«La donna è fedele per quattro anni» di Fabio Galvano

«La donna è fedele per quattro anni» Colpa del messaggio genetico, figli nati da padri diversi hanno più chances «La donna è fedele per quattro anni» Un 'antropologa Usa: programmata per tradire Fabio Galvano corrispondente da LONDRA Scordate la «crisi del settimo anno», quell'alibi di mille infedeltà coniugali: la crisi è, in realtà, al quarto anno e a scatenarla - non per capriccio ma per necessità genetica - é la donna. Votata alla monogamia, questo sì; ma con la necessità di cambiare partner con una certa frequenza. Quattro anni, appunto, secondo le conclusioni - mandate in onda ieri sera dalla Bbc • di un'antropologa americana che ha studiato l'argomento per 15 anni in 62 Paesi. La donna, dice la professoressa Helen Fisher della Rutgers University, é come «programmata» a distruggere ogni sua relazione con l'altro sesso dopo quattro anni. E se non sempre ciò accade, come l'evidenza dimostra, ciò ò dovuto unicamente a condizionamenti culturali e sociali. «Ma aspettate avverte la Fisher - che la donna conquisti dovunque una vera indi¬ pendenza economica e vedrete come si faranno strada certe spinte genetiche». La verità, sostiene la studiosa americana, è che la donna cresce con un chiaro messaggio genetico nell'eterna lotta per la sopravvivenza: i figli avuti da padri diversi, e quindi con caratteristiche diverse, hanno maggiori chances che i figli di uno stesso padre. «Le reazioni chimiche che a livello cerebrale ci fanno innamorare - afferma la Fisher - si esauriscono dopo 36 mesi; ma poi ci vuole un anno perché la donna se ne accorga, si guardi in giro e lasci il suo uomo». Insomma, sostiene lei, può essere l'uomo quello che la tradizione vuole con l'occhio girovago, pronto alla scappatella: «Ma è la donna che sente la necessità di passare a un nuovo partner, in una catena di esperienze monogamiche che dura tutta la vita». C'è, insomma, uno schema innato che dura quattro anni e che - nella nostra società - passa secondo la sua ricerca attraverso le varie fasi di corteggiamento, matrimonio, adulterio e divorzio. In realtà - afferma provocatoriamente - la maggior parte delle donne sono pronte a lasciare il loro uomo poco dopo le nozze. La sua teoria, ovviamente, ha subito trovato strenui oppositori. «I! rapporto fra l'istinto genetico e qualsiasi forma specifica di comportamento culturale è in realtà piuttosto oscuro - dice Steve Jones, genetista britannico -. Se bastasse un'osservazione empirica, come sembra essere il caso per Helen Fisher, un secolo fa si sarebbe potuto sostenere che le caratteristiche genetiche dettavano lunghi matrimoni». «Se la specie umana ha avuto tanto successo - gli fa eco Helena Cronin, una studiosa di biologia evolutiva - è perché esiste fra uomo e donna un legame a lungo termine, dovuto non solo alla vulnerabilità del cucciolo umano ma anche al fenomeno dell'amore».

Persone citate: Fisher, Helen Fisher, Helena Cronin, Steve Jones

Luoghi citati: Londra, Usa