Carabinieri, pace fatta con il governo di Francesco Grignetti

Carabinieri, pace fatta con il governo I delegati dei Cocer soddisfatti dopo l'incontro, i poliziotti però protestano Carabinieri, pace fatta con il governo Spini: aumentino gli stipendi Francesco Grignetti ROMA Dopo gli apponi del Polo, per i Cocer è arrivato il giorno della sinistra. Ieri mattina i delegati dei carabinieri, dei finanzieri e delle forze armate hanno prima incontrato Walter Veltroni e lo stato maggiore di Botteghe Oscure, poi Fausto Bertinotti e infine il gruppo parlamentare Verde. Dappertutto hanno trovato solidarietà. I Ds hanno addirittura promesso l'istituzione di un «tavolo» di consultazione permanente, sotto la presidenza di Valdo Spini, per ascoltare le segnalazioni che vengono dal mondo militare. Un occhio di riguardo per le stellette che ha fatto ingelosire il segretario del sindacato di polizia Siulp, Oronzo Cosi, che denuncia la «scorrettezza istituzionale inaudita. E' un tranello infame, ma il fronte compatto della protesta tra poliziotti e carabinieri non si spaccherà». Con questo promesso dai diessini, sono ben quattro i «tavoli» che i Cocer hanno ottenuto in una settimana: presso il ministero della l'unzione pubblica, presieduto dal sottosegretario Gianclaudio Bressa; a palazzo Chigi, con il sottosegretario Marco Minniti; a Forza Italia, con Franco Frattini; a Botteghe Oscure, con Valdo Spini. E Walter Veltroni annuncia che farà pressing sul ministro delle Finanze, Vincenzo Visco, per cercare di ottenere una parziale defiscalizzazione per le case in affitto dei militari. Gli uomini dei Cocer sono usciti «molto soddisfatti» dall'incontro. Al centro dei colloqui c'era il tema degli aumenti di stipendio. Commenta Spini: «Siamo convinti che la prossima Finanziaria debba guardare con particolare attenzione ai problemi della sicurezza». Spini auspica che il famoso aumento di 100 mila lire sia maggiore, ma chiede anche «maggiori servizi ai cittadini, a cominciare dall'ampliamento dell'orario di apertura dei posti di polizia». Ma s'è discusso anche di un altro tema delicato, la sindacalizzazione dei militari. Dice il colonnello Antonino Pappalardo, del Cocer carabinieri: «I Ds sono convinti che questo progetto vada portato avanti. Abbiamo convenuto su alcune condizioni fondamentali: non pos¬ sono esserci infiltrazioni o condizionamenti politici; bisogna evitare la frammentazione sindacale; naturalmente non è prevista la possibilità di scioperare». Terzo argomento, la riforma dell'Arma. Qui Veltroni ha pre¬ so la palla al balzo per un affondo contro il Polo: «Fate bene a incontrare tutti i partiti, ma attenti alle strumentalizzazioni. Cercate di capire bene chi sono i vostri veri amici e chi no. Guardate la riforma dei carabinieri, che è arrivata in aula alla Camera la settimana scorsa. An sta facendo una battaglia ostruzionista con oltre 500 emendamenti. E' nel vostro interesse e in quello dell'Arma?». Meno «soddisfacente», ma schietto, l'incontro con Bertinotti. «Ci ha detto - racconta il maresciallo Rizzo, dei carabinieri - che lui capisce le nostre rivendicazioni, ma che era contrario alla specificità militare. Ci invita anzi a restare dentro la cornice del pubblico impiego per migliorare le posizioni di tutti». Bertinotti ha fatto l'esempio delle pensioni sociali, anche quelle aumentate di 18 mila lire al mese, ma senza troppo scandalo. Quanto alla sindacalizzazione, Bertinotti da vecchio sindacalista ha promesso massimo appoggio, restando però contrario a sigle uniche e limitazioni della liber tà di associazione. Antonino Pappalardo, del Cocer dei carabinieri

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