«Figlie e nipoti, i miei successi» di Alain Elkann

«Figlie e nipoti, i miei successi» Il giornalista racconta i suoi momenti importanti: dall'uscita del primo articolo agli interventi al cuore «Figlie e nipoti, i miei successi» Biagi: la fortuna ha baciato la mia vita Alain Elkann B [AGI, corno ha deciso di diventare giornalista? cA 13 anni, guardando la valigia di un inviato speciali; con tanto etichette di alberghi. Poi avevo lotto "Martin Eden" di .Jack London, la storia di uno scrittore che. tra parentesi, Unisce anche male». Che cosa l'attirava in questo mestiere? «Soprattutto viaggiare, l'avventura, andare a cercare storie, anelli; se sono uno che non ama i viaggi. Non li amo in senso turistico. Non sono mai andato, per esempio, in America per vedere le Tween Towers o le Cascati; del Niagara. lo andavo in America por incontrare Malcolm X, per vedere una persona, per vedere due dei tre fratelli Kennedy. Ilo preso il tè con Eleonora Roosevelt. (; sono andato a cena a Chicago con Enrico fermi. La signora Roosevelt mi consiglio di andare a vedere l'opera "Porgie and Hess" e mi dissi; che la sera di Pearl Harbour il marito era arrivato a cena piti lardi del solito». Ormai sono passati più di sessantanni e lei è appena tornato da Lisbona, la settimana scorsa da Bucarest e sta partendo per Mosca, li' rimasto un ragazzo? «Non so se sono rimasto un ragazzo, ma come scrive Bernanos mi piacerebbe che non fosse morto il ragazzo che fui. Ilo girato per il mondo, ma penso di non essermi mai mosso dalla piazze) ta del villaggio dove sono nato». Come ha visto cambiare il mondo in sessantanni di lavoro? ((Attraversogli annunci economici. Una volta c'erano le illibate che cercavano marito basta che l'ossi; uno statale, adesso ci sono le hostess e le accompagnatrici che chiedono minor impegno». I grandi momenti della sua vita quali sono stali? «Le tre operazioni al cuori; che ho avuto. La nascita delle bambine. Poi i nipoti. L'uscita del primo articolo e del primo libro». Ha avuto paura di farsi operare? Pensava di morire? «Non pensavo di morire. II.sentimento che mi dominava era la rassegnazione, non potevo lare nienti'. Ma ricevetti da Bruxelles in clinica la lettera di una signora sconosciuta: "Non so se sarai vivo (piando riceverai la mia lettera, ma ti ringrazio per avermi fatto compagnia". Quindi pensai che la mia vita non era stala del tutto inutile». Quando sono nate le suo figlie, che cosa ha provato? «l'riiua di tulio ho controllato che fossi; tutto in ordine. I.a paternità si acquisisce dopo, con il primo sorriso. Quando i bambini dicono ha o ma e ci si interroga se vogliono dire babbo o mamma...». E' stato un bravo padre? «Bisogna chiederlo alle mie figlie. Non credo che siano bravi padri quelli che parlano tanto con i figli, Il compito del padre ò esserci per ascoltarli nel momento in cui hanno bisogno». E i nipoti? Lei fa il nonno? «Si, a tempo pieno con grande gioia». Che vuol dire fare il nonno? «Dare agli altri quello che tu non hai avuto, conquistarli a ogni costo, scendendoa tutti i compromessi». Dopo tante femmine il nipote maschio ò il suo preferito? «No. Pero Pietro ha 14 anni e ho con lui una confidenza che non ho con le sue sorelle e cugine. Con lui è più un discorso, diciamo, alla pari». Pietro farà il giornalista? «Non lo so. Disegna bene, fa il liceo artistico. Forse farà il meccanico di automobili perché è il suo argomento preferito». Lei è stato un grande amico di Enzo Ferrari. La cosa le fa piacere? «Certo, era uno dei pochi italiani da esportazione». Quali sono gli altri italiani da esportazione? «Ferrari, Felibri, Agnelli eGuareschi». Tutti suoi amici? «Si, perché sono una persona fortunata». La fortuna ha avuto importanza nel suo lavoro? «L'ha avuta in tutta la mia vita: quando molti della mia generazione sono sparili e molti sono rimasti in Russia, in Africa, in Grecia...». Dov'era durante la guerra? «In un battaglione universitario dalle nostre parti nel '42, poi dal '44 al '•IT» nella Brigata Giustizia e Libertà del partito d'azione sulla Linea Gotica. Ho avuto un rapporto cordiali; con Pam e amichevoli; con Pertini, di cui conservo delle lettere». Lei è un cattolico? «Sono un battezzalo, ma non un praticanti;. Ilo un rapporto co¬ stanti, con Dio e sono uno che prima di addormentarsi esercita un atto di contrizione per i suoi peccati». Ha molti peccati? «Credo di essere nella media». Lei lavora e ha lavorato moltissimo. «Perché non so far altro e perché mi piaci;. Lo avrei fatto anche per nienle, ma per fortuna mia e dei miei familiari non se ne sono accorti gli editori». Mondadori le affidò Epoca quando lei aveva solo 32 anni. Come mai? «Si vede che era ottimista. Tutte le domeniche andavamo alla casa editrice lui, io e il portinaio. Si lasciava andare a racconti e rievocazioni da D'Annunzio a Churchill a Thomas Mann. Mi insegnava: "Bisogna cercare di capire un secondo prima quello che l'altro sta per dire"». Il suo maestro però fu il giornalista Giulio De Benedetti, mitico direttore de La Stampa? «Una delle persone a cui devo di più e sono contento perché con Gorresio gli siamo rimasti accanto fino all'ultimo giorno. Non era un tipo facile!» Che cosa le ha insegnato? «Che il lettore viene prima di tutto, è il vero padrone e guai a chi lo imbroglia». Lei come scrive? «A mano, su blocchi di carta da stenografia». Di getto? «Ci penso un po' prima, naturalmente, poi di getto». Biagi, parla poco di politici e di politica. «Mi pare che manchi proprio l'argomento, non ci sono né grandi fatti, mi sembra, né grandi personaggi. Ci fu un momento in cui si poteva stare con De Gasperi, con Nonni, con Togliatti, con Benedetto Croce. Qualcuno ha avuto dei successori, non degli eredi. Io poi andai a cercare politici all'estero come i Kennedy, Adenauer, Mitterrand, la Thatcher, Jaruzelsky, e anche Maria José di Savoia». Il vero giornalista che cosa deve fare? «Deve essere curioso, avere rispetto delle persone di cui racconta la storia, qualunque cosa abbiano fatto. Deve avere un punto di vista, ma non è un giudice e non deve sostituire se stesso ai protagonisti della vicenda». Che cos'è per lei la tv? «Un mezzo per raccontare e anche uno strumento corruttore. Spesso confonde le facce con le teste». Lei però la fa molto bene. «Questo lo devono dire l'Auditel e quelli che la guardano». Preferisce leggersi o guardarsi in tv? «Non faccio nessuno dei due esercizi. Come ha detto un famoso scrittore "l'assassino ritorna sul luogo del delitto". Meglio evitarlo». Non si ritiene un po' vanitoso. «No, sono permaloso, cosa che è molto diversa. Mi guardo con simpatia, ma senza eccesso di benevolenza». E' diventato più bravo con gli anni? «Può darsi che si acquisti qualcosa in profondità, ma si perde in freschezza. Forse il tempo indurisce». E' severo? «No, mi piacerebbe che tutti fossero felici e poi credo che anch'io potrei fare in un certo momento cose spregevoli. La colpa che considero più grave è l'indifferenza, non pensare agli altri...». E' un buon amico? «Sì, di non molta gente. E' una parola che si spreca». Biagi, lei è emiliano ma Milano è diventata la sua città. «Sì, devo tutto a Milano. Dicono che perfino Sant'Ambrogio veniva dal Sud. Milano non è razzista e rispetta chi sa lavorare. Quando vi arrivai il primo giorno passai davanti a una chiesa. C'era un avviso che diceva "date e vi sarà reso al cento per cento". Investivano anche sull'aldilà...». Le donne? «Fondamentali. Ho vissuto tra di loro, madre, moglie, figlie, nipoti. Mi sembrava di essere il protagonista di una rivista di Macario, tutte donne meno io». Di amori non si parla con Biagi? «Ho conosciuto mia moglie a 20 anni, mi sono sposato a 23, è sempre la stessa e sono passati 56 anni». fi 6 Quando ero ricoverato in clinica una donna mi ringraziò per averle tenuto compagnia con i libri che ho scritto Allora capii che la mia esistenza in fondo non era stata del tutto inutile y ij te Ho visto cambiare il mondo dagli annunci economici: una volta c'erano le illibate che cercavano uno statale da sposare oggi ci sono le accompagnatrici che richiedono meno impegno ip ij Cognome Nome ...BOP. 2 Nato Umom. a LIZZANO IN 8ELyEDERE(Bo) cittadinanza .. RAM*** residenza ..M^iì?. stato civile *•*§!!& CON TRI FIGLIE EOi^OHIPOTI professione JlW^^L hobby ...M.P?™*.