Che sorpresa, l'ispettore Lopez in una Milano nero catrame
Che sorpresa, l'ispettore Lopez in una Milano nero catrame Che sorpresa, l'ispettore Lopez in una Milano nero catrame SEGNALIAMO al turista letterario (noi stessi non altro siamo), la bella, intensa, cupa Milano estiva del romanzo Catrame di Giuseppe Genna. Poiché è uscito nei Gialli Mondadori (n. 2626 del giugno scorso), può essere macchinoso da reperire ma vale la pena di darsi un po' da fare per procurarselo. L'autore, trentenne, non è un "giovanilista", non inventa né ci descrive l'ombrello da un imbarazzante punto di vista generazionale. Il suo ombrello è già lì, completo di Questura, Squadra investigativa, ispettore (non più commissario, i gradi sono cambiati), stanchissimo e debitamente disincantato, colleghi più o meno fidati, informatori, puttane, loschi figuri lungo interminabili viali di periferia. Tutto sembra già detto, ridetto, stradetto, ma appunto questa è sempre stata la sfida per chiunque abbia preso la penna in mano negli ultimi duemila e passa anni: affrontare le solite cose con un filtro diverso, luci diverse, come non riuscirono a fare innumerevoli petrarchisti, per esempio, né Voltaire o Alfieri nelle loro tragedie. Qui il filtro è nero-catrame, a partire dal terrorista di destra che evade dal carcere di Opera. Strana evasione, che fa subito accorrere gli ambigui uomini dei Servizi e coinvolge nello sfondo le massime autorità di Roma. La trama, come ogni trama che si azzardi a toccare il mondo politico italiano, è LA SCCarlo Franco PERTA utterò centini oscura e resta necessari amente oscura, allusiva, sfilacciata. Ma poco male,la forza, la presa del romanzo stanno nelle peregrinazioni dell'ispettore Lopez, sempre più accaldato e stremato, nella cintura milanese, tra Calvairate, Quarto Oggiaro e altri formicolanti, degradati quartieri. Per nulla intimorito dalle tante immagini tv che già ci sono passate, Genna fa molto di meglio con la sua funzionale scrittura adrenalinica, strappa dal già visto cortili, scale alloggi Iacp, insospettati sotterranei dove si commercia in droga e bambini, ex macelli comunali dove ristagna l'odore del sangue, scali ferroviari dove si gioca d'az¬ zardo all'aperto e si tengono combattimenti di cani. Pedinatore a sua volta pedinato, l'ispettore Lopez si rende via via conto di essere stato prescelto come segugio che dovrà portare al vero obbiettivo dell'indagine: mafia russa? rinascita del terrorismo nero o rosso? la liquidazione di un ministro? un cambio di governo? Afa opprimente, amarezza, angoscia colorano di credibilità i movimenti, gl'incontri, i gesti anche violenti di questo poliziotto irto e onei'.o, scafato e triste, e tutto ciò che gli capita di vedere, e di farci vedere, ne acquista di riflesso una bituminosa consistenza. Esordio felice, che lascia sperare in nuove imprese dell'ispettore Lopez. Milano è una grande citta, piena di ombrelli da reinventare. LA SCOPERTA Carlo Frutterò Francofucentini
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