FREUD IL SECOLO CHE VENNE dal FREUD

FREUD IL SECOLO CHE VENNE dal FREUD Usciva 100 anni fa «L'interpretazione dei sogni» Fu l'inizio di una rivoluzione IL SECOLO CHE VENNE dal FREUD IL SECOLO CHE VENNE dal FREUD Giovanni Jervis DAL lontano 1899, in cui terminò e dette alle stampe L'interpretazione dei sogni, libro per più versi I fondativo e che Freud considerò sempre l'opera sua più importante, le idee della psicoanalisi hanno accompagnato l'inquieto evolvere della nostra cultura durante il secolo. Non è facile immaginare cosa sarebbe stata - per esempio - la sessualità occidentale senza le idee della psicoanalisi. Se è vero che fra gli Anni 20 e gli Anni 60 i giovani e le giovani sono diventati, in un volgere brevi)..di anni, assai più liberi di avere,- rapporti sessuali prima del matrimonio, e le .donno hanno conquistato maggiori diritti nel disporre e nell'aver cura del proprio corpo, e ai bambini i loro genitori hanno man mano cominciato a parlare di riproduzione e di organi genitali, è certo che lo dobbiamo in parte, e forse in gran parte, all'influenza, sia pure spesso indiretta, di Freud; e la stessa cosa si può dire per l'educazione in generale, che proprio nel nome di Freud è divenuta non tanto più tollerante quanto soprattutto meno rigida, più attenta a dar ragione di esigenze istintivo-naturali e delle pieghe irrazionali della mente infantile. E ancora, e con maggior forza, un analogo discorso vale per il modo di concepire la sofferenza psichica, la devianza, la follia. Dobbiamo a Freud l'avvio a capire non soltanto che la nostra normalità psichica è intrisa di un'inquietante psicopatologia quotidiana, ma altresì che la patologia mentale è lo specchio distorto di un modo di ragionare e sentire che in definitiva è pur sempre quello nostro di tutti i giorni. Il fatto stesso che «lapsus», «rimozione», «proiezione», «somatizzazione» e «sublimazione» siano termini entrati nel linguaggio comune (insieme, naturalmente, a difensivo, paranoico, onnipotente, ossessivo e cosi via) testimonia di un mutamento generale nel modo di intendere la mente umana. L'ùigresso delle idee di Freud nella cultura diffusa della classe media ci ha aiutati a essere più problematici riguardo a noi stessi. Sul piano, poi, delle elaborazioni culturali e della vita più propriamente intellettuale, nel corso del secolo le idee psicoanalitiche hanno avuto una notevole influenza sulla produzione artistica e sulla critica letteraria, sugli studi sociali ed etnologici, sulle teorie dell'etica e la criminologia e financo su alcuni settori degli studi religiosi. (...) In tutto il mondo l'influenza diretta delle idee di Freud, di Jung e dei loro seguaci sulla psichiatria e sulla psicologia è andata diminuendo a partire dagli Anni 70. Tuttavia si può ben dire che le discipline psicologiche (psichiatria compresa) non sarebbero le stesse, se le ricerche degli psicologi e degli psichiatri non avessero accettato di confrontarsi con le intuizioni cliniche e le idee dei grandi psicoanalisti. Molte cose nuove sono accadute negli ultimi decenni. Al di fuori di qualsiasi influenza diretta da parte di Freud e della psicoanalisi, la ricerca sistematica in psicologia ha conosciuto una progressiva accelerazione, che ha prodotto straordinari risultati. In anni recenti lo sviluppo delle neuroscienze e delle scienze cognitive ha radicalmente modificato la fisionomia generale delle nostre conoscenze sulla niente umana. Oggi, alla fine degli Anni 90, possiamo affermare che, nello spazio di pochi anni, sono state rivoluzionate le nostre idee sul cervello e sulla socialità, sul pensiero e sulle emozioni, su quella parte della mente che chiamiamo «conscia» e su quella parte maggiore di essa di cui invece non siamo affatto consapevoli, e anche su temi disparati come il linguaggio e la costruzione della moralità e i meccanismi dell'infelicità e della follia. Con ciò, non poche prospettive sono tramontate. (...) Eppure, Freud non ci ha lasciato solo nozioni. Forse la sua eredità migliore non consiste affatto nel «clima tli opinione" di cui parla Auden, bensì in un suo modo di pone le domande. Ciò che non sempre viene afferrato dal lettore inesperto, è il valore non già del modo freudiano eli leggere la sessualità, ma del modo di interrogarsi di essa. Le interpretazioni freudiane andrebbero prese come l'indicazione di un metodo. Esse ci invitano a proseguire nella ricerca che Freud stesso non considerava conclusa: la sua è un'apertura verso gli studi dell'inconscio. Va osservato qui che molte idee di Freud hanno ormai perso, alla fine del Novecento, ogni traccia di quel valore di scandalo che aveva- no nei primi decenni del sei olo. Gli stessi riferimenti alla sessualità, anziché provocare ripensamenti sull'ipocrisia della repressione nella famiglia borghese, sono diventat i parte di un immaginario di consumo. Il carattere ormai «acquisito», se non scontato, di alcuni aspetti della psicoanalisi ha contribuito al loro (parziale) degradarsi in scampoli di cultura comune. E' onnai stereotipata e perfino poco interessante l'interpretazione secondo cui se una persona ha sognato un treno, ebbene era certamente un pene (e se poi il treno entrava in una galleria, non ci sono più dubbi), e se invece si trovava in una sala in cui pendevano grandi lampadari in cristallo, quelli erano sicuramente le mammelle della sua genitrice. In realtà, interpretazioni oniriche del genere, e tante altre, anziché date per scontale andrebbero ripensate e reinterpretate caso per caso. Se e vero che sono l'espressione di un dubbio - quello di Freud sull'autolegittimazione «classica» della coscienza, può esser fecondo sottoporle a nuovi dubbi. Oltretutto, quelle interpretazioni possono rivelarsi pertinenti in certi casi e non esserlo in altri, e per quanto appaiano a volte del tutto verosimili e coerenti alla problematica intima del sognatore, altre volte rimangono, per cosi dire, un po' sospese nel vuoto, e non sono verificabili neppure un termini probabilistici né con un soddisfacente livello di approssimazione. Qui ci accorgiamo che la logica più interessante del discorso freudiano non sta nelle sue sicurezze, ma piuttosto nella sua dialettica: o addirittura in un suo particolare spirito di contraddizione. Cento anni di psicoanalisi, da quel 1899 in cui vide la luce L'interpretazione dei sogni di Sigmund Freud. E proprio // secolo della psicoanalisi s'intitola il volume curato da Giovanni Jervis, che l'editore Bollati Boringhieri manderà in libreria dai primi giorni di dicembre. Vi compaiono saggi e contributi di diversi studiosi sui rapporti con la letteratura, sull'etica della psicoanalisi, sulla diffusione della psicoanalisi in Europa, negli Stati Uniti, in Italia, e sulle opere di Freud in italiano. Dall'ampio saggio introduttivo di Jervis anticipiamo alcuni passi. Sigmund Freud, medico austriaco, è considerato il fondatore della psicoanalisi. Nato nel 1856 in Moravia, figlio di un piccolo commerciante ebreo, a quattro anni si trasferi a Vienna oove visse fino al 1938. quando l'annessione dell'Austria alla Germania nazista lo costrinse a riparare a Londra. Qui mori l'anno seguente. Tra le sue opere principali, oltre all'Interpretazione dei sogni, che considerava "l'opera della mia vita". Casi clinici. Totem e tabu, Introduzione alla psicoanalisi. Cari Gustav Jung (nel tondo), psichiatra e psicologo svizzero, è il fondatore della psicologia analitica. Nato nel 1875 da un pastore protestante, ebbe una formazione che lo rese sensibile ai valori della tradizione Dopo uno stretto sodalizio con Freud, dal 1907 al 1912. si sdccò dal maestro, di cui, in nome di un'impostazione spiritualistica, non condivideva più il rigido determinismo. Mori nel 1961. Tra i suoi senni: Tipi psicologici. Le relazioni tra l'Io e l'inconscio. Gli archetipi dell'inconscio collettivo, Psicologia e religione. /Myslenuni comune t/orns e, ebbe ai sogni» HE UD IL SECOLO CHE VENNE dal FREUD Vgmund Freud visto da Levine: il suo saggio L'interpretazione dei sogni è considerato atto di nascita della psicoanahsi ltimi decenni. Al di fuori di si influenza diretta da parte ud e della psicoanalisi, la sistematica in psicologia ha iuto una progressiva accele, che ha prodotto straordinaati. In anni recenti lo svilupe neuroscienze e delle scienitive ha radicalmente modia fisionomia generale delle conoscenze sulla niente . Oggi, alla fine degli Anni ssiamo affermare che, nello di pochi anni, sono state zionate le nostre idee sul o e sulla socialità, sul pensielle emozioni, su quella parte mente che chiamiamo «con su quella parte maggiore di cui invece non siamo affatto pevoli, e anche su temi dispame il linguaggio e la costrudella moralità e i meccanismi felicità e della folliaSigmund Freufondatore dellaMoravia, figlio quattro anni si t1938. quando l'anazista lo costrinsseguente. Tra le suall'Interpretazione demia vita". Casi clinici. Tpsicoanalisi. Cari Gustapsicologo svizzero, è il fonnel 1875 da un pastore proteuna formazione che lo rese sensvalori della tradizione Dopo uno stsodalizio con Freud, dal 1907 al 1912. ssdccò dal maestro, di cui, in nome di un'impostazione spiritualistica, non condividepiù il rigido determinismo. Mori nel 1961. Tsuoi senni: Tipi psicologici. Le relazioni tral'inconscio. Gli archetipi dell'inconscio collettivo, Psicologia e religione. /Myslenuni comune t/orns Cosono tEpsolo nmigli«climAudeponesempinespmodosualitsi dLedrebbdi unprosestessla sudell'iVadi Frfine dquel Sigmund Freud visto da Levine: il suo saggio L'interpretazione dei sogni è considerato l'atto di nascita della psicoanahsi

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