Il parà è stato ucciso di Fabio Albanese

Il parà è stato ucciso Il parà è stato ucciso La perizia: Scieri non si suicidò Fabio Albanese SIRACUSA Non fu un atto (li nonnismo ma neanche un suicidio: Loie Scieri è stato ucciso. E' questa la convinzione della procura di Pisa dopo che i magistrati hanno letto la consulenza tecnica di parte, compiuta sul cadavere del giovane para siracusano dai professori Murimi Hargagna e Luigi Papi. Un'ipotesi che, a pochi giorni dalla scoperta del cadavere ai piedi della torre di prosciugamento dei paracadute nella caserma Gamerra di Pisa, fu fatta anche dai pilliti della famiglia Scieri. «Ci sono ancora tanti aspetti non chiariti ma un fatto è certo: l'ipotesi del suicidio è ormai caduta», dice ora Francesco Caco, il medico legale della famiglia Scieri che fin dal giorno dell'autopsia sul cadavere di Lele allérmo decisamente che quella morto iiveva dei responsabili. Le notizie che da Pisa arrivano a Siracusa sono ancora scarne. Cocd dice di non avere ancora letto la perizia, 120 pagine corredate di foto e disegni e con diversi allegati, che i periti della procura hanno consegnato nei giorni scorsi al magistrato. L'ha letta già, invece, Ettore «andazzo, uno dei legali della famiglia Scieri, che però preferisce non rivelarne i particolari: «Restiamo convinti delle nostri! idee dice - niente in quella consulenza ce le ha fatte modificare, Per noi resta un omicidio preterintenzionale, avvenuto dopo che per ore e ore Lele è stato lasciato solo ai piedi di quella torn;. senza essere soccorso». Su quest'ultimo punto, in realtà, la perizia sarebbe arrivala a conclusioni diverse. Lele non sarebbe rimasto in agonia per una decina di ore ma sarebbe morto pochi minuti dopo la caduta. Il cadavere del para fu scoperto il IO agosto scorso, Ire giorni dopo il decesso. «Certo non avevamo bisogno di quella perizia por sapere che nostro figlio non si è suicidato né era sotto effetto di medicinali o droghe - dicono i genitori di Lele, Corrado Scieri e Isabella Guarino piuttosto, quest.ii indeterminatezza che restii ci spinge ancora una volta a chiedere e sempre con maggiore vigore, verità e giustizia per nostro figlio». Ci sono, nella perizici, alcuni elementi che avrebbero lasciato nel dubbio le ipotesi formulate nell'inchiesta, che cioè non rispondono ai quesiti posti dal pubblico ministero: «Ma alcune cose ce le hanno riconosciute dice il dottore Ceco - e cioè che non si è trattato di suicidio né che Lele fosse un pazzo, o sotto effetto di farmaci, droga o alcol. E poi ci sono quelle lesioni che per noi restano incompatibili con la caduta dalla torri! di prosciugamento dei paracadute, alle nocchie, al¬ l'addome, ad un piede. Secondo i periti, la «non compatibilità» delle lesioni con la caduta accidentale sarebbe un modo abbastanza esplicito per dire che la vittima in quel momento non era da sola. Stando ad indiscrezioni, i periti di parte del pm avrebbero in particolare evidenziato come «incompatibile» una sola di queste lesioni, quella al piede; e questo, assieme ad altri elementi, indurrebbe la procura di Pisa a proseguire le indagini per accertare, a questo punto, se Emanuele Scieri è morto per un incidente, cadendo da solo dalla torre o se, od è quanto da sempre sospettano la famiglia e i suoi periti, ma ora anche gli inquirenti, qualcuno lo obbia costretto, o poggio, spinto. 11 procuratore di Pisa, Enzo [annoili, ha già dotto che «lo indagini debbono continuare perché questa consulenza tecnica apre la via alle ipotesi che vi sia stato qualcuno con Scieri quella sora».

Persone citate: Corrado Scieri, Emanuele Scieri, Isabella Guarino, Luigi Papi, Scieri

Luoghi citati: Pisa, Siracusa