D' AIema: governo più forte, nessuna crisi

D' AIema: governo più forte, nessuna crisi Sì alla verifica e all'ingresso dei Democratici nell'esecutivo « non a scapito di Cossiga e dei Socialisti» D' AIema: governo più forte, nessuna crisi Replica Berlusconi: «Allora andiamo subito alle urne» Claudia Arletti ROMA Oggi siamo più forti, dice Massimo D'Alema a mezzogiorno. E allora dimostratelo, «dateci queste benedette elezioni anticipate», risponde Silvio Berlusconi, verso sera. Poche battute, ma il senso di questa giornata post-elettorale è tutto qui. Così, mentre il Polo accusa il governo di giocare con i numeri, il centrosinistra si rallegra e, forte di un risultato elettorale forse un po' scontato ma benedetto come un sorso d'acqua nel deserto, ricomincia da questo lunedì per provare a sbrogliare la crisi-non crisi. Già a mezzogiorno, Massimo D'Alema, ieri aveva chiamato a raccolta i giornalisti, per dire: primo, la coalizione è più solida, ha ottenuto una «iniezione di si abilità», tanto più che ha vinto senza l'aiuto di Rifondazione; secondo, a gennaio bisognerà «provvedere al rilancio e al rinnovo dell'esecutivo», ma seguendo un percorso dsrtituzionabnente corretto, senza mettere il Paese davanti a un vuoto di governo». Niente crisi-crisi, perciò. Il presidente del Consiglio ha poi ribadito che ciò porterà «naturalmente» all'ingresso dei Democratici nel governo. Ovvio, del resto, che Su questo punto le voci si siano d'improvviso moltiplicate. «Ma è prematuro pensare ad Arturo Parisi vicepremier», si è affrettato a spiegare willer Bordon, «o ad altri nomi». Perché, «prima occorre rilanciare lo spirito dell'Ulivo». Comunque, poiché il conflitto permanente fra i Democratici e il Trifoglio è il punto sul quale da settimane si è incartata la maggioranza, D'Alema ieri ha voluto precisare a gran voce che la verifica «certo non sarà compiuta a scapito di Cossiga e dei Socialisti, non abbiamo intenzione di cacciare nessuno». E però ilpremier appare oggettivamente in questa fase un po' più forte ed è forse per questo che Francesco Cossiga ieri era sospettoso come non mai. Ha mandato un messaggio di auguri dal tono sconsolato ad Arturo Parisi: questa elezione, vi si leggeva, «servirà ulteriormente ai Ds e all'amico presidente del Consiglio a spingerci fuori dal governo e dalla maggioranza». E un po' preoccupato è anche Enrico Bosetti, la «fòglia» socialista dell'alleanza cossighiana: illecito chiedersi se a questa vittoria abbiano contribuito più l'Ulivo o più il Trifoglio... Tutti in ogni caso sembrano desiderare di uscire rapidamente da questa fase di impasse. Hanno fretta di sicuro i Ds! «Bisogna sbrigarsi», ha detto Walter Veltroni, fra l'altro sempre più spesso evocato come il possibile sostituto delT'amico Massimo" e, perciò, ieri nuovamente impegnato a precisare: non c'è alternativa al governo guidato da D'Alema... Perii resto, dai Verdi ai Popolari al Pdcì all'Udeur, la maggioranza appare nel complesso soprattutto sollevata. «Cinque a zero è un bel cappotto», dice per esempio Mauro Paissan. «La maggioranza si è irrobustita», ribadisce Pierluigi Castagnetti. Solo da Antonio Di Pietro è giunto un commento un po' nervoso: ormai siamo in seria A, la smetteranno di considerarci i brutti anatroccoli della coalizione. Giornata più tesa, invece, per il centrodestra. Qui, ieri, la linea prevalente è stata questa: la maggioranza sta gonfiando il dato elettorale, perché in realtà ha perduto consensi. Poi, alle sette di sera, ecco Silvio Berlusconi: «Sono davvero sicuri di vincere? Allora ci diano queste elezioni e noi rispetteremo il risultato, non come loro, che lo hanno sempre ribaltato». Il leader del Polo parlava a un convegno organizzato a Milano da Forza Italia e, davanti ai suoi, ha chiesto al governo l'impossibile, cioè di cedere sulla commissione d'inchiesta per Tangentopoli, sulla scuola privata e sulla magistratura («bisogna tagliare con le procure giacobine»). Prima di lui, sia An sia il Ccd avevano contestato Pinterpretazione" del risultato. Pierferdinando Casini (Ccd), ha detto, per esempio, che il «dato è stato pompato dalla maggioranza, fiacche si trattava di collegi lindati». E il laeder di An, Gianfranco Fini - ribadendo che alla guida del Polo resterà Berlusconi «nonostante i rinvii a giudizio» - sul caso-Bologna ha, semplicemente, spiegato: «Parisi è un personaggio della politica nazionale, mentre Tura della società civile. Per me. aveva le carte in regola». Quanto agli altri quattro collegi, «la verità è che il centrosinistra ha perso consensi». A bordo campo, Rocco Buttiglione (Cdu) prova a suggerire: la formula del Polo è troppo a destra... Gli altri? Emma Bonino si dice colpita soprattutto dall'astensionsimo; esulta invece Fausto Bertinotti: «Rifondazione comunista ha invertito la tendenza delle europee» (e però Armando Cossutta, del Pdci, non rinuncia a rimarcare che «ili questa tornata i loro voti sono stati ininfluenti»). Infine, Umberto Bossi scuote il capo: l'Ulivo, dice, sembra avere raggiunto una forza imbattibile. Ma c'è tensione nella maggioranza E nel Trifoglio cresce la paura di essere soppiantato dall'Asinelio Il centrodestra unito contesta il successo del centrosinistra Fini: il Cavaliere è il nostro leader ^ \rJ_ ri COSI'U SD POt POI Arturo Furisi (Ulivo) 48,9% • Sonte Turo (Polo) «,1% Votomi 64,7% PESARO-URBINO (tesato) Giuseppe Moscioni (Ulivo) 49,1% - Claudio Ckoli (Polo) 36, 6% Votanti 48% rama* Antonio Luongo (Ulivo) 65,5% - Francesco Sisinni (Polo) 34,5% Votomi 42,8% TIMI Enrico Micheli (Ulivo) S4,8% - Enrico Meloseahe (Polo) 36,8% Votomi 51,8% RÉBBI Michele Venturo (Ulivo) 56,8% - Enrico Basi (Polo) 29,6% votomi 49,4% COSI' LE COMUW&M Bollotlogjio tra Gionbottista Buforded (Polo 44,73 %) e Fousto Spegna (Ulivo 21,99%) CAITANISSETTA Ballottaggio tra Sohrotore Messane (Ulivo 39,30%) e Francesco Ponepinto (Polo 32,54 %) MAZZARINO (CI) Ballottaggio tra Giovanni Vimuccio (Ulivo] e Salvatore Longone (Polo) MAZARA DEI VAILO (TP) Ballottaggio ho Nicolò Giocolane (Ulivo) e Nicolò Vello (No) MUCINA (PA) Eletto Pietro Di Marco (Polo) MASCA1UCIA (CT) Eletto Giuseppe D'Urso Sommo (Polo) PIAZZA ARMERINA Eletto Ivan Velordita (Ulivo) TOBTORICI (ME) Eletto Carmelo Rizzonervo (Ulivo) MOTTA S. ANASTASIA (CT) Eletto Giovanni Tinnlrello (Usto Civico) ACICATENA (CT) Eletta Maria Cotena Moesono (Uliva) RAGAtHA(CT) Eletto Vcrtorìo Corone (Polo) SCIACCA(SS) Ballottaggio tra Gioacchino Morsala (Ulivoj e Ignazio Cuahiaro (Ulivo PACHINO(M) Ballottaggio Ira Giuseppe Campisi (Pòlo) Mauro Adamo (Ulivo) SALAPAROTA (TP) Eletto Michele Sciita (Ulivo) 10BBÉU(N) Ballottaggio tra Salvino Copulo (Polo) Leo Giangrande (Ulivo) S. AGATA M MIUTEUO (ME) Ballottaggio tra Papa Lo Re e Fresino Nella foto in basso: Massimo D'Alema, presidente del Consiglio

Luoghi citati: Eletto Pietro Di Marco, Mazzarino, Milano, Piazza Armerina, Roma, Sciacca