La «dark lady» confessa il suo terzo omicidio

La «dark lady» confessa il suo terzo omicidio La donna, in carcere a Brescia, ammette di aver assassinato l'uomo dal quale andava a fare le pulizie La «dark lady» confessa il suo terzo omicidio Ma l'avvocato la difende: è una psicolabile, non sa che cosa dice MILANO Per il suo avvocato è una psicolabilef incapace d'intendere e volere. Ma Milena Quaglini da Brani, 42 anni, una bella signora mora dal carattere riservato, ora che dal carcere di Vigevano, dove è rinchiusa, ha confessato il suo terzo omicidio, rischia di passare per il primo serial killer donna in Italia. L'ultima ammissione l'ha fatta nei giorni scorsi e proprio al suo legale, l'avvocato Licia Sardo, confessandole di aver ucciso l'uomo da cui, fino al 1995, si recava in casa per le pulizie. Giustino Della Pozza, 83 anni, venne trovato agonizzante nell'ottobre del 1995 nella sua casa di Este, Padova, con la testa fracassata. Nessuno pensò alla donna delle pulizie come a una possibile sospetta. E nessuno avrebbe mai collegato quell'omicidio a lei, se proprio Milena Quaglini non si fosse decisa a raccontare tutto, ma proprio tutto, al suo avvocato. Perchè se è vero che Milena è un'assassina, è vero anche, come ha già hanno stabilito gli stessi inquirenti per gli altri due omicidi (quello del marito e di un amico), che la sua è stata una vita di violenze subite. Anche nel caso dell'anziano Della Pozza che lei ha ricordato di aver colpito con una lampada da tavolo, trovata in una delle camere dell'uomo, al termine di una collutazione scoppiata a causa di una richiesta di prestazioni sessuali avanzate dal vecchio in cambio di un prestito di 4 milioni concesso alla donna qualche giorno prima. Lo colpì e lo lasciò agonizzante. Più tardi, ha raccontato la donna, tornò nell'appartamento e lo trovò in una posizione diversa da quella in cui l'aveva lasciato. Probabilmente Della Pozza, aveva cercate di chiedere aiuto. Fu lei stessa a chiamare i soccorsi. Successivamente le indagini vennero archiviate anche perchè gli accertamenti medici stabilirono che la ferita alla testa era compatibile con una caduta accidentale. Ora l'inchiesta verrà riaperta. Ieri pomeriggio intanto Milena Quaglini è stata riascoltata anche dai magistrati di Pavia per alcune precisazioni sulla morte di Angelo Porrello, l'uomo di 53 anni che l'aveva ospitata a Bascapè e che lei, sempre per un tentativo di violenza sessuale, aveva prima tentato di avvelenare cor. un caffè, poi di annegare nella vasca da bagno, quindi di finirlo gettandolo nella concimaia, dove il corpo venne ritrovato qualche settimana dopo. Milena, che in quel periodo si doveva trovare agli arresti domiciliari, venne riportata in carcere: alcune lettere che lei stessa aveva scritto e che vennero ritrovate in casa della vittima, l'avevano indicata come probabile assassina. Suo marito, Mario Fogli, operaio: anche lui la picchiava spesso e lei una sera gli strinse la corda della tapparella intorno al collo. Ed era stato per questo omicidio che i giudici nel condannarla a 14 anni di prigione, avevano deciso di non usare la mano pesante: in fondo Milena aveva sofferto abbastanza. E per questo, dopo non molto tempo era stata messa agli arresti domiciliari. Nessuno ancora immaginava che si era già macchiata del sangue del pensionato di Este e poi avrebbe ucciso anche l'amico conosciuto in una comunità di alcolisti. Ip.col.l

Persone citate: Della Pozza, Giustino Della Pozza, Licia Sardo, Mario Fogli, Milena Quaglini

Luoghi citati: Bascapè, Brescia, Este, Italia, Milano, Padova, Pavia, Vigevano