IL CAMPIONE GAY

IL CAMPIONE GAY CALCIO, IL MURO DELL'IPOCRISIA IL CAMPIONE GAY Gian Paolo Dimezzano ZIO e Zamora, due calciatori, due soprannomi, sono nello spogliatoio, dopo l'allenamento. Soli. Il primo è un vecchio attaccante panchinaro, il secondo è un maturo portiere che rischia il posto. Stanno in serie A, ma vicini al rotolamento nei campionati minori. Parlano delle loro vite, litigano, si spiegano. Rammentano, esplorano, frugano. Ogni tanto si scoprono anche fisicamente troppo vicini, a contatto di pelle. Fanno la doccia, sono nudi. Zio rievoca un suo grande amico calciatore, Massimo, morto in auto. Memorie d'un amore, fra uomini, esplicitato abbastanza chiaramente. Zamora ha moglie e figlia, un matrimonio «così», anche lui conosceva Massimo e un suo sodale, Gianni. Strano, dice, che Massimo non abbia mai detto a Zio di Gianni. Finita la doccia i due si rivestono. Si sono scarnificati a forza di ricordi. Zamora si allontana, Zio lo chiama: «Gianni». Ha sempre saputo che Gianni era lui, anche se la moglie e la figlia ne hanno sepolto memoria e natura. Si tratta di teatro, buon teatro, recitato bene, su un testo preciso di riferimenti a nomi, a partite, a situazioni agonistiche. Compagnia Aries, «Ultima stagione in serie A» di Mauro Mandolini, che impersona Zamora. L'altro attore è Gian Luca Ferrato. L'atto unico ha debuttato a Todi, nei giorni scorsi era a Torino. Si va al Duemila della piena liberalizzazione sessuale ma di omosessualità nel calcio si parla meno di una volta: almeno negli Anni Gnquanta scoppiò uno scandalo abbastanza pubblico dentro una società romana, e venti e passa anni dopo l'ala del problema sfiorò r«affaire» del Totonero. Adesso si crede di sapere per certo che Tìzio è, che Caio fa, ma c'è silenzio. Illazioni eventuali sono stroncate in fase fetale. Qualche calciatore importante che ha fatto capire di, o non ha smentito che, è stato stoppato, magari reso padre. Più avanti altri sport, però di vetrina più piccola. Evidentemente il calcio moderno, quello dello show-business, non può ancora permettersi franchezza, onestà di questo tipo. Il mercato non vuole un campione omosessuale. Naturalmente - nel senso di ovviamente, ma pure di filologicamente - ci sono omosessuali nel calcio, e dunque anche nel grande calcio, e dunque fra i campioni. Ce ne sono pure nel calcio femminile, e magari con minori mimetismi. Ma non se ne parla. E chissà se un calciatore noto che è uno è andato a vedere «Ultima stagione in serie A», con il rischio di venire riconosciuto, schedato. Fra un po' di anni una commedia come questa diventerà cult, per coraggio, introspezione, alta chirurgia di uomini e sentimenti. Ma per adesso anche il cronista sportivo si sente, da spettatore, imbarazzato e intanto colpevole.

Persone citate: Aries, Gian Luca Ferrato, Gian Paolo, Mauro Mandolini, Zamora

Luoghi citati: Todi, Torino