Craxi assolto per le tangenti

Craxi assolto per le tangenti Stessa sentenza anche per (vitalisti, Nobili e i fratelli Caltagirone Craxi assolto per le tangenti («IMA Bettino Craxi non intasco alcuna lira verso la line degli Anni ottanta da quegli imprenditori interessati ad aggiudicarsi gli appalti dei lavori Intermetto, il consorzio di imprese già impegnalo nella realizzazione del prolungamento delle lineo A e B della metropolitana di Roma. Lo ha stabilito la terza sezione penale (lolla corte di appello della capitale che ha assolto l'ex segretario socialista dall'accusa di corruzione, confermando l'orientamento del tribunale. Analoga sorte (assoluzione in entrambi i gradi di giudizio) è toccata ad altri imputati «eccellenti», conio l'ex segretario amministrativo della De Severino Citaristi, l'ex tesoriere della De romana Giorgio Moschetti, i costruttori Francesco e Gaetano Caltagirone e Elia Foderici, l'ex amministratore delegato della Cogofar Impresit Franco Nobili. Hanno invece beneficiato di un sensibile sconto di pena, peraltro patteggiata con il procuratore generale, Luciano Scipione e Pietro Pelosi, rispettivamente ex amministratore delegato ed ex addetto alle pubbliche relazioni di Intonnelio: per loro un anno e sei mesi di reclusione a testa invece dei tre anni ed otto mesi avuti in primo grado. Di fatto, con questa decisione, i giudici di appello hanno contribuito ulteriormente a scardinare rimpianto accusatorio della procura di Roma che il tribunale, con la sentenza del 14 marzo '98, aveva ritenuto sostanzialmente debole. In dibattimento, infatti, non erano state raggiunte prove sufficienti sui rapporti tra imprenditori e partiti politici che avevano caratterizzato gli Anni Ottanta. Il tribunale si era limitato a condannare soltanto le responsabilità individuali, confermate in aula. Condanne, peraltro, venute meno adesso nel processo di appello se ò vero che è stato dichiarato il «non luogo a procedere per intervenuta prescrizione» dei reati nei confronti di alcuni dirigenti di imprese che in primo grado avevano collezionato pene varianti dai diciotto ai dodici mesi di reclusione. Per l'inchiesta Intermetro, nata originariamente a Milano nel '93 su iniziativa dell'ex pni Antonio Di Pietro che aveva deciso di l'are luce su oltre tre miliardi di tangenti finite nelle casse di De e Psi, molti indagati hanno conosciuto l'umiliazione del carcere. All'ex presidente della Fiat, Cesare Romiti, ò capitato, invoca, di essere prosciolto tre volte (dal gip, dalla corte di appello e dalla Cassazione) dall'accusa di corruzione e poi di essere rinviato a giudizio dallo stesso gip che aveva revocato il provvedimento su richiesta del pili in base a nuovi elementi di prova. Ma nell'aprile scorso, al termine del processo-bis dell Intermetro, Romiti è stato assolto dal tribunale «perché il fatto non sussiste». Ir. r.] L'ex premier Bettino Craxt

Luoghi citati: Caltagirone, Milano, Roma