Assisi, la basilica ritrovata porta i turisti

Assisi, la basilica ritrovata porta i turisti Alla messa per la riapertura al culto il presidente Ciampi e le maestranze che hanno lavorato al restauro Assisi, la basilica ritrovata porta i turisti In dieci milioni per il Giubileo reportage Pierangelo Sàpegno inviato a ASSISI ALLA fine la nebbia si sfila. Nocera Umbra galleggia sulla foschia, tra il cielo e i tornanti arrotolati sulla collina. La tv sta zoomando sul presidente Ciampi, Basilica di San Francesco, Assisi, i ministri Iervolino e Visco. Due anni, due mesi e un giorno dopo il terremoto. L'omelia del cardinale Angelo Sodano: «Francesco, va' e ripara la mia casa che, come vedi, è tutta in rovina». Guerino si toglie i guanti. Il portone di legno nuovo sta in mezzo all'arco di pietra davanti a una città vuota. Scritte in nero cancellate. Un foglio: «Avviso. Si porta a conoscenza che le porte del centro storico verranno chiuse alle ore 18». Nocera Umbra è tornata come nel Medioevo. Qui si entra nella città fantasma, cinquemila baraccati su seimila abitanti, le viuzze sepolte dai ponteggi, le gru, le impalcature, le barriere, i teli rossi e bianchi, i reticoli, la scritta Pescheria che pende dal muro, il silenzio lungo, spettrale, di una domenica incredibile. I lavori devono ancora partire, dice Guerino. Anche Massimo Bartobni, ad Annifo, s'è messo davanti alla televisione dentro il suo container di pareti umide, di colori scialbi, di tappetini sporchi, con il fumo che viene dal minestrone in cucina. Anche la signora Lida GabrieUi, container numero 35, Annifo, una sedia a rotelle: «Non posso cainjrunare. Prima, c'era la Caritas e mi aiutava tutti i giorni. E' andata via. E la asl ora mi manda la donna solo una volta alla settimana». La Tv. Il presidente Ciampi chino in preghiera accanto alla signora Franca. La Messa: 110 concelebranti, tra cui 20 vescovi e due cardinali. Attorno all'altare, il sindaco di Assisi, Giorgio Barìolini, i familiari delle 4 vittime del crollo - due frati e due tecnici -, gli operai e i responsabili del restauro, poi Walter Veltroni, allora vicepresidente del Consiglio, i ministri Giovanna Melandri e Rosa Russo Iervolino, poi Visco e Micheli, il vicepresidente del Senato Domenico Fisichella. Sopra Assisi, a Colfiorito, il gelo brucia i prati. I paesi chiusi, le mura crepate. Sempre le stesse immagini: ponteggiegru. Dante Amich: «Quando il mondo vedrà la basilica restaurata, tutti penseranno che l'emergenza è finita. Ma non è così». Suor Benedetta, madre badessa delle Clarisse di Nocera Umbra, città morta: «Siamo felici perché la basilica è stata riaperta. Non possiamo però dimenticare il disagio che si vive nei container. Sono sicura che Francesco avrebbe pensato prima alle case e poi all'arte». Freddo boia all'ombra delle viuzze e solo i cani randagi corrono nelle stradine di Nocera. Un asse di legno sbattuto dal vento. Guerino calzoni di telo, doposcì, giaccone. Guerino con i guanti. Il ministro Melandri alla tv, tailleur color panna, capelli biondi: «Oggi davvero non possiamo nascondere l'emozione di riconsegnare al mondi intero la Basilica di San Francesco restaurata». Piccola scarica. Strisce di neve. Guerino aggiusta l'antenna. Melandri: «La nostra soddisfazione non può cancellare i disagi di tanta gente, che soffre ancora per le conseguenze di quel sisma. L'emergenza non è finita». Lo dicono le cifre : 9019 sfolla ti appartenenti a 3501 famiglie che vivono nei container; 12619che hanno trovato altre sistemazioni: alcuni di luro hanno lasciato l'Umbria. Fra gli edifici distrutti, nessun lavoro concluso, 103 lavori avviati e 2408 da cominciare. Fra quelli danneggiati, 4067 cantieri aperti e 4412 che dovranno aprire. In 424 hanno già consegnato le chiavi. Alla fine, il dopoterremoto in Umbria potrebbe costare 15mila miliardi; nelle Marche 8mila. Il Friuli, mille morti e 137 cOmuni colpiti, era costato 3500 miliardi. Ma era più di vent'armi fa. Nelle Marche, per ricostruire, si cominciano a spendere i primi 3575 miliardi. All'Umbria ne sono stati assegnati seimila per il trienne) '99-2001. Il 20 percento delle imprese impegnate arriva da fuori, soprattutto dal Meridione. Qualche volta non c'è personale preparato, qualche volta si sfrutta il lavoro nero. Poi ci sono realtà opposte: a Foligno i lavori vanno avanti spediti. A Noce¬ ra Umbra devono ancora cominciare. Molte volte le lentezze sono dovute alla burocrazia, come ha accusato Giuliano Ricci, presidente della Commissione per la ricostruzione di Colfiorito, al New York Times: «L'Italia è il paese delle scartoffie. Ogni volta clic si presenta il progetto per costruire un edificio, viene clùesto 50 volte il codice fiscale». E ci sono quasi 22 mila sfollati che aspettano. Detto questo, la Basilica di Assisi appena restaurata sembra una perla nel deserto. Attenti ai luoghi comuni, però: annoiano la vita e non sempre raccontano la verità. E' vero che l'Italia •becera, l'Italia degli straccioni, quella che costruisce i palazzi di viale Giotto a Foggia e poi ne conta i morti, disprezza l'arte e la cultiua: non ne ha bisogno. Ma è altrettanto vero che l'arte e la cultura possono diventare come il pane: danno da mangiare. La Basilica di Assisi, informa il priore Nicola Giandomenico, «può contare su sei milioni di Unisti in un anno nonnaie; dieci milioni in quello che sta per venire, l'Anno del Giubileo». Sono soldi che arrivano e girano per il commercio, per gli alberghi, per tutti. E poi, quando i lavori tardano, è sempre davvero solo colpa dello Stato? Walter Ruggiti, ex sindaco di Nocera, dice: «Nessuno ha voluto prendersi responsabilità. Hanno pensato: più si drammatizza, più i quattrini arrivano. Ma nessuno ha pensato clic i quattrini contano poco quando si uccide l'anima di una città». nella osa Così oggi, Nocera Umbra, proprio nella domenica che riconsegna al mondo la Basilica di San Francesco, simboleggia più di qualsiasi altro posto il terremoto dell'Umbria, con le sue contraddizioni e le sue miserie, anche con le sue colpe e le sue strade vuote percorse solo dal vento, con le palazzine sepolte dai ponteggi, con il suo campanile del '300 sbrecciato per lasciar vedere soltanto questa faglia di mura clic sale su in mezzo alle rovine. Adesso la Messa è finita. La tv insegue Ciampi. Poi cambia immagine: l'Angelus, il Papa, San Pietro. Ciampi si è affacciato dalla scalinata che s'airampica verso la basilica superiore. C'erano 100 persone fuori. Lo hanno applaudito. Erano quasi le 13, quando Guerino ha acceso il motore della vecchia Alfa. Se n'è tornato giù verso Foligno. Ansa, ore 16,45: «L'invito rivolto dal presidente della Repubblica a quello della regione Umbria, Bruno Bracalente: Proseguire con immutato impegno nell'opera di ricostruzione in Umbria, per favorire il rientro nelle proprie abitazioni delle persone che vivono nei containers». Bracalente è uscito dalla Chiesa con Veltroni. Ha detto che la «ricostnizione procedo con rapidità e risultati buoni. Sono già suite restituite le case a circa 800 famiglie. Altri 1800 edifici sono quasi pronti». Casi, ha i-assicurato Ciampi: «Entro il prossimo anno, la maggior parto delle famiglie tornerà a casa». Ad ascoltarle da oui, nel gelo di Colfiorito, il fumo clic esce dal container di Dante, l'odore dei cavoli e l'odore del bucato elio si mischiano sopra le nostre teste, possono sembrare solo parole di ottimismo. A volte serve anche quello. A volte, molto di più. Lida Gabrielli ha spento la televisione quando c'era il telegiornale. Ha girato la sedie verso la finestra appannata Se la pulisci, vedrai sempre un mucchio di baracche. Le Clarisse: «San Francesco avrebbe pensato prima alle case poi all'arte» Gli sfollati: «Siamo contenti, ma ora pensate anche a chi non ha un tetto» La Melandri: l'emergenza continua UMERI Di OOtO Sfollati nel container 12,619 Sfollati sistemati diversamente BBbK Numero totale degli sfollati 4412 Gli edifici danneggiati ft»*'* —i—— 4067 Lavori avviati 424 Lavori conclusi . Edifìci distrutti q_ Edifici ancorada" 103 Lavóri avviati 0 Livori con rutilai di i in Umbria per la ricostruzione he Sopra: il presidente Ciampi, la Melandri e il cardinale Sodano nella basilica restaurata. A lato, un momento della cerimonia religiosa