Il dollaro vola, l'euro ai minimi storici di Francesco Manacorda

Il dollaro vola, l'euro ai minimi storici In quindici mesi ha perso quasi il 15%. Duisenberg : non c'è ragione perchè scenda ancora Il dollaro vola, l'euro ai minimi storici Sfiorata la parità con la valuta Usa Francesco Manacorda corrispondente da Bruxelles Quello che sembrava impossibile sta diventando realtà: dopo undici mesi di ribassi e una perdita complessiva del 15% dal suo lancio, il 31 dicembre dello scorso anno, l'euro si avvicina ormai alla parità assoluta con il dollaro statunitense. Ieri pomerìggio la moneta unica europea valeva attorno agli 1,01 dollari dopo essere scesa ancora più in basso ai mattino, lì in serata, a Wall Street, ha chiuso a 1,0109 dollari. Era dal 13 luglio scorso che l'euro non scivolava cosi in basso nei confronti del dollaro e gli effetti - naturalmente - si sono fatti sentire anche sulle singole valute degli Undici, che oramai non sono che sottounità della moneta unica: per un dollaro bisogna ormai sborsare piti di 1020 lire. Il calo dell'euro non lascia indifferenti! Wim Duisenberg, il presidente della Manca rientrale europea. «Mi preoccupa un po' ha detto in un'intervista al Financial Times - che un ulteriore movimento in questa direzione contribuisca a destabilizzare la fiducia nell'euro del grande pubblico». Ma Duisinberg appare preoccupatio più per gli effetti sull'opinione pubblica che non per le conseguenze economiche vere e proprie del calo: pensa che la corsa dell'euro verso il basso si fermerà al più presto e che la moneta abbia «un forte potenziale». «Non vedo nessuna ragione perché debba indebolirsi ancora», ha detto, anche' perché l'espansione dell'economia statunitense «non durerà all'infinito». Già, perché proprio la forza del dollaro - spinto a sua volta dall'ottimo andamento dell'economia statunitense - sembra essere uno dei principali fattori di depressione dell'euro. La pensa così il capo economista della Bce, Otmar Issing, secondo cui la caduta della moneta unica «dipende molto dalle nuove informazioni sulla forza dell'economia Usa» t! anche il portavoce del Commissario europeo per gli Affari monetari Fedro Solbes parla di «dollaro forte piuttosto che di euro debole». Qualche dubbio sui mercati sembrano averlo suscitato anche le dichiarazioni contrastanti che arrivano dalla Bce. Giovedì Domingo Solatia, membro del consiglio, ha detto che la Banca non interverrà per sostenere un euro in calo Lo stesso giorno Isssing, sosteneva invece che non bisognava offrire informazioni agli speculatori e lasciarli interrogare fino all'ultimo su un possibile intervento della Banca. Tra i motivi citati per la caduta della motilità europea c'è anche il rafforzamento dello yen giapponese, che ieri ha segnato anch'esso il suo record sull'euro e che si sta affermando velocemente sul dollaro. Le prossime due settimane, secondo molti analisti, saranno importanti por capire le sorti dell'euro. Martedì 7 dicembre verranno resi noti i dati sul Prodotto interno lordo tedesco e se i mercati non li riterranno soddisfacenti la moneta unica potrebbe perdere ancora colpi, nonostante la Commissione preveda peri prossimi due anni una crescita europea superiore a quella Usa. Per il momento i rischi di inflazioneimportata a causa del calo dell'euro appaiono ancora deboli, ma se i rapporti di cambio dovessero cambiare in modo radicale grossi problemi potrebbero essere all'orizzonte per l'economia europea e per la dinamica dei tassi di cambio in Eurolandia. La Commissione, ad esempio, ha basato le sue ottimistiche previsioni per i prossimi due anni su una stima del cambio euro/dollaro di 1,07 e su un prezzo del petrolio pari a 21,5 dollari il barile. Ma se il dollaro continuerà ad apprezzarsi e il petrolio seguirà la stessa strada - negli ultimi giorni è attorno ai 2G dollari - l'inflazione potrebbe tornare rialzare la testa in Europa e la Bce non avrebbe altra scelta se non quella di aumentare ancora i tassi d'interesse. Lunedi i ministri dell'Economia e delle Finanze dei Quindici si riuniranno a Bruxelles per il loro consiglio mensile e in quell'occasione, alla presenza di Duisenberg, parleranno anche del corso dell'euro. Ma proprio la riunione di lunedi potrebbe assestare un altro colpo alla credibilità della moneta unica: appare infatti scontato che il pacchetto di coordinamento fiscale proposto dalla Commissione e sostenuto dalai grandissima maggioranza degli Stati membri non passerà per l'opposizione della Gran Bretagna. Un segnale che evidenzierà la difficoltà di coordinare le politiche economiche in Europa. Andamento dell'CUfO Quotazione rispetto ad altre monete Euro-dollaro negli ultimi giorni Franco svizzero 1,607 1,601 A, Yen Giapponese l3\80 .04.86 Sterlina 0,705 0,630 1 1 31-12-98 26-11-99 31-12-98 26-11-99 31-12-98 26-11-99 Quotazione euro/dollaro <=> V 19 12? M23 »M C, 21 V 26 ' 1.20 1.15 -| 1,1667$ V < in 1.10 1,05 1,00 fonie Bjnci (mirale Europei ■wri'iiiii mmm 1,0101 $ Vicino alla pania turo dollaro GEN FEB MAR APR MAC, GIÙ LUG AGO SET OTT NOV Il presidente della Bce Wim Duisenberg.

Persone citate: Duisenberg, Otmar Issing, Solbes, Wim Duisenberg

Luoghi citati: Bruxelles, Europa, Gran Bretagna, Usa