SEI BUONI DIVENTANO CATTIVI

SEI BUONI DIVENTANO CATTIVI SEI BUONI DIVENTANO CATTIVI Ugo Bertone Vale di più la tutela dei diritti di un programma software, di una semente genetica o dell'infanzia di un ragazzino del Bangladesh? Difficile che una domanda del genere corra tra le decine di migliaia di contestatori che sfilano in questi giorni per Seattle, capitale del «grange» e della «web society» e, per pochi giorni, quartier generale del Wto, centro nervoso dei commerci del pianeta (anche se, a dire il vero, il suo bilancio, 80 milioni di dollari, non sarebbe sufficiente nemmeno a comprare un bombardiere F-22...). Eppure, a Seattle, tra una lite sull'agricoltura e un braccio di ferro sui diritti intellettuali, è in corso un aspro, dibattito tra i ricchi, che impugnano una causa «buona» e politicamente corretta e i poveri che, per giunta, vestono per l'occasione i panni del «cattivo». I sindacati del mondo sviluppato, infatti, chiedono che l'accordo sui commerci preveda uno standard minimo comune per i diritti dei lavoratori. Basta con lo sfruttamento del lavoro minorile, chiedono i rappresentanti dei lavoratori, esasperati per la fuga delle multinazionali in Far East, India, Cina, Sud America, a caccia di minori costi del lavoro. L'obiettivo, insomma, è di mettere nel mirino le varie Nike o Levi's. Con buone possibilità di successo perché il vicepresidente Al Gore, lanciato nella rincorsa alla Casa Bianca, non può fare a meno del sostegno delle «Unions», determinanti per ottenere la nomination in diversi Stati-chiave dell'Unione. Dietro ai «buonisti» dei Paesi ricchi, replicano in coro i rappresentanti del Terzo Mondo, si nasconde l'egoismo delle masse occidentali, più attente a difendere il loro benessere che non all'equità. Le regole minime sul lavoro, accusano i Paesi emergenti, altro non sono che una forma di protezionismo. Quale alternativa avrebbero i ragazzini delle favelas di Rio o delle bidonvilles di New Delhi? Di sicuro non un'istruzione adeguata alla «new economy». Forse, un destino da piccoli sicari del narcotraffico... E' assurdo, è il commento dei «poveri», inseguire regole mondiali in questa materia. Meglio affidare il problema ad altre organizzazioni, come l'Oil (organizzazione internazionale del lavoro). Bella scelta, ironizzano le Unions, così ci laveremo la coscienza con alcune «grida» senza efficacia concreta. Non è facile prendere posizione tra i due partiti. Anche perché nel mondo, con buona pace delle anime belle, progressiste e verdi, non esistono questioni «facili».

Persone citate: Al Gore, Ugo Bertone

Luoghi citati: Bangladesh, Cina, India, Seattle, Sud America