«Grozny è un rogo centinaia di morti»

«Grozny è un rogo centinaia di morti» Mosca smentisce la strage e parla di «interventi chirurgici». Conquistata Bamut, una roccaforte dei ribelli «Grozny è un rogo centinaia di morti» Iceceni: civili inceneriti nelle strade, la città alla fame MOSCA Civili ceceni inceneriti nelle strade dalle bombe incendiarie, edifici in fiamme, donne e bambini che si trascinano nella neve sull' unica via che permette la fuga da Grozny. La guerra nelle sue forme estreme e intollerabili si è impadronita della città che appare agonizzante. A Grozny manca il cibo, non si trova pane neanche al mercato nero, l'acqua viene raccolta dalle pozzanghere. In un solo quartiere ci sono stati almeno 260 morti tra i civili, ma potrebbero essere anche ii doppio perché nessuno scava tra le macerie dei palazzi crollati. Lo ha detto il sindaco Lecia Dudaiev all'agenzia russa «Interfax» che mantiene negli avvenimenti caucasici una posizione imparziale ed equilibrata. Il comando nisso da parte sua sostiene che gli interventi dell' aviazione e dell'artiglieria sono «chimrgici», affondano cioè solo dove sono concentrati i ribelli, ma le immagini diffuse dalla televisione indipendente «Ntv» danno l'impressione di ordigni incapa- ci di distinguere i bersagli indicati dai generali. I raid non sembrano creare vittime tra i guemglieri. La stessa televisione ha mostrato i ribelli chiusi nei bunker e negli scantinati. 11 comandante dei ribelli Shamil Basaiev ha di nuovo ripetuto che le sue forze sono intatte ed un suo guerrigliero ha dichiarato in televisione che è inutile sacrificare uomini contro l'aviazione e l'artiglieria che colpiscono da lontano. Meglio aspetta¬ re l'intervento a terra. Ieri a Vedeno, villaggio natale di Basaiev, ci sono stati scontri: i russi dicono di aver perso un plotone di una decina di uomini imbattutosi in una colonna di guerriglieri, i sostengono di aver ucciso 250 nissi. Se fosse cosi, sarebbe stata una vera e propria battaglia campale, la prima dall' inizio del conflitto. Vedeno si trova sul versante orientale, a Sud di Gudennes, la seconda città cecena che potrebbe diventare la nuova capitale della repubblica caucasica. È questa l'opinione di numerosi dirigenti nissi secondo i quali Grozny potrebbe alla fine del conflitto scomparire come città. Ancora ieri la rete televisiva «Ntw» a Mosca ha annunciato che le truppe msse hanno assunto il controllo della città cecena di Bamut, 40 chilometri a SudOvest di Grozny, precisando che prima di cadere in mano delle forze russe, la città è stata bombardata per settimane. Bamut è considerata una città-simbolo della resistenza cecena, perchè fu difesa dai ribelli islamici durante gli scontri nella prima guerra nella regione, nel 1994. Infine cinqui; soldati nissi, accusati di omicidio, sono stati arrestati in Inguscezia. I cinque venerdì a Sleptsovskaya, un villaggio affollato da profughi ceceni, avevano chiesto alcolici alla proprietaria di un chiosco. Quando la donna, 21 enne, ha detto loro che non vendeva alcolici, i militari hanno aperto il fuoco uccidendola. |Ansa] Federali russi appostati dietro un blindato nel villaggio ceceno di Samashki

Persone citate: Basaiev, Shamil Basaiev

Luoghi citati: Grozny, Mosca, Samashki