IL PARTITO FANTASMA

IL PARTITO FANTASMA ELEZIONI, RECORD D'ASTENSIONISMO IL PARTITO FANTASMA Nicola Tran-faglia DOV'È andata a finire l'anima della politica? Non è facile rispondere leggendo le percentuali di astensione di quest'ultima tornata elettorale ma è certo ormai che dalle Alpi alla Sicilia incluse l'Emilia e la Toscana, le Marche e l'Umbria, gli elettori italiani in maggioranza hanno preferito passare la domenica lontano dai seggi elettorali. Eppure non molti anni fa, all'inizio degli Anni Novanta, quando si trattava di dare uno scossone al vecchio sistema politico, gli italiani non erano andati al mare seguendo consigli interessati e, con alte percentuali, avevano scelto la preferenza unica e il sistema maggioritario al posto di un proporzionale adottato all'indomani della Liberazione. Poi ha avuto inizio una transizione politica che sembra infinita e che logora nello stesso tempo sia chi governa sia chi è all'opposizione. Ma quali sono le ragioni di questo crescente distacco dalla politica? A mio avviso le ragioni principali sono tre. La prima riguarda lo stato di salute in cui versano, in grado diverso, i partiti politici che pagano a caro prezzo la mancata autoriforma che gli italiani chiesero loro nel mezzo della crisi finale del vecchio sistema politico. Certo, son cambiati i nomi, qualche volta gli uomini dei partiti: ma chi ha voluto o è riuscito in questi anni a riformare davvero il partito, a farne un modello di partecipazione democratica, di luogo sempre aperto alla discussione dei problemi che interessano ogni giorno, nella vita quotidiana, la maggioranza dei cittadini? E, dunque, necessario se si vuole coinvolgere ancora gli italiani nella politica farli partecipare in prima persona alla riforma dei partiti. La seconda ragione sta nella spettacolarizzazione della politica che ha fatto passi da gigante negli ultimi dieci anni e che produce l'effetto di dividere sempre più nettamente attori e protagonisti da chi non fa parte di quel mondo. L'ultima ragione sta nella grande incertezza del futuro che caratterizza questa fine secolo e che mette in crisi tutti i valori che hanno dominato finora che fa sentire soprattutto i giovani, ma non solo loro, alla mercé di una rivoluzione tecnologica vissuta come un pericolo piuttosto che come un'opportunità. Così proprio quando alla politica spetterebbe un compito grandioso di governo delle novità e delle contraddizioni si affaccia il rischio che gli italiani se ne allontanino sempre di più. C'è da sperare che chi è investito, come ha detto d presidente Ciampi, di pubbliche responsabilità, rifletta su questo segnale, subito dopo aver festeggiato o essersi dispiaciuto per gli ultimi risultati elettorali.

Persone citate: Ciampi, Fantasma Nicola Tran-faglia

Luoghi citati: Emilia, Marche, Sicilia, Toscana, Umbria