Scuola, maggiorata spaccata sulla parità

Scuola, maggiorata spaccata sulla parità E il premier visita un asilo statale di Roma; An insorge : propaganda sulla pelle dei bambini1 Scuola, maggiorata spaccata sulla parità Berlinguer: sì agli sconti sui contributi. Oggi un vertice ROMA Prima notizia: D'Alema sa ridere. Seconda notizia: è sempre più convinto della legge sulla parità scolastica proprio perché tutti ne sono scontenti. «In questi casi ho la certezza di essere nel giusto». L'occasione per scoprire un D'Alema un po' più sbottonato è stata la visita a un asilo statale di un quartiere popolare di Roma. Lo ha «trascinato» Livia Turco, ministro della Solidarietà sociale, che abitualmente visita istituti scolastici e sente lamentele e richieste di insegnanti e genitori. Certo la visita corale con stampa al seguito a una scuola modello di periferia ha fatto inviperire qualcuno che sente «sapore di propagandai. An parla di «sfruttamento politico di minori». Intanto, si riapre nel centrosinistra il problema delle scuole private cho oggi sarà esaminato in una riunione di maggioranza. Il governo è «favorevole» all'emendamento alla finanziaria proposto dalla commissione Cultura della Camera, che concede sgravi contributivi alle scuole private. Lo ha confermato il ministro della Pubblica Istruzione, Luigi Berlinguer. Ma i socialisti, con Roberto Villetti, ribadiscono il loro no. E contro l'emendamento in commissione avevano votato anche Pdci, Pri e sinistra Ds. L'emendamento, che in commissione era stato proposto dal Ppi e che ora deve essere votato dalla commissione Bilancio, prevede in sostanza l'equiparazione dei contributi pensionistici a carico del datore di lavoro tra gli insegnanti delle scuole statali e quelli delle private, riducendo questi ultimi Secondo Berlinguer, la norma non pone un problema «che riguarda la parità, bensì il diritto del lavorò», trattandosi di materia contributiva. Per questo - ha aggiunto - sarebbe meglio evitare «strumentalizzazioni politiche troppo forti su un tema che è in realtà molto più semplice». Per Berlinguer è infatti «ragionevole» pensare all'equiparazione contributiva che, ha insistito, «non c'entra nulla con la parità scolastica». Ma i socialisti non sono affatto di questo avviso. «Sarebbe una forma di finanziamento indiretto alle scuole private - ha detto Villetti - e dunque incostituzionale». Polemiche vecchie e nuove a parte, il ritomo di D'Alema all'asilo è stato interessante. L'appuntamento era per le 8,30 alla scuola materna Grotte di Gregna, zona Ti burli no. Un edificio nuovo su cui affacciano le case popolari. Il presidente del Consiglio è puntuale, ma la Turco è in ritardo perché ha dovuto accompagnare il figlio a scuola. D'Alema preferirebbe aspettare fuori - non è portato per i convenevoli - ma lo convincono ad entrare. Muto con i giornalisti che gli chiedono di Berlusconi, stenta a far partire una conversazione con le maestre. Si lascia però trascinare da bimbi di tre anni tifosi della Roma. Finalmente arriva la Turco e D'Alema si distende. Federica, quattro anni, doveva portare i fiori, ma anche lei è arrivata in ritardo e si dispera. Piange inconsolabile tra le braccia della maestra che inutilmente le chiede se vuole dare un bacino al Presidente. «No», è la risposta secca. Il pianto si fa più insistente. D'Alema non si offendo per questo rifiuto, si china, prende le mani della piccola e sfata il mito dei comunisti che mangiano i bambini. E' dolce e rassicurante: «sono io che sono arrivato presto, non piangere». Niente da fare. L'atrio su cui affacciano le classi della scuola è pieno di bambini. Tutti seduti ad ascoltare gli ospiti. Qualcuno sa chi è D'Alema - «è un settimana con maestre che cambiano vorticosamente, un'altra parla della figlia che va alla scuola alberghiera a giorni alterni per mancanza di aule. E il discorso si trascina sulla parità scolastica. D'Alema spiega che l'idea di trasferire fondi alle scuole non statali che abbiano però una funzione sociale farà risparmiare il governo che si eviterà così l'onere di creare nuove strutture. E che l'istituzione dell'assegno di studio per le famiglie più povero non significa finanziare le scuole private: «Noi daremo queste 500 nula lire a tutte le famiglio con figli in età scolare. E' ora di chiarire la questione perché non abbiamo bisogno di una lotta tra scuola pubblica e privata, ma di una scuola che funzioni bene». Apriti cielo, le dichiarazioni sulla parità, oltre alla visita alla scuola materna, hanno scatenato le ire dell'opposizone. Per i senatori di An Bevilacqua, Mani e Pace - che hanno presentato un'interrogazione a Palazzo Madama - solo i bambini «possono credere alle favole di D'Alema sulla parità scolastica». «Siano arrivati - scrivono - al catechismo politico perfino nei confronti dei più piccoli». Da Forza Italia il responsabile economico Antonio Marzano ribatte a D'Alema. «In Italia - dice - non c'è parità scolastica. C'è invece quando le famiglie sono libere di scegliere tra la scuola pubblica e quella privata e se scelgono quest'ultima non hanno costi aggiuntivi da sopportare». Carlo Giovanardi del Ccd invita il presidente del Consiglio a «risparmiarsi le battute». [m. cor.) CHIUSENE PER IL 2000-200T Il sottosegretario Guerzoni: nessun sbocco professionale Cambiate corso La sociologa: attenti ai nuovi mestieri Sono altre le lauree che portano lavoro maschio con baffi», spiega Flaminia - e cosa fa - è il capo dell'Italia, dice Ludovico. «Comandare è bello ma significa anche sbattere contro i muri», precisa Mattia a cui il papà ha fatto vedere «il capo» in tv. Poi le mamme alzano la mano e fanno domande. Una di loro espone il problema del figlio con handicap che ha solo 6 ore di sostegno alla Il premier Massimo D'Alema e il ministro Livia Turco Ieri durante la visita alla scuola materna «Grotte di Gregna» in un quartiere di Roma

Persone citate: Antonio Marzano, Berlusconi, Carlo Giovanardi, Livia Turco, Luigi Berlinguer, Roberto Villetti

Luoghi citati: Grotte, Italia, Roma