Pubblicità sui giornali cinque anni di crescita di Gianfranco Quaglia

Pubblicità sui giornali cinque anni di crescita Convegno della Publikompass a Stresa Pubblicità sui giornali cinque anni di crescita Malgara: ilfatturato salirà di 6000 miliardi Ciancio: bilanci attivi garantiscono la libertà Gianfranco Quaglia inviato a STRESA All'orizzonte del nuovo millennio c'è una notizia positiva per i giornali: la pubblicità è in forte crescita, dopo anni molto difficili a causa della concorrenza della televisione. Come dire: la crisi è alle spalle, perchè il volano dell'industria ha ripreso a investire nei quotidiani anche in immagine. Dati confortanti arrivano dal convegno organizzato a Stresa da Publikompass, concessionaria per La Stampa e di altre importanti testate. Un'occasione per confrontarsi anche con giornalisti ed esponenti del mondo dell'editoria. Subito una cifra in proiezione, lo scenario del Duemila: nei prossimi cinque anni il fatturato pubblicitario italiano dovrebbe passare dai 12.000 miliardi attuali a 18.000. Lo ha sottolineato Giulio Malgara, presidente Upa (utenti pubblicità associati): «Sì - ha detto - abbiamo ragione di ritenere che ci sarà un trend in crescita di mille miliardi l'anno». Insomma, il lungo periodo di recessione o di stasi del settore sembra proprio terminato. E lo rileva anche Mario Ciancio, presidente della Federazione italiana editori giornali: «Le grandi imprese editrici hanno ripreso in mano il bastone della pubblicità. E per i giornali medi sono le concessionarie il punto di riferimento». E non è soltanto questione dì introiti. «Oggi i bilanci dei giornali devono essere attivi perchè garantiscono la libertà di stampa e di conseguenza la nostra vita democratica». Ma quel è il rapporto fra un'agenzia di pubblicità, l'impresa editrice e l'inserzionista? Gli esperii riuniti al «Grand hotel et des Iles Borromeo», dove si svolge il convegno, rispondono con uno slogan: «Innanzitutto lavorare soddisfatti per soddisfare il cliente». Enrico Finzi, della Astra-Demoskopea, ne è convinto: «Oggi gli utenti chiedono servizio, grande qualità, competenza e cordialità». E Vittorio Ravà. amministratore delegato Publikompass: «Noi lavoriamo in questa direzione. La presenza istituzionale di Ciancio e Malgara attribuisce il ruolo sociale che compete a Publikompas, una concessionaria con grandi valori, e oggi sono emersi». Alberto Nicolello, amministratore delegato Itedi, sottolinea cpiesto molo: «La propensione a investire da parte imprenditoriale è confortante. Oggi il peso della pubblicità sui giornali italiani rappresenta un 50-55°;i, con una prospettiva che gradualmente sta aumentando. Lentamente ci stiamo avvicinando a quei rapporti già esistenti sui giornali degli altri Paesi europei, che in cpiesto settore sono piti avanzati di noi». E il lettore come si pone in questa galassia? «Il lettore bisogna riprenderlo per mano, riaccompagnarlo» dice Chiara Boria di Argentine, direttore di «Specchio». Aggiunge: «E noi giornalisti riprenderci il nostro ruolo, che è quello di fare delle scelte Specchio vuole essere un giornale che sceglie. E poi: il giornalismo è fatto anche di passione civile, non dimentichiamolo, altrimenti è meglio fare altro nella vita». Il settimanale, oggi in edicola con un messaggio di Carlo Azeglio Ciampi, rappresenta una sfida nel cambiamento, come ita ricordato Vittorio Sabadin, vicedirettore de «La Stampa»: «Si trattava di presentare un prodotto diverso. Da supplemento diventerà un complemento del giornale». Al convegno ili Stresa, presente Paolo Paloscio amministratore delegato de «La Stampa", sono intervenuti Giuliano Cesari e Paolo Romano (Gruppo Cairo e Giorgio Mondadori). Sulle grandi sfide di un futuro chi1 è già presente hanno parlato Roberto Malnati («Internet, un mezzo per i inedia oppure un media tra i mezzi»), Francesco Carla, titolare della cattedra sistemi e tecnologie della comunicazione alla Sapienza, su «Gli altri new media: elli vincer,i la gara?».

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