Scandalo sangue infetto

Scandalo sangue infetto Scandalo sangue infetto Trento, morirono 400persone Oggi l'inchiesta è a ima svolta TRENTO Tutto cominciò nel 1994, quando all'ospedale di Trento, a causa eli trasfusioni effettuate con sangue infetto, 400 emofiliaci morirono eli Aids, un migliaio contrassero il virus Uiv e comparvero numerosi casi eli epatite. Si apri un'inchiesta, che portò all'individuazione dei responsabili in molti funzionari pubblici, tra cui Duilio Poggiolini, primari di centri trasfusionali e dirigenti del gruppo Marcucci, un'azienda eli emoderivati, che agiva nel settore in un regime di quasi monopolio. A distanza di cinque anni, la posizione dei principali indagati si aggrava. L'inchiesta, partita col sequestro di circa trenta tonnellate eli sangue infetto stipato nelle celle frigorifere dei mercati di Padova, ha avuto una svolta improvvisa lo scorso settembre, dopo che il procuratore Francantonio Granerò e il sostituto Bruno Giardina - titolari dell'inchiesta - erano andati in Inghilterra per indagare su una società off-shore, la Padmore, con sede nelle Isole Vergini, legata al gruppo Marcateci. L'ipotesi eli reato avanzata dai magistrati non è più solo eli epidemia colposa ma, per alcuni casi, eli epidemia dolosa. Il reato, lo ricordiamo, prevede l'ergastolo. «In realta - ha dichiarato Granerò - si e trattalo solo eli tentativo di epidemia dolosa, perche fortunatamente gran parte del sangue infetto l'abbiamo sequestrata noi ai magazzini generali eli Padova». Trattandosi di tentatativo, quindi, la pena diminuisce e, poiché si parte dall'ergastolo, il coelice prevede dodici anni. Il Gruppo Marcucci, a proposito dell'inchiesta sul sangue infetto, assicura di aver sempre posto la «massima attenzione» alla sicurezza degli emoderivati. «Gli emoelerivati del Gruppo, allo stato delle conoscenze scientifiche e degli standard di produzione vigenti - afferma l'azienda in una nota - davano e danno assoluta tranquillità e sicurezza, come comprovato dal fatto che fin dal 1987 non risultano casi di infezione ascrivibili a somministrazione eli emoelerivati di produzione italiana». Nel ribadire che le nc:cuse avanzate nei giorni scorsi «sono infondate e che non vi è epiindi alcuna epidemia», il gruppo Marcucci auspica che gli inquirenti «concludano le indagini iniziate nel lontano 1994, in modo da non lasciare spazio a notizie che potrebbero destare ingiustificato allarme». «È necessario, pertanto, che al più presto un giudice terzo, nella pienezza del contraddittorio fra le parti conclude la nota - chiarisca definitivamente la vicenda e accerti l'assoluta insussistenza delle accuse». Ma da allora, ci sono ancora rischi per chi si sottopone a trasfusioni di sangue? «Un margine eli rischio sussiste sempre - afferma Francantonio Granerò - ma oggi i test sono più affidabili, i controlli più severi, e anche le aziende del settore danno migliori garanzie». [e.b.l

Persone citate: Bruno Giardina, Duilio Poggiolini, Francantonio Granerò

Luoghi citati: Inghilterra, Isole Vergini, Padova, Trento