QUARTETTO DI ROMA

QUARTETTO DI ROMA QUARTETTO DI ROMA Haydn e Schubert alla Stefano Tempia IL secondo concerto della stagione organizzata dall'Accademia Stefano Tempia è dedicato al repertorio cameristico: martedì 30 alle 21 al Conservatorio, un complesso di recente formazione ma già applaudito in tutta Europa - il Quartetto di Roma, formato da Mario Fiorini e Biancamaria Rapaccini ai violini, Claudio Ugolini alla viola e Francesco Sorrentino al violoncello - interpreta tre pagine celebri, scritte ad alcuni decenni di distanza l'una dall'altra e assai dissimili nella sostanza e nelle forme. Felicemente in bilico fra classicismo e romanticismo, il concerto si apre con una pagina di Haydn, Top. 64 n. 5, più nota come «Allodola»: un lavoro non certo giovanile - fu scritto nel 1790, quando il musicista aveva quasi 60 anni - che testimonia, con la presenza di una forma non strettamente legata alla tradizione ma già profeticamente aperta e libera dalle geometrizzazioni, la padronanza della scrittura e dei mezzi espressivi del suo autore. Dopo Haydn, Schubert: del grande compositore austriaco viene proposto il Quartettsatz in do minore, una creatura un po' insolita nella produzione schubertidna dell'epoca - il 1820 - che conduce l'ascoltatore, con le sue stupefacenti melodie, verso gli esiti altissimi di una riflessione colta e dolente. La serata si chiude infine con il primo dei due Quartetti op. 51 che Brahms completò, dopo mille ripensamenti, nel 1873, e che mostra, pur nella severità dell'impianto, qualche delicata sfumatura preromantica. I biglietti costano 20 mila lire (tel. 011/521.42.66). [a.fe.] Il Quartetto di Roma A destra la pianista Lorena Portalupi in concerto a Omento

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