo anulare. Il ministro dei Beni Culturali, Giovanna Melandri, ha subito incaricato il generale dei carabinieri Roberto Conforti, responsabile del Reparto Tutela artistica, di informarsi. E il generale, che non ha alcun intenzione di metterei personalmente sulle tracce dei cugini della Finanza, com¬ menta: «Mi risulta che si tratta di frammenti e non di reperti. La differenza è importante. Intendo dire che in discarica non sono finite anfore o statue, ma pezzi minutissimi che andrebbero ricomposti come s'è fatto per la basilica di Assisi per comprenderne il valore». Anche Luigi Soavizzi, direttore del cantiere minimizza: «Sono frammenti e intonaci senza valore, non rilevanti dal punto di vista archeologico e culturale. Gli archeologi hanno fatto gli scavi. Hanno selezionato e conservato il quantitativo di reperti più rilevante dal punto di vista culturale. Evidentemente tra questi non c'erano quelli finiti in discarica». Per il tecnico, il problema è tutto politico e lui non vuole entrarci. Né vuole parlarne la responsabile del cantiere per gli aspetti archeologici, Carla Socrate: «Non capisco tutto questo interesso». La discarica dove sono stati trovati i frammenti archeologici. E' stata sequestrata dalla magistratura
Persone citate: Carla Socrate, Emma Bonino, Francesco Rutelli, Giovanna Melandri, Luigi Soavizzi, Marco Pannolla, Roberto Conforti
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