Caso Sme, Berlusconi a processo

Caso Sme, Berlusconi a processo Rinviato a giudizio con Previti nell'inchiesta «Toghe sporche». Il leader del Polo si difende: «Una follia» Caso Sme, Berlusconi a processo «Denuncio il giudice, questa giustizia è un cancro» MILANO Con quello di ieri, sono due rinvìi a giudizio in una settimana, E sempre r:on accinse pesantissime: dal falso in bilancio all'aver corrotto alcuni magistrati per «aggiustare» processi e affari. Troppo anche per due imputati eccellenti come Silvio Berlusconi e Cesare Previti che, sebbene abituati ormai al proscenio giudiziario, risppndono alla nuova offensiva con comunicati di fuoco: «Siamo al di la della follia e della legge», tuona Berlusconi, «l'uso politico della giustizia ò un cancro», lì annuncia • fatto mai accaduto prima d'ora - di avere dato mandalo ai suoi legali di denunciare a Brescia il giudice Alessandro Rossato, che lo ha appena mandato a processo per il 9 marzo del 2000. Onesta volta Berlusconi e Previli sono accusati di aver versato diverse centinaia di milioni per corrompere alcuni magistrati della capitale, li in particolare per impedire che la Buitoni di Carlo De Benedetti acquistasse nel 1985-8G la Sme, il colosso alimentare dell'Ili. Una decisione, ([nella di Russato, praticamente inevitabile. A meno di non voler smentire se stesso. Dopo il rinvio a giudizio per la vicenda Imi-Sir, infatti, Rossato non aveva alternative: stesse accuse e quasi gli stessi protagonisti, identico lo scenario: le testimonianze di Stefania Ariosto, la «leste Omega» chr con le sue rivelazioni quattro anni la lece partire l'inchiesta. ( ili re a Berlusconi (che e stato prosciolto per un;: parte del capo d'imputazione relativa al falso in bilancio della società Stanhope) e Previti, devono rispondere delle accuse anche gli ex giudici Renalo Squillante e Filippo Ver de e l'avvocato civilista Attilio Paci lieo. Per favoreggiamento andranno a processo i figli di Squillarne, Mariano e Fabio, e la moglie di quest'ultimo, Olga Savtehenko A giudizio anche l'ex pny romano, ora in servizio a Napoli; Francesco Misiani. Prosi mito invece l'imprenditore Michele Ferrerò «por non aver commesso il fatto», Prende le mosse da un conto scoperto a Zurigo l'inchiesta che ha portato il pool di Mani Pulite ad accendere i riflettori su una discussa sentenza del 1986, l'innata da Filippo Verde, riguardante la vendita della Sme. A un passo dall'accordo I ra l'Ili di Romano Prodi e la Buitoni di Carlo Do Benedetti, una cordata l'ormala da Berlusconi, llarilla e Ferrerò, la Iar, aveva latin saltare tutto rilanciando sul prezzo; (ilio miliardi anziché 450. Una mossa «caldeggiata» da Bettino Cruxi, allora presidente del Consiglio, che aveva ritenuto l'offerta di De Benodetti «incon grua» e che spinse l'ingegnere di Ivrea a rivolgersi al tribunale chiedendo il sequestro delle azioni Sino. Richiesta respinta dal giudice Carlo Izzo e successivamente in una sentenza poi ribadita anche dal giudice Verde che dichiarò come il protocollo d'intesa raggiunto tra Iri e Buitoni «non segnava il perfezionamento di un contrattoli. Il conto di Zurigo, appartenuto al defunto Pietro Badila, era servito per il pagamento di alcune tangenti a De e Psi che gli consentirono, nel 1990, di acquistare un pezzo della Sme. Indagando a ritroso su questo conto, i magistrati Ilda Boccassini, Gherardo Colombo e Francesco Circeo scoprirono che, il 2 maggio del 1988, 750 mila dollari erano stati accreditati anche su un deposito svizzero di Attilio Pacifico, l'avvocato civilista che si ritrova in tutti gli affari e le inchieste di Cesare Proviti, considerato dall'accusa, al pari di Renato Squillante, una sorta di collettore delle tangenti destinate ai giudici della capitale. Da questo conto erano dunque partiti 200 milioni destinati, secondo gli inquirenti, al giudice Filippo Verde. Un altro milione di dollari, il 2G luglio dello stesso anno, era stato bonificato in gran parte su un conto di Previti (850 mila dollari) e su uno di Squillante (100 mila dollari), entrambi in Svizzera. Perché? Convocato in procura, Guido Badila, figlio di Pietro, non seppe spiegarsi i versamenti decisi dal padre ai due avvocati. Le date riferite sui documenti delle rogatorie svizzere coincidevano pero con un evento giudiziario importante per la vicenda Sme. Il 2 maggio del 1988, scrivevano i magistrati nella richiesta di rinvio a giudizio, e da considerarsi'«data immediatamente successiva alla lettura del dispositivo della pronuncia con cui la Corte di Cassazione rigettò il ricorso della Buitoni». Mentre il 2G luglio 1988 é «la data immediatamente successiva al deposito della stessa sentenza». Filippo Verde era il giudice che il 23 giugno del 1986 aveva dichiarato non valido l'accordo raggiunto da De Benedetti con Tiri di Romano Prodi per l'acquisto della Sme al prezzo di 450 miliardi. Un'intesa saltata all'ultimo minuto (il ministro di allora delle Partecipazio- ni Statali, Clelio Darida, si allon- tano per una telefonata dalla stanza in cui avrebbe dovuto firmare il contratto) per un'offer- ta improvvisa di 600 miliardi presentata dalla cordata concor- rente, la Iar, voluta da Berlusco- ni con la scaltra regia del coni- mercialista filocraxiano Pompeo Locatelli. Ip.c.l Fra gli imputati l'ex capo dei gip Renato Squillante e Filippo Verde Tutto ebbe inizio da Stefania Ariosto A marzo il via al dibattimento I PROCESSI AL CAVALIERE • Rinvio a giudizio per SME-Toghe. sporche (corruzione in atti | giudiziari e falso in bilancio) | • Rinvio a giudizio per AH Iberian | (falso in bilancio) • Rinvio a giudizio per l'acquisto ì del calciatore Luigi Lentini (fondi neri Milan) • Richiesta rinvio a giudizio per Lodo Mondadori • Inchiesta ancora aperta sul "735", j falso in bilancio e fondi neri j • Processo in appello per corruzione Gdf (condanna in ; primo grado a due anni e nove 1 mesi) • Processo in appello per falso in bilancio «Medusa» (un anno | e quattro mesi condonati) | • Prescrizione per il finanziamento illecito Psi-Craxi di Ali Iberian i (condannato a 28 mesi in primo grado) • Assolto da frode fiscale per la \ Vicenza di Macherio A destra il procuratore generale di Milano Francesco Saverio Borrelli: èstatoalungo Procuratore della Repubblica e capo del Pool Mani Pulite Nella foto a sinistra il leader del Polo Silvio Berlusconi con l'ex ministro della Difesa del suo governo Cesare Previti

Luoghi citati: Brescia, Ivrea, Macherio, Milano, Napoli, Svizzera, Vicenza, Zurigo