Così Castugnetti e Parisi studiano il partito unico

Così Castugnetti e Parisi studiano il partito unico Così Castugnetti e Parisi studiano il partito unico Claudio Tito ROMA Popolari e Democratici vogliono riportare li! loro lancette indietro di quasi un anno. Al tempo in cui sedevano negli stessi gruppi parlamentari, concorrevano nelle medesime liste elettorali e venivano sostanzialmente rappresentati da un solo partito. L'elezione di Pierluigi Castagnotti alla segretaria del Ppi e la vittoria di Arturo Parisi nel collegio di Bologna che fece la fortuna di Romano Prodi, stanno oliando il percorso immaginato dai vertici delle due formazioni. Posizioni comuni in vista della verifica di governo, liste uniche per le regionali di mar/o e, soprattutto, un solo gruppo parlamentare. E proprio di questo Castagneti] e Parisi hanno parlato ieri sera a Bologna nel primo 'faccia a faccia' dopo le suppletive. Senza far sapere nulla a nessuno, i due si sono visti all'ora dell'aperitivo inserendo al primo punto del menu la linea da seguire a gennaio sull'esecutivo rinnovato. Il segretario del Ppi, che poi con i suoi collaboratori ha definito «positivo» il contatto, aveva in tasca una proposta: chiederò a D'Alema di nominare un solo vicepresidente del consiglio in grado di rappresentare sia i popolari, sin i Democratici. Insomma un uomo di 'confine' tra le due formazioni, che eviti il rischio di offrire all'opinione pubblica l'immagine di due partiti ancora divisi. Eh sì, perchè avallare il disegno di due vicepremier significherebbe implicitamente ammettere che nulla e stato fatto per comporre i dissidi del passato. La scelta dovrebbe cadere su un esponente della società civile che abbia caratteristiche analoghe a quel Giorgio Bazoli che nei giorni scorsi era stato indicato come la 'riserva' dei moderati del controsinistra. Del resto, proprio Castagnotti nella riunione di segreteria di ieri è stalo esplicito su questo punto spiegando che per equilibrare l'egemonia diessina nella coalizione non si può far altro cho presentarsi uniti dinanzi al Presidente del consiglio. Anche perchè, va ripetendo da qualche giorno il leader tli Piazza del Gesù, «con questo D'Alema alle prossime elezioni non si vince. Almeno cerchiamo di rafforzare l'area non diessi¬ na». Secondo i popolari, però, questo non basterà: sarà indispensabile interpretare la verifica come un'occasione per costruire una «squadra di ministri vincente, senza punti deboli». «Si possono cambiare anelli: tutti i dicasteri», è l'esempio di Lapo Fistoli i. Da parte dell'Asinelio c'è ancora molta prudenza anche perchè i rapporti tra l'ala prodiana e Antonio Di Pietro sono sempre più tesi. E Parisi in questo momento non vuole acuire la divaricazione. Parte della riunione di ieri sera, infatti, sarebbe stata dedicata alla descrizione degli equilibri all'intèrno dei rispettivi partiti. Franco Monaco, però, che negli ultimi giorni ha posto la candidatura alla guida del gruppo a Montecitorio contro il dipietrista Rino Piscitello, ammette: «è evidente che il dialogo tra noi e il Ppi sta compiendo passi avanti, magari graduali, ma sempre avanti. Dopo le euro- pee e l'approdo di Castagnetta alla segreteria molte cose sono cambiate». E' chiaro, gli fa eco il capogruppo polare ahàncTamérarAntonello Soro, che «se il nostro segretario si incontra con Parisi, lo fa perchè sono già intercorsi colloqui telefonici che si sono chiusi felicemente. Il tragitto da seguire è condiviso e alla fine dovrà portare anche alla formazione di gruppi parlamentari unificati». Ed infatti, oltre all'obiettivo di fare fronte comune nella verifica, all'orizzonte appare anche la concreta possibilità di dar vita ad un gruppo unificato, o almeno federato, e di presentare la cosidetta Lista Margherita alla prossima tornata regionale. «Noi - conferma Lapo Pistelli, numero due di Piazza del Gesù -puntiamo non solo a delineare una posizione comune sul governo, ma anche a presentare Uste comuni alle regionali. E, se l'intesa va avanti, i gruppi parlamentari non potranno non essere coinvolti». Che il dialogo tra Asinelio e Gonfalone abbia ormai superato la soglia dei normali rapporti tra alleati, lo dimostra il fatto che Castagnetti è riuscito a strappare a Romano Prodi un in contro per oggi a Bruxelles. Il segretario popolare vuole avere anche dal Presidente della commissione europea l'imprimatur all'operazione. Un modo per chiude re la bocca a tutti gli scettici.

Persone citate: Arturo Parisi, Claudio Tito, Franco Monaco, Giorgio Bazoli, Lapo Fistoli, Lapo Pistelli, Lista Margherita, Rino Piscitello, Romano Prodi

Luoghi citati: Bologna, Bruxelles, Roma