Juve signora delle rimonte di Fabio Vergnano

Juve signora delle rimonte Coppa Uefa, terzo turno: dopo il brillante 3-1 al Milan, la squadra di Ancelotti supera anche l'Olympiakos di Bigon Juve signora delle rimonte EKovacevic si conferma cannoniere Fabio Vergnano inviato ad ATENE E' il momento della Juventus. Tre gol al Milan, tre all'Olympiakos, e sempre in rimonta. La squadra di Ancelotti viaggia su ritmi altissimi e in una serata non irresistibile affonda il galeone greco, soffrendo più che nel turno precedente a Sofia, là dove si era imposta con identico punteggio, giocando però in dieci sin quasi dall'inizio (espulso Bachini). Una Juve old style, pratica e spietata, che rende rotonda la sua vittoria proprio nel secondo tempo, ovvero il più sofferto, quello in cui ha patito di più l'avversario. Ancelotti tiene Zidane nella bambagia, pensando alla Lazio e irrobustisce il centrocampo con Tacchinardi. Tornano nella mischia Oliseli e Bacioni, mentre in attacco scocca l'ora di Kovacevic, goleador e staffettista di Coppa. Gli cede il posto Inzaghi. Ma la sorpresa dell'ultima ora è l'assenza di Van der Sar che, complice un indolenzimento muscolare, viene dirottato in panchina. Gioca Raropulla, che alla fine del primo tempo avrà, sulla coscienza, un gol da pollo e un salvataggio da campione. Albertino Bigon mette da parte i ricami e privilegia la concretezza. In pratica, gioca senza punte, anche se il brasiliano Giovanni si piazza qualche metro più avanti di tutti. Del resto i malesseri della squadra, che ha ereditato da una ventina di giorni, non impongono svolazzi, ma un sano pragmatismo, in attesa di apportare i giusti correttivi. A dicembre Bigon sarà in Italia per cercare un difensore centrale e una punta. E' l'Olympiakos che parte lancia in resta, all'insegna del proviamoci subito. Grande movimento di Giovanni sorretto da Giannakopoulos e Djordjevic, più confusione che lucidità di manovra. Ma questa specie di caos organizzato pare disorientare la Juve e al quarto d'ora i greci passano. L'azione si snoda sul versante destro, con un cross di Giovanni che Rampulla lascia sfilare con colpevole incertezza: Giannakopoulos raccoglie di testa e appoggia in rete. Ancelotti si sgola, la Juve si scuote e se già al 17' non raccoglie il pareggio è perché Tudor, da centravanti d'emergenza, s'impappina e consente a Poursanidis di spazzare in angolo. Non è la Juve imperiale che ha demolito il Milan, ma anche così rimaneggiata resta pur sempre una signora squadra. Prova ne sia la reazione, non esplosiva ma comunque vibrante e, come spesso succede, pilotata da Davids. Prima ci prova Bachini (19') direttamente da calcio d'angolo. Al 26' mette fuori il naso anche Kovacevic con una girata respinta da Eleftheropoulos. E' il preludio al pareggio che arriva un minuto dopo. Punizione al bacio di Del Piero e Tudor si fa perdonare anticipando di testa il portiere. E al 36' si riscatta anche Rampulla, sventando in corner un tiro di Djordjevic che si era mangiato in dribbUng Bachini e Mirkovic. Che la Juve sia superiore come qualità individuali è palese, tuttavia i bianconeri faticano a domare un avversario che si batte, sgomita, obbliga la squadra di Ancelotti a ripiegamenti continui. Alla ripresa, Inzaghi rileva Del Piero. Quando può, la Juve alleggerisce la pressione dell'Olympiakos. Non c'è gara, non appena Madama pigia l'acceleratore. E così, il raddoppio non rappresenta un sopruso. Tutt'altro. Al 22' Oliseh batte una punizione e fa viaggiare Pessotto sulla fascia destra: il cross del laterale trova Kovacevic pronto al tocco fatale. Otto gol in Coppa Uefa: non male, perla torre serba. La rete, preziosa, aumenta paradossalmente le sofferenze difensive della Juve. Rampulla salva su Poursaitidis al 26', ma là dietro un po' tutti vanno in confusione lasciando via libera a Giovanni e al diciannovenne Ofori-Quaye che al 37' aggira Monterò e serve un pallone d'oro per Mavrogenidis che, solo davanti a Rampulla, spreca. Bigon si dispera, e ne ha ben donde. Zitta zitta, la Juve si distende in contropiede e, a due minuti dall'ultimo gong, stacca la terza «ciliegine». L'azione è splendida, profonda e avvolgente. Servizio di Davids, galoppata di Tacchinardi, stoccata di Inzaghi a porta vuota. 3HIB| mm Arbitro: PEDT.RSEN (Norvegia) 5.5 Rati: p.t 15' Giannakopoulos, 27' Tudor, st 22' Kovacevic; 43' Inzaghi Ammoniti: Giannakopoulos, Tudor Antzas. Davids. Kovacevic. Spettatori: 30 mila circa. ifl&SSFVl L'esultanza di Igor Tudor: il croato ha appena segnato il momentaneo pareggio per la Juve sul campo dell'Olympiakos

Luoghi citati: Atene, Italia, Lazio, Norvegia, Sofia