La benzina rincara, una corsa senza fine di Bruno Gianotti

La benzina rincara, una corsa senza fine Oggi anche Agip, Ip, Api e Q8 aumentano i listini. A Londra e New York lievi flessioni del greggio La benzina rincara, una corsa senza fine Tutta la super ai livelli massimi Bruno Gianotti ROMA Tutta la super a 2050 lire. Salvo qualche piccolo sconto (5 lire per litro), concesso dalle compagnie più magnanime. E' l'effetto dell'ultimo rincaro, quello che scatta oggi secondo un copione ben collaudato: c'è sempre una compagnia a fare da «apripista», il primo giorno è sola ad aumentare i prezzi, e non fa troppo notizia, perché sembra un caso isolato. Il secondo giorno viene seguita da una sostanziosa parte dei produttori, il terzo l'operazione si completa con il resto delle «sorelle». Oggi si conclude {'«adeguamento» operazione-rincaro, quella che porterà anche la Super di Eni (marchi Agip e Ip), Q8 al livello di 2045-2050 lire per litro, la verde a 1965 per tutti e il gasolio tra le 1600 e le 1615. Sarà il terzo giorno degli aumenti. Venerdì, primo giorno, aveva cominciato Shell. Sabato, secondo giorno, si erano adeguate Api (una prima volta), Esso, Erg, Fina e Tamoil. Una rincorsa senza fine, sostenuta dal dollaro che tocca i massimi sull'euro e sulla lira (anche se il presidente della Banca centrale europea dice di non essere preoccupato), e dal greggio, che ieri è però sceso di qualche centesimo sui mercati internazionali. La buona notizia arriva da Londra, dove viene quotato il Brent, prodotto di riferimento del Mare del Nord: il barile da 159 litri, consegna a gennaio, è sceso a 25,11 dollari contro i 25,36 ultimo prezzo di venerdì. La flessione non viene ancora considerata importante: potrebbe diventarlo nei prossimi giorni, anche se gli operatori pessimisti sono convinti che il barile nei prossimi mesi sia destinato a toccare i 28 dollari e arrivare fino a punte di 30. I segnali sui mercati mondiali restano comunque contraddittori: un altro piccolo calo si registra a New York dopo la notizia che l'Iraq riprenderà le esportazioni: mezzo dollaro, a metà giornata, che lascia il barile di «light crude» a 26,30 dollari. Il prezzo del greggio prodot¬ to dai Paesi aderenti all'Opec continua invece a salire: la sede dell'organizzazione, da Vienna, segnala che la quotazione media la scorsa settimana è stata di 24,90 dollari al barile rispetto a 24,35 dollari della settimana precedente ed a 21,67 della media di ottobre. Ai livelli attuali, il petrolio Opec segna un rincaro del 160% rispetto a febbraio, quan¬ do costava 9,50 dollari. A complicare le cose, ieri sono arrivate le previsioni, piuttosto interessate, del gruppo Rovai Dutch-Shell: il rialzo dei prezzi petroliferi non sarà di lunga durata, giudica il «numero uno» del gruppo Mark Moody Stewart. In un'intervista alla tedesca «Welt ani Sonntag» ha spiegato che nel corso dell'inverno il prezzo del greggio scenderà a 20 dollari per barile: «Mi attendo un prezzo del petrolio a 18 dollari o più fino all'anno prossimo inoltrato: vi è un corridoio dei prezzi compreso fra i 15 e i 20 dollari che, nella mia esperienza, fa contenti tutti, le società petrolifere, l'Opec e perfino i clienti alle stazioni di servizio». In Italia, Aldo Carozzo direttore generale della Erg prevede che l'acuirsi delle tensioni con l'Iraq potrebbe far lievitare il prezzo del petrolio fino a 30 dollari: «Alcuni analisti - dice Garozzo - attendono entro fine anno un prezzo del greggio fino a 30 dollari al barile a seguito delle tensioni con l'Iraq: sarebbe però del tutto anomalo, possono esservi momenti di punta ma nel medio termine riteniamo che il prezzo debba scendere». Garozzo scarta subito l'ipotesi di valori estremi, intorno a 9-10 dollari il barile, ma ò possibile il punto di equilibrio di 18-22 dollari al barile «che permetterebbe al mondo occidentale di non avere grossi problemi per il costo dell'energia e per contro ai Paesi produttori di avere un buon livello di entrate». OLI AUMENTI QUOTIDIANI Non c'è tregua per i prezzi delia benzina, trascinati dal caro petrolio lì lì ANSA-CENTIMETRI ^t?^^*^ .i^m*m*m ^^mm j AGIP 2.045 1.965 1.600 953 IP 2.045 1.965 1.600 955 [ (ijsso) ESSO 2.045 1.965 1.600 960 [ ERG 2.050 1.965 1.610 965 [ rjffr API 2030 1-965 1 595 960 J^naJ FINA 2.050 1.965 1.615 955 Q840ils Q8 2.045 1.965 1.605 955 0fy SHELL 2.050 1.965 1.610 960 | (mmou) TAMOIL 2.050 1.965 1.610 960

Persone citate: Aldo Carozzo, Garozzo, Sonntag

Luoghi citati: Iraq, Italia, Londra, New York, Roma, Vienna